«Nelle Marche si è superata al ribasso la soglia simbolica del milione e mezzo di abitanti: siamo sotto di poco, ma saremo sotto di molto di più se non avessimo circa 150mila stranieri dell’Unione Europea ed extracomunitari. Stessa musica in provincia di Macerata dove la soglia dei 300mila abitanti è prossima ad essere superata anch’essa al ribasso: per l’esattezza se continuiamo a perdere più di 2mila abitanti l’anno nel giro di due o tre anni avremo tagliato questo poco felice traguardo negativo».
A dichiararlo in una nota Luca Marconi, coordinatore provinciale dell’Udc che sottolinea: «Sembrava una nostra fissa quella di richiamare l’attenzione sulla drammatica crisi demografica che attanaglia l’Italia, da qui i nostri continui appelli a politiche comunali e regionali nonché statali a favore della natalità e delle famiglie giovani da sostenere non sempre tenuti nella dovuta considerazione. Anche il recente convegno di Tolentino ha cercato di muovere l’argomento con proposte concrete a livello regionale attraverso una nuova legge per la famiglia e le coppie con figli e i consultori familiari sempre più sacrificati dalla spesa sanitaria ospedaliera che non solo non si riduce, ma assorbe sempre più energie a discapito del sociale e del sociosanitario e della medicina territoriale. Invece improvvisamente arrivano i dati sull’andamento demografico della regione e della nostra provincia.
I dati riportati dall’Istat, oltre all’attenzione posta specificatamente dall’Istao, evidenziano come in provincia quasi tutti i comuni perdono popolazione e siccome le morti per covid hanno inciso poco in termini percentuali, non c’è da aspettarsi un grande miglioramento nei prossimi anni in termini di ripresa della curva demografica. Molte cose sono da fare per rimediare a partire da serie politiche abitative e del lavoro più che quelle legate all’assistenza e al contributo sociale che andrebbero circoscritto solo a a favore delle situazioni di maggiore emarginate o complicate anche da un punto di vista sociosanitario – precisa Marconi -. Ci vuole lavoro, lavoro e poi ancora lavoro e non retribuito in modo miserabile così da costringere la coppia a lavorare a tempo pieno, non lasciando spazi e tempi per la cura della prole. Cose già viste e fatti nei paesi del Nord Europa con grandi risultati in termini di ripresa demografica, anche sei i risultati si misurano nell’arco di decenni, ma che proprio per questo andavano attivati già da tempo.
Abbiamo poi ben sette comuni sotto i 500 abitanti e altri 11 fra i 500 e i 1000. A questo riguardo, come anche nell’organizzazione sanitaria, non si non tenere in considerazione l’oggettiva debolezza amministrativa e operativa di queste piccole comunità. Certamente la situazione andrà peggiorando col passare del tempo soprattutto nelle aree interne con costi dei servizi pubblici sempre più difficilmente sostenibili. Per questo sarà necessaria una riflessione seria per sostenere queste realtà che non possono essere abbandonate in un contesto in cui a restare vitale sarà solo il nome di un comune su una targa – conclude il coordinatore provinciale dell’Udc -. Bisogna guardare alle comunità umane, unire servizi e gli stessi comuni se necessario, ma soprattutto pensare a come realizzare investimenti e ottimizzare i costi per far crescere queste realtà umane necessarie all’ecoambiente e alla vitalità sociale dell’esteso entroterra maceratese».
"Ci vuole lavoro, lavoro e poi ancora lavoro e non retribuito in modo miserabile" cominciate a capire!
Se ne vanno perché gli hanno fatto terra bruciata intorno un paese che non da futuro ai giovani e un paese fallito in tutti i suoi comparti
Raddoppiare lo stipendio di sindaci ed assessori va proprio in questa direzione, avanti così...
La regione si è fatta sfuggire anche l'affare con Amazon per la logistica all'interporto di jesi,che creava duemila posti di lavoro.
Detassare i pensionati che ci vanno a vivere
Si chiama lavoro che non c'è con i bonus non si va da nessuna parte i paesi moriranno i giovani vanno via dall'Italia per lavoro
Emigrata da 8 anni, il mio stipendio qui è ben più alto (sebbene sia lo stipendio minimo garantito in Francia), trovo lavoro molto più facilmente, e visto che comunque rientro nella fascia dei "poveri" ho degli aiuti sociali che mi aiutano a pagare l'affitto e le spese mediche... Tornare? Ma chi me lo fa fare!
Fatevi delle domande ? se la gente va via un motivo ci sarà ! No
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Stiamo più larghi.
sono decenni che tutti gli anni si parla di questo, ma chi denuncia perché non fa qualcosa per sbloccare la situazione? o dobbiamo ricorrere allo Spirito Santo?
faccio un giro per le mura di Macerata alle 10 di mattina di un martedì qualunque e sembra di stare in una città Africana, se per voi questo è bene apposto così e io me ne sbatto, ma non chiedetemi di votare la sinistra capitalista del politically correct per cortesia.
I giovani se ne vanno per scarse opportunità di lavoro, le coppie che restano non riescono ad avere fiducia nel futuro e non si sposano e, se si sposano, un figlio è il massimo. E lo stato? Beh, qualcosa fa! Pensa a favorire aborti a gogo’ anzi, scusate, a difendere i diritti civili delle donne. E quelli dei bimbi? Chi li difende? Forti con i deboli e deboli con i forti! E ci lamentiamo anche, e ci stupiamo di questa crisi demografica!
Quelli dello scudo crociato e fascistoidi di varia caratura diano il buon esempio. Almeno quattro figli a famiglia, un buon lavoro e tanto tempo libero da passare con loro. Chissà che poi anche gli altri non ne seguano l’esempio. Ah, qui non siamo in Francia (post n.7)e gli aiuti sociali non è che siano tanto ben visti dai signori sopra elencati, quindi stiano attenti a non sforare.
Non ci si deve meravigliare : questo è il risultato di una mancata programmazione a livello regionale che si sarebbe dovuta mettere in atto già in anni lontani quando si faceva osservare che moltiplicare le aree industriali e commeciali nella fascia costiera o mediana della provincia o delle province marchigiane consentendo l’inevitabile trasferimento delle famiglie dall’entroterra alla fascia costiera .E’ stato uno sviluppo scoordinato ed oramai anche insostenibile nonostante le zone montane ed altre amenità legislative di nessuna o di minima valenza sul piano della efficienza territoriale . Non vi è stato equilibrio e programmazione e poi il disastro sul piano gestionale del post terremoto ; anzichè consentire ai Sindaci di conservare i loro poteri in caso di calamità per creare un policentrismo di azione e di iniziative si è preferito concentrare, in modo maldestro dal punto di vista amministrativo, tutti i poteri in poche mani anche di incapaci , salvo le debite eccezioni .
Quello che si semina si raccoglie; una classe politica inadeguata, incapace e fine solo a se stessa; abbiamo perso decenni di sviluppo a tutti i livelli; non esiste un piano energetico, un piano industriale, un progetto turistico e ambientale. La famiglia anziche’ protetta ed aiutata viene tartassata di tasse e costi quotidiani. Ma sopratutto non c’è merito, giustizia sociale; siamo andati avanti con i sacrifici dei nostri nonni e genitori che hanno lavorato come bestie per avere un presente ed un futuro per i figli. Ora i giovani, che non sono stupidi e sprovveduti, possono solo aspirare ad andarsene in altri paesi; e come dargli torto….