di Laura Boccanera
«Scuse all’Anpi e per amor di verità ecco le prove inconfutabili sul finanziamento della campagna elettorale di Fabrizio Ciarapica». Francesco Centioni torna a parlare dopo le parole di fuoco pronunciate nei confronti del sindaco e candidato alle regionali Fabrizio Ciarapica e pubblica una fattura di circa 600 euro. La prima di una serie di documenti contabili fra assegni e fatture che Centioni afferma di essere in grado di produrre per dimostrare quanto affermato, ovvero di aver creduto nel progetto della lista a sostegno del sindaco, tanto da finanziare generosamente le attività della lista.
Il primo finanziamento di cui mostra la fattura riguarda l’attività di promozione e propaganda della lista civica attraverso un video commissionato ad un’agenzia di Recanati. La scorsa settimana aveva fatto discutere la confessione con la quale l’ex componente di Vince Civitanova rinnegava il sostegno al candidato Ciarapica ora passato a Forza Italia ricordandogli come il substrato culturale dal quale egli proveniva fosse quello del “saluto fascista” e delle “cene cameratesche”.
Ma Francesco Centioni oggi si mostra dispiaciuto per quel passaggio: «dopo aver letto l’articolo di Claudia Giulietti e di Fausto Troiani su Cronache Maceratesi mi sento di fare delle precisazioni importanti: chiedo scusa all’Anpi in primis e a tutte le persone che si sono offese per il mio commento sul corner ad un post, che poi è stato ripreso e divenuto articolo. Ho conosciuto tanti esponenti dell’associazione partigiana e ho avuto modo di confrontarmi con loro in maniera intelligente – aggiunge raggiunto al telefono – ho conosciuto le loro storie, quelle delle loro famiglie, dei nonni. E le rispetto davvero. Nell’Anpi ho trovato persone aperte al confronto storico e al dibattito e se qualcosa che ho detto ha disturbato e fatto soffrire qualcuno me ne rammarico sinceramente».
Centioni poi puntualizza altre questioni come quelle del fatto di essere tra i fondatori e chiede di lasciare da parte il fratello Daniele rimasto vittima di un agguato criminale nel maggio del 2017: «non abbiamo mai rivendicato la fondazione del circolo, e Daniele, una grande persona che purtroppo è invalida dal 2017, ha fatto molto in politica e ricordo a tutti sempre gratuitamente, senza accettare nemmeno i gettoni di presenza pensando di poter cambiare in meglio le cose». Infine la precisazione sul finanziamento alla campagna elettorale e all’attività politica di Vince Civitanova, smentita dalla presidente Giulietti che parla di “autofinanziamento”. «Spero sia sufficiente pubblicare una delle tante fatture, anche se di piccola entità (poco meno di 600 euro), che smentisce, usando le parole di Troiani e Giulietti “per amor di verita” il fatto che non avremmo finanziato la campagna elettorale di Vince e di Fabrizio». La fattura riguarda un video commissionato ad un’agenzia di comunicazione e che è stato proiettato sul ledwall dell’edicola di piazza XX Settembre. Infine la stoccata politica: «più che di ideologie mi piacerebbe fare distinzioni fra persone per bene e non, fra gente che pensa di vincere la lotteria andando a governare e quelli che invece ancora più amorevolmente si mettono al servizio dei cittadini». Solo ieri anche l’ex assessore Maika Gabellieri aveva minacciato di rendere note conversazioni e messaggi relativi a decisioni prese assieme al sindaco che oggi Ciarapica rigetta addossando la responsabilità alla sua ex delfina. Ma a differenza della Gabellieri (che è attualmente candidata con la Lega) che non ha prodotto poi di fatto le prove che metterebbero all’angolo Ciarapica (dopo le elezioni lo scenario potrebbe cambiare ancora) Francesco Centioni ha pubblicato la fattura di una delle attività di comunicazione commissionate all’epoca della campagna elettorale per le comunali.
Gabellieri attacca Ciarapica: «Ora smentisce il passato Ma io ho tutti i messaggi salvati»
«Vince Civitanova fondata da noi I Centioni non hanno finanziato la campagna elettorale»
I fratelli Centioni contro Ciarapica «Dal saluto romano a Forza Italia, ha tradito la parola data»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Questa e’ almeno coerenza. politica e morale. Dovrebbero farne tesoro in molti.
