Il catecumenion di via Carnia
di Laura Boccanera
Dopo 14 anni di attesa, il catecumenion è realtà. «E’ la casa della comunità neocatecumenale, non solo pietre, luogo vivo e vitale». Hanno atteso a lungo ma alla fine oggi, sotto una pioggia battente ha inaugurato la chiesa della comunità neocatecumenale, la prima che nasce da zero nelle Marche e che raccoglie 12 comunità, circa 500 persone.
Il saluto del presidente della Regione Francesco Acquaroli
Con una cerimonia alla presenza delle autorità questa mattina è stata festa in via Carnia. Nell’edificio completamente autofinanziato tramite donazioni, sponsorizzazioni e con il contributo di Banca etica si è insediata la comunità neocatecumenale di Civitanova.
Per l’occasione parterre di autorità: dal presidente della Regione Francesco Acquaroli che è intervenuto per un saluto prima di andare a Loreto, al sindaco Fabrizio Ciarapica, quasi tutta la giunta comunale, consiglieri comunali, il mondo dell’associazionismo no profit e enti benefici e poi la grande famiglia della chiesa cattolica, il vescovo Rocco Pennacchio, il parroco di San Pietro Cristo re don Mario Colabianchi e anche don Franze Cudini che iniziò l’opera del catecumenion con le comunità locali, e poi i fedeli, da Comunione e liberazione, Talitakum e gruppi parrocchiali.
A presentare il catecumenion Gabriele Scocco, presidente della fondazione Giovanni Paolo II. «Questa non è solo una struttura di pietra – ha detto il vescovo di Fermo Rocco Pennacchio che ha poi officiato la benedizione – ma è un luogo vivo e vitale, di preghiera, di gioia e festa».
Proprio sulla gioia del completamento di un percorso iniziato molti anni fa si sono espressi anche don Mario Colabianchi e il sindaco Fabrizio Ciarapica: «questa è una giornata di grande significato, oggi si compie un cammino iniziato 14 anni fa per creare la casa per le comunità neocatecumenali del nostro territorio, uno spazio di preghiera per chi ha scelto un percorso di fede ed evangelizzazione. Non solo la dimora per le famiglie che hanno abbracciato questo cammino, ma anche un centro di aggregazione giovanile e oggi siamo felici e orgogliosi del compimento di un’esperienza come questa che non ha eguali. Segno che la città è cresciuta non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso questa struttura dall’ amministrazione di Massimo Mobili che ha ceduto l’area a prezzo di favore alla Fondazione». E proprio il sindaco ha fatto pervenire i saluti dell’azienda Lube che metterà a disposizione della nuova chiesa una cucina che verrà collocata al primo piano. Tra gli imprenditori presenti anche Germano Ercoli e Umberto Antonelli.
La storia della chiesa neocatecumenale a Civitanova inizia nel 1975 quando don Eliseo Scorolli con il beneplacito del vescovo chiamò i catechisti itineranti per iniziare il percorso del cammino neocatecumenale nella sua parrocchia. Col passare del tempo le comunità sono cresciute fino alle 12 attuali con la conseguente necessità di disporre di spazi per la liturgia. Fu proprio di don Franze l’idea di costruire un catecumenion da realizzarsi con le offerte dei fedeli. Nel 2004 il comune cedette alla fondazione l’area di via Carnia e da lì di donazione in donazione e di pietra in pietra si è arrivati alla realizzazione della struttura inaugurata oggi.
Dieci ambienti, cinque al primo piano e cinque al secondo piano di cui due ampie sale da destinare alla celebrazione della liturgia da circa 200 posti per un totale di 840 metri quadrati. La principale destinazione sarà per l’opera celebrativa liturgica, ma la struttura sarà anche messa a disposizione della diocesi per eventi ed incontridi carattere e ecclesiale e sociale.
Prima della benedizione ha preso la parola anche Eusebio Francisco Astiasio Garcia, catechista itinerante per le Marche, Abruzzo e Malta: «Don Eliseo dal cielo ci guarda – ha detto – non è stato facile iniziare questa opera. Ma non siamo stati bravi noi, ma è il Signore che voleva così. Ne avevamo bisogno, i tempi sono cambiati, siamo una comunità, serviva un catecumenion e siamo riusciti a realizzarlo perchè era utile e bello. Questo è un posto di accoglienza per tutti, per la diocesi, per la città di Civitanova che rappresenta il futuro. È come un utero della chiesa cattolica per chi vuole crescere nella fede». Stasera la prima celebrazione liturgica: da oggi infatti la messa non verrà più celebrata il sabato sera a Cristo re, ma nella nuova casa dei neocatecumenali.
Monsignor Rocco Pennacchio assieme a Don Franza /a sinistra) e don Mario Colabianchi (a destra)
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Qualche giorno fa leggevo che a Civitanova prima delle ultime elezioni:certo cattolicesimo – rigoroso in pubblico e licenzioso nel privato comunque ondivago per convenienza – ha spostato compatto voti verso singoli che da soli non avrebbero coalizzato un condominio. Adesso leggo di questo catecumenium e alcuni nomi che mi hanno fatto alzare le antenne. Non sapendo che cosa significasse essere neocatumenale ho fatto una piccolissima ricerca. Da subito capito in un osservatorio sul cammino dei neocatumenali che potrebbe essere un blog fake o come si dice, per come li inquadrano brutalmente.
Quindi vado immediatamente su Wikipedia dove trovo questa frase e che qualche dubbio lo rincalza….”Una prima critica al Cammino[96] venne nel 1983 dal teologo mons. Pier Carlo Landucci, di cui è attualmente in corso la causa di beatificazione. Scriveva Landucci, nel 1983, che nel Cammino neocatecumenale non c’era «alcuna posizione dottrinale o pratica cattolica» che non fosse «gravemente deformata. Il tutto presentato con impressionante grossolanità e confusione teologica e biblica, congiunte all’ostentato atteggiamento di acuta riscoperta e di suggestionanti prospettive di personale, elitario impegno e sacrificio». https://it.wikipedia.org/wiki/Cammino_neocatecumenale#Critiche
Adesso devo essere sincero, io che non ho mai avuto molta fantasia, leggendo l’articolo mi ha fatto pensare ad un grande cantinorum dove tutti si incontrano al di là di usi e costumi e tra loro poi possono parlare di qualsiasi cosa anche non religiosa o del Cammino neocatecumenale che poi sarebbe un itinerario di formazione cattolica o, più precisamente, una iniziazione cristiana. Sempre sulla solita enciclopedia on-line. Diciamo che l’argomento non mi interessa più di tano ma di certo varrebbe la pena di saperne qualcosa di più che poi che potrebbe dire? Buona Domenica.
https://neocatecumenali.blogspot.com/2021/03/anche-se-hai-violentato-tua-figlia-dio.html?m=1
Matteo 18,20
”Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.
Ha detto due o tre non cinquecento, ma può darsi che si sia sbagliato o che ci abbia ripensato…
…perdonate la mia ignoranza, ma, sinceramente, a prima vista credevo che fosse la facciata di una nuova fabbrica di Diego Della Valle…comunque, buon cammino e di cuore. gv
sig. Micucci se l”argomento non le interessa più di tanto perché ha scritto un romanzo?
Figuriamoci se mi interessava!
Che utero spazioso!
Per Giorgi. In realtà tutte le religioni possono essere considerate una metafora della maternità e della creazione.
Perbacco Iacobini, allora ecco perché per esempio la Bibbia comincia con la Genesi, ma io da solo a certi livelli di profonda riflessione mica c’arrivo, grazie per la guida!
Caro Sig.Micucci,di tutto quello che c’è scritto su Wikipedia (Cammino con statuto approvati nel 2002 dalla chiesa ecc ecc) l’ha colpita solo le critiche ed ha subito capito tutto vedo!Bè si ricordi allora che la chiesa ha fatto anche le crociate!!!
Le dirò di più proprio l’altro giorno (visto che ha citato un beato) è stata aperta ufficialmente la causa di beatificazione per l’iniziatrice del cammino Carmen Hernandez!
Le Crociate, con lo storico Alessandro Barbero:
https://www.google.com/search?q=crociate+alessandro+berbero&oq=crociate+alessandro+berbero&aqs=chrome..69i57.7352j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:cf84310f,vid:JJhP0hOVDng
Un bel passo indietro di almeno 600 anni, mancava solo Torquemada all’inaugurazione e poi ci sarebbero stati tutti…
Scopiazzamento a piene mani dall’ebraismo (messa il sabato, e tante altre cose), con formule e riti di passaggio che sembrano ripresi da qualche libro alchemico medioevale.
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Un cammino, fino alla fonte battesimale, che si conclude con un ritorno a casa..
No, non alla casa cristiana di Roma (“…Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa..”, vangelo di Matteo) ma un ritorno alle “origini” ebraiche, tanto che il luogo è Gerusalemme
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Una volta sarebbero stati considerati “eretici” e, nella migliore tradizione della Chiesa Cattolica, li avrebbero fatti sparire nei piombi o incendiati sui roghi; oramai la comunità neoebraicocatecumenale (a livello globale) è troppo grande (e la Chiesa non ha più la forza di squartarli tutti, in nome del vero dio) per cui, di necessità virtù, li accoglie nel suo grembo sebbene molte delle loro pratiche, 200 anni fa, li avrebbero posti fuori dalla Chiesa.
Business as usual
Oh, guardate le dimore che i preti si sono costrutte! Chiese essi chiamano le loro pestifere caverne.
Oh, qual falsa luce, qual’aria pesante! Qui dove l’anima non può in alto levarsi!
Così parlò zarathustra, F. Nietzsche
“Quando i ragni uniscono le loro reti, possono abbattere un leone” (proverbio etiope).