Ricercatori cinesi clonano il gene dell’agronomo Nazareno Strampelli, un aiuto contro il cambiamento climatico. Si tratta di un gene di una varietà di frumento introdotta dall’agronomo di Castelraimondo, scomparso 80 anni fa (è morto il 23 gennaio del 1942). In due lavori, recentemente pubblicati online sulla rivista Molecular plant, i ricercatori cinesi dell’Università Agraria e dell’Accademia cinese di Scienze agrarie di Pechino «sono riusciti ad abbattere l’ultimo muro che ancora separava i genetisti agrari di tutto il mondo dalla conoscenza completa dei geni introdotti dall’agronomo marchigiano Nazareno Strampelli nelle sue varietà di frumento, antesignane di gran parte di quelle oggi coltivate nel mondo» dice il biologo Sergio Salvi, biografo di Strampelli. Si tratta dell’isolamento e della caratterizzazione molecolare del gene Rht8, ribattezzato Rnhl-D1, selezionato nel 1913 da Strampelli per ottenere, attraverso incroci, varietà di frumento di bassa statura resistenti all’allettamento.
«Queste varietà, tra cui le celebri Ardito e Mentana, furono largamente utilizzate a partire dal secondo Dopoguerra nei programmi internazionali di miglioramento genetico del cereale – dice Salvi -. Il gene Rht8/Rnhl-D1 non solo determina la riduzione in altezza della pianta di frumento, ma consente di poter effettuare la semina a profondità maggiori rispetto alle varietà attualmente più diffuse. Queste ultime, infatti, pur essendo ancora più basse e quindi più resistenti all’allettamento, sono però incapaci di spuntare dal terreno se vengono seminate più in profondità, pratica che si rende necessaria coltivando nei terreni aridi, dove l’acqua si distribuisce più in basso nel suolo. La progressiva estensione delle zone a clima caldo-arido, provocata dal riscaldamento globale, rende quindi indispensabile sostituire le varietà attuali, più basse e a semina superficiale, con nuove varietà meno basse e a semina profonda, dotate di geni analoghi a quello selezionato da Strampelli e oggi analizzato nel dettaglio dai ricercatori cinesi. Ad oltre un secolo dai suoi primi pionieristici incroci, Nazareno Strampelli continua ad aiutare il genere umano a portare il pane in tavola».
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