..mah, tra una fattura, una frattura, e l’altra, mi domando proprio dove sia finito il…nero, si, ed il vero!! gv
Ma allora Ciarapica si ritrova pure senza il Partito Civico, quello che riuscì a portare 10.000 voti a Ceriscioli che dopo aver gradito sbatté loro telefono, porta e forse anche qualche torta da festeggiamento in faccia. Questo dopo aver letto:
https://www.cronachemaceratesi.it/2020/08/09/pezzanesi-guida-civici-per-il-territorio-in-squadra-anche-paola-giorgi/1433766/
Rimane solo al comando di Forza Italia che nei suoi calcoli, non accontentandosi di fare il sindaco di Civitanova Marche che tutto sommato niente non è, dovrebbe dargli quella spinta, quell’appoggio che gli iscritti non più numerosi come ai tempi d’oro del Berlusconi gli dovrebbero dare. C’è da considerare però, che ultimamente questo Ciarapica viene attaccato da ogni dove e soprattutto dai suoi ex amici e collaboratori che in mano hanno tanto e tutto per tramortirlo definitivamente. Pezzanesi che gli elargiva quando erano sulla stessa barca, proprietà fantasiose come ad esempio quella più famosa “ è un uomo che sa unire “ e a dimostrarlo prima c’era il suo consiglio comunale e adesso ci sono le nuove aggiunte a cucirgli il vestito. Comunque sempre un avversario rimane e vista che l’unità del centro destra sembra più attaccata con l’aria che con l’attack sarà sicuramente una bella battaglia dove fare un pronostico a questo punto sembra facile. Ciarapica non potrà più saltare su un altro partito visto che tra liste civiche e partiti s’è consumato tutto il cosiddetto centrodestra e dove quel poco di credibilità che a mio modesto parere non ha mai avuto e che i suoi vecchi sostenitori anche economici nonché politici come ex assessori potrebbero tranquillamente provare e devono farlo visto che hanno in mano tante di quelle carte ( fatture ) e di quelle comunicazioni di servizio ( messaggini sms ) che spezzerebbero chiunque una volta resi pubblici e che dimostrerebbero il suo vero volto. Non che non lo abbia già mostrato ma se l’alfiere non si muove, pensa che occupare ancora la casella sia la cosa migliore da fare prima della mossa con cui metterà in pericolo qualche pedone, magari mangiandoselo pure. Ma alzando il tiro, quando si tratterà di andare a confrontarsi con pezzi che perlomeno non hanno mostrato tutta la sua furbizia, la sua scarsa considerazione del posto da sindaco, la sua indelicatezza verso chi gli aveva dato fiducia eleggendolo ( avrebbe vinto chiunque dopo Corvatta /Silenzi e qui mi sono ulteriormente ripetuto, bastava leggermente spostarsi a destra e non come Ghio che sembrava un’appendice corvattiana invece che una solida e distaccatissima visione d’intenti). Comunque sta ancora lì, cercando di fare il sindaco alla vecchia maniera, forbici in mano a tagliar nastri anche in posti impensabili fino a ieri, almeno per me che sono superstizioso. Eh, sta lì, occupa e non si discosta visto che anche se le cose almeno apparentemente non gli vanno tanto bene, comunque il consiglio si fa e vorrà dire che gli fa giuoco il famoso detto “ ma tu lo sai quanti giri fa una boccia ferma? “ Non si riesce a capire più di tanto e proprio adesso che sarebbe più vulnerabile alle stoccate che gli vengono date ma ancora con troppa parsimonia. Ed è con vero strazio che sta storia va avanti con amici nemici, nemici collaboratori, collaboratori in attesa di prendere il suo posto visto che lo difendono con la speranza sempre più remota che trovi miglior sistemazione e anche un posto di maggior riguardo e responsabilità, là dove non si limiterebbe a far felice un pugno di abitanti ma tutta una popolazione regionale che visti i suoi precedenti amministrativi non rimarrebbero sicuramente delusi, almeno quelli che potrebbero votarlo raggiungendo le distanze siderali della logica partita per un viaggio senza ritorno nell’immensità dell’universo. Non riesco a non scrivere stupidaggini parlando di questo argomento perché come ci chiediamo spesso quando qualcosa ci sfugge: “ Oh so scemo io o è scemi l’ardri”, differenza: nessuna.
Non mi meraviglia più nulla.
Se una persona è stato eletto sindaco, significa che i cittadini lo apprezzano e si aspettano che mantenga le promesse. Quindi, dovrebbe essere fedele al suo mandato fino alla scadenza. Se, al contrario, si candida per un posto in Regione o al Parlamento dimostra che dell’opinione dei suoi elettori non è per nulla interessato e che gli unici interessi sono i suoi personali. Così perde la faccia di politico avveduto e onesto con il suo elettorato.
Qualora fosse trombato alla corsa elettorale per la Regione, ritornerebbe a fare il sindaco di una città, che dovrebbe conoscere meglio chi sono effettivamente i suoi candidati. Quindi, dovrebbero a priori farsi firmare una carta di permanenza fino alla fine del mandato. Se non una multa pecuniaria. Oppure qualcosa che non voglio dire, ma che servirebbe per chiarire le idee ad una casta politica allo sbando etico.