Il preside Castiglioni in pensione:
«Salutando collaboratori e prof ho pianto»

MACERATA - Vent'anni da insegnante, 14 da dirigente scolastico, dopo aver lasciato l'impiego alla banca Carima: «Compresi che non era il mio mondo, così feci il concorso per docente. Ero molto severo ma a distanza di decenni trovo ex alunni che mi ringraziano, qualcosa di buono ho fatto. E ora mi dedicherò alla musica». E' anche candidato con FdI per le comunali

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Pierfrancesco Castiglioni oggi alla presentazione della lista di Fdi

 

di Luca Patrassi

Con lui si può parlare di politica – anche per via del lungo impegno in Consiglio comunale (ora è candidato per FdI) -, di musica, – ed anche in questo caso si tratta d una esperienza ultradecennale -, del mondo bancario che fu – per via dell’essere stato vicedirettore di quella che una volta, quando funzionava bene per il territorio, si chiamava Carima – e di scuola per l’essere stato docente e preside. Pierfrancesco Castiglioni, di lui si parla, maceratese di lungo corso, dal primo settembre va in pensione.

«Dico sempre di essere un ex bancario prestato alla scuola». Dieci anni da bancario, venti da docente, 14 da dirigente scolastico. «Lascio in un momento tragico, con grandi problemi da affrontare e me ne dispiace. Inutile dire che, al momento di salutare collaboratori e docenti, ho pianto. Lascio un mondo che ho amato, ho visto crescere tante generazioni di ragazzini, li ho visti formarsi, crescere come persone. Credo che il mio sia l’unico lavoro che ti offre questa possibilità». La storia scolastica di Castiglioni è ai titoli di coda, ma il film merita di essere rivisto, almeno nelle immagini principali. «Mi sono laureato in Economia», ovviamente con 110 e lode, con il massimo dei voti e questo era in effetti inutile chiederlo, «primo lavoro al Credito Italiano ad Ancona, poi ho subìto il richiamo delle radici, di Macerata e della Carima. Percepivo però che non era il mio mondo, mi sentivo in difficoltà e nel 1988 ho lasciato la Carima da vicedirettore di filiale». In quegli anni c’è chi avrebbe fatto, e magari le ha pure fatte, “carte false” per entrare in banca, alla Carima in particolare. Il nostro però non si sentiva a suo agio. «Feci il concorso da docente e lo vinsi, primo dei candidati della regione. Il particolare mi consentì di scegliere la sede. La scelta cadde su Ragioneria di Macerata, la scuola che avevo frequentato da studente». Che ricordo ha del suo ruolo di docente?«Avevo vinto il concorso, ero preparatissimo, ma alla prima lezione capii subito che aria tirava. Avevo finito la lezione che avevo preparato e pensavo di aver svolto con grande professionalità. Sicuramente fu una grande lezione dal punto di vista accademico e la chiusi con una battuta. Suona la campanella, esco e mi si avvicina uno studente per chiedermi cosa avessi voluto dire. E’ suonata la campanella anche per me, ho capito subito che dovevo cambiare registro, scendere dal piedistallo». Il prof Castiglioni, ancora oggi, ha uno sguardo da interrogatorio, figurarsi qualche anno fa: «ero un docente molto severo, ma mi fa piacere che ancora oggi, a distanza di decenni, molti ex allievi mi fermino per salutarmi e ringraziarmi. Evidentemente qualcosa di buono ho lasciato». Note positive, nessun ricordo negativo: «Sinceramente, non ne ho». Sono passati decenni, sono cambiate anche le tendenze.«Quando ho iniziato, facevo lezione alla sezione S: Ragioneria aveva 15 sezioni, era l’unica ad avere un corso di informatica, il boom di quelli anni Ottanta». Migliaia di ex allievi, alcuni hanno fatto strada: «Ne ricordo due in particolare, uno lavora alla Nasa e l’altro al Cern. Per dire che abbiamo formato e stimolato la curiosità e gli interessi di tanti giovani, in tutti i campi».Una vita da mediano canta qualcuno, una vita per Ragioneria quella di Castiglioni. Non solo: «Gli ultimi quattro anni da dirigente li ho passati allo Scientifico di Macerata ed anche questi con grande passione e soddisfazione grazie alla collaborazione che ho avuto da tutti. Non mi hanno fatto sentire la nostalgia e sono stato benissimo, è stato un ottimo periodo e volevo ringraziare in particolare il vicepreside Angelo Angeletti». Ha visto passare anche tanti docenti. «Rispetto a qualche tempo fa, le nuove leve dimostrano un minor rispetto per l’anzianità e reclamano subito i propri spazi. Sicuramente hanno una grande preparazione sulle metodologie didattiche e sulle piattaforme tecnologiche». Adesso, cosa farà? «Ho messo nella mia agenda il piano pensionistico: suonerò la chitarra. Con i Route 77, che si chiamano così perché 4 componenti sono di Macerata e due di Tolentino, la 77 è la strada di collegamento». Certo, però, caro Castiglioni, lei se ne va quando arrivano i banchi con le rotelle…«Se mi parla di distanziamento i banchi con le rotelle invogliano all’esatto contrario. Conoscendo gli studenti…I problemi veri sono tre: i trasporti, la mancanza di aule e le assunzioni di docenti. Il potenziamento dei trasporti non ci sarà (mancano i mezzi e gli autisti), le aule in più non ci sono e se alcune assunzioni saranno fatte, saranno per le scuole primarie». Castiglioni se ne va, «con nostalgia, ma non con dispiacere». Restano i Route 77 e la politica, si candida con Fdi per il Consiglio comunale. Questo almeno per la parte pubblica, poi c’è sempre la famiglia.

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