«In passato l’appoggio a Ceriscioli
ha spalancato le porte al centrodestra:
col governo si rischia lo stesso»

CRISI A PALAZZO CHIGI, le reazioni locali - Teresa Lambertucci, coordinatrice provinciale di Italia Viva fa un parallelo tra situazione nazionale e regionale: «Tre-quattro anni fa, alle forze di maggioranza che mettevano in dubbio le scelte della giunta marchigiana si rispondeva che non si poteva mettere in crisi per il terremoto e la ricostruzione». Il deputato del Pd Mario Morgoni: «Ora mi aspetto che il mio partito sia protagonista». Mirella Emiliozzi in Parlamento con M5s: «Io sto con Conte come tutta la maggioranza»

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Matteo Renzi nell’ultima visita a Recanati lo scorso 3 luglio per presentare il suo libro “La mossa del cavallo”

 

di Alessandra Pierini 

«Io non credo si andrà a votare e non lo crede (né lo vuole nessuno). Ma sinceramente, altri due anni di un governo debole come quello attualmente in carica chi avrebbe fatto vincere? Tre/quattro anni fa, alle forze di maggioranza regionale che mettevano in dubbio le scelte della giunta Ceriscioli, si rispondeva che non si poteva mettere in crisi la Giunta perché c’era il terremoto e la ricostruzione. Si è votato nel 2020, a chi ha spalancato le porte quella scelta?».

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Teresa Lambertucci

E’ l’analisi di Teresa Lambertucci, coordinatrice di Italia Viva della provincia di Macerata, dopo la crisi di governo aperta formalmente da Matteo Renzi, leader nazionale del partito che ieri sera ha comunicato le dimissioni delle due ministre e del sottosegratario in forza Iv.
Lambertucci fa un parallelo tra la situazione regionale che ha portato il centrosinistra a perdere le Marche con una sonora sconfitta. La coordinatrice difende quindi l’operato di Renzi: «Italia Viva ha voluto dare una sferzata a un governo che non sta gestendo la situazione pandemica come dovrebbe. Sono legittime le ansie, le preoccupazioni e le critiche, però il discorso che non è il momento di andare a votare non regge. In democrazia la politica non dovrebbe mai aver paura di confrontarsi con l’elettorato. Proprio perché c’è una pandemia in corso e delle risorse per la ricostruzione post pandemica, le scelte da fare ora sono molto importanti. Il presidente della Repubblica Mattarella scelga le persone che hanno migliore competenze per tenere unita la maggioranza su un’idea e su una crescita dell’Italia in favore delle nuove generazioni».

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Il deputato Mario Morgoni

Parla di situazione paradossale e condanna la scelta di Matteo Renzi, il deputato Pd di Potenza Picena Mario Morgoni: «Renzi è stato il promotore di questo governo nato in condizione di necessità. I limiti li conoscevamo tutti, Renzi più di tutti. Un governo che deve fare cose importanti deve avere un sentire comune e già alla nascita non lo aveva. Oggi non si capisce come in questa situazione ancor più delicata si può fare questa scelta sconsiderata. Sapendo che la struttura è fragile, la mette in crisi come se fosse una novità solo perché non riesce a ottenere ciò che vuole». Sono solo due le alternative possibili secondo Morgoni: «Che una grande democrazia come la nostra, in una fase epocale, si trovi senza governo per una crisi prodotta dalla maggioranza è una situazione singolare. Oggi a maggior ragione o siamo in grado di mettere in piedi qualcosa di credibile oppure serve un’operazione di onestà e di chiarezza col ritorno al voto. In democrazia quando la situazione è patologica, la cura ce l’hanno i cittadini. Se mettessimo in piedi un governo raccogliticcio, non faremmo che avvantaggiare le destre».
Conclude con la critica al suo partito. « Spero che il Pd in questo passaggio faccia un salto di qualità. Nelle ultime settimane è stato molto responsabile e serio ma non è stato protagonista. Dal mio partito mi aspetto che, se si dovrà proseguire al governo, che sia protagonista. Siamo stati l’ elemento di tenuta ma non abbiamo mostrato personalità».

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Mirella Emiliozzi

Mirella Emiliozzi, deputata M5S di Civitanova, parla di situazione davvero assurda e condanna Matteo Renzi: «Far cadere un governo adesso – commenta –  sarebbe completamente inspiegabile, irragionevole, irresponsabile e incomprensibile se non fosse che ad averlo fatto è stato Matteo Renzi, uno che, come scrive bene Marco Travaglio nell’editoriale di oggi, ha costruito la sua vita politica sui paradossi, sulle falsità e sui tradimenti. Ieri ho ascoltato attentamente la conferenza stampa con cui Matteo Renzi ha annunciato l’uscita di IV dal governo e il dato principale che ne è emerso è che Renzi proprio non sopporta Conte e quindi ha agito fregandosene del fatto che stiamo vivendo il momento più delicato dal dopoguerra a oggi. L’Italia è in piena pandemia, c’è la campagna vaccinale da gestire, abbiamo la presidenza del G20, ci sono tantissimi impegni internazionali in agenda e soprattutto c’è un Recovery Plan da definire, sul quale Renzi ha ricevuto ben più di una proposta e di un’apertura al dialogo e al confronto. Ciò nonostante, ha agito come ha agito. E’ davvero assurdo. In questo momento quello che so per certo è che personalmente sto con Conte, come fa tutto il resto della maggioranza. Spero veramente che si possa andare avanti continuando sulla strada già imboccata e lavorare come gli italiani si aspettano che facciamo in questo momento». Poi un riferimento alla situazione nelle Marche: «Il dato che mi preoccupa tanto è che le Marche rischiano di entrare in zona arancione. Significa che la situazione si sta aggravando e pensare di dovermi preoccupare dell’egocentrismo di un mitomane piuttosto che di questo mi sconcerta».

 

 

 

 

 

 



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