Una delle foto per promuovere la nuova segnaletica
di Giulia Mencarelli
Una nuova Macerata, o forse la stessa ma ancora più bella, quella che si presenterà a partire dal 6 luglio. Un’innovazione turistica nell’era del post-covid che riguarderà non solo la cartellonistica ma una sua perfetta integrazione con strumenti digitali, in grado di segnalare itinerari e luoghi di principale interesse turistico della città con una segnaletica realizzata appositamente per integrarsi al meglio nel tessuto urbano cittadino.
«La creazione di un museo diffuso in città», così Stefania Monteverde, assessora alla cultura e al turismo del Comune di Macerata definisce la nuova prospettiva turistica. «Con Macerata Tour offriamo prima di tutto una città gentile e accogliente, non solo per i turisti ma anche chi, quotidianamente, vive la città, affinché tutti possano trovare i racconti sulla città, sulla storia, sulle tradizioni enogastronomiche. Ognuno può pianificare il suo viaggio fin da casa individuando trekking urbani costruiti su misura per fare esperienze personalizzate. Macerata Tour è molto più della nuova segnaletica turistica: è un’infrastruttura culturale della città per la promozione, per il commercio, per le scuole che arricchiranno con nuove storie il sito di Macerata Tour». Inevitabile, poi, il richiamo alla Marca Maceratese, il MaMa, che nell’app è rilanciata insieme a tutto il nostro territorio di cui Macerata è capoluogo.
«Una rivoluzione per la città, che guarda in direzione opposta alla sua abitudine e consuetudine» ha dichiarato il primo cittadino, Romano Carancini. «Con questo strumento di ripartenza, Macerata si presenta al mondo come città sempre più accogliente e innovativa, pronta a mostrarsi nella sua veste migliore per entusiasmare. La prestigiosa Lonely Planet ha consacrato le Marche tra i più bei luoghi da visitare e Macerata è tra le dieci destinazioni da non perdere. Amazon ci ha inserito tra le 20 #Vacanzeinitalia come città da vedere della regione. Da cittadino maceratese e da sindaco sono profondamente orgoglioso. Mi auguro che lo siano con me tutti i cittadini, pronti a dare di Macerata l’immagine più bella». Una speranza, quest’ultima, su cui sofferma l’attenzione, affinché il primo vero strumento di accoglienza parta proprio dall’entusiasmo degli stessi cittadini e commercianti.
Alcuni di loro sono protagonisti della campagna di promozione. Una scelta insolita e divertente di uno slogan nel dialetto maceratese, “Lo véllo de Macerata” e cioè “Il bello di Macerata”, raccontato con i volti di cittadini maceratesi che vivono la città nel lavoro e nella vita quotidiana, fotografati con una tabella in mano per la campagna affissioni sui muri della città. Un coinvolgimento che riguarderà anche i commercianti a cui saranno distribuite gratuitamente vetrofanie e adesivi per la promozione e l’identificazione del brand Macerata Tour. Grazie a queste iniziative la città ha un’immagine coordinata e mostra tutta la sua voglia di accogliere il turista, facilitando la fruizione delle bellezze e delle eccellenze locali.
Le belle storie, la narrazione, le immagini e l’innovazione sono il centro di questo nuovo percorso reso possibile dall’integrazione, nella segnaletica fisica, di QR Code e Tag NFC, in grado di offrire al turista l’accesso immediato, mediante smartphone, a contenuti multimediali come audioguide in italiano, inglese e cinese. Un’App multilingua, che mira a solidificare, sempre più, il legame indissolubile tra Macerata e la cultura cinese. La web-app (PWA – Progressive Web App) innovativa, intuitiva e gratuita che consentirà l’accesso a tutti questi contenuti non prevede procedure di download, ma si codifica come strumento immediatamente disponibile attraverso i dispositivi personali solo grazie a una connessione internet. Fruibile in modo completamente anonimo, grazie a un’interfaccia semplice e dinamica, consentirà in modo agile di muoversi attraverso gli strumenti di navigazione e seguire itinerari prestabiliti o personalizzabili. Non solo luoghi d’interesse ma anche tradizioni locali, dal saltarello alle ricette