Simone Marchetti e Massimo Citracca
di Monia Orazi
Un nuovo sfidante, il 40enne agente di commercio Simone Marchetti è il nome che spariglia le carte nel panorama delle elezioni comunali a Valfornace. Starebbe lavorando ad una lista propria, pronto a giocarsela con il sindaco uscente Massimo Citracca 55 anni, agente di polizia penitenziaria e molto probabilmente con l’inossidabile ex sindaco Sandro Luciani, 71enne pensionato, che negli ultimi cinque anni è stato all’opposizione. Con una mossa a sorpresa lo scorso febbraio Marchetti si era dimesso dalla carica di vicesindaco, dicendo di non sentirsi più parte del progetto e di non vedere più intenzioni nobili nel sindaco Citracca, confermando di avere un buon rapporto con il resto dei consiglieri.
Sandro Luciani
Queste per il piccolo Comune nato nel 2017 dalla fusione di Pievebovigliana e Fiordimonte, saranno le seconde elezioni per il rinnovo delle amministrative. La volta precedente la sfida era stata tra i due sindaci, di Fiordimonte Citracca e di Pievebovigliana Luciani, quest’ultimo era dato per favorito, ma la massiccia partecipazione al voto dei residenti di Fiordimonte con l’87 per cento degli aventi diritto, aveva dato una mano decisiva a Citracca, che aveva battuto Luciani con il 57,5 contro il 42,4 per cento ottenuto da Luciani, che ha ricoperto il ruolo di sindaco di Pievebovigliana per tre mandati consecutivi dal 2004, al 2017. Citracca è stato consigliere del Comune di Fiordimonte dal 1999 al 2004, assessore dal 2004 al 2009, è stato eletto per la prima volta sindaco di Fiordimonte nel 2009, riconfermato nel 2014. Marchetti invece è stato eletto consigliere comunale a Pievebovigliana nel 2009, riconfermato nel successivo mandato, ha ricoperto il ruolo di vicesindaco di Valfornace sino allo scorso febbraio, resta in carica come consigliere comunale sino a fine mandato.
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Uno dovrebbe valere l’altro. Purtroppo, ai sindaci, la legge impone di giurare fedeltà alla Repubblica Italiana e di osservare la Costituzione. La differenza sta nel fatto: se fra i tre c’è uno disposto a rispettare il giuramento ponendosi contro qualsiasi legge incostituzionale che gli viene imposta sia dall’amministrazione regionale o statale. E’ un sacrosanto diritto e dovere di ogni pubblico amministratore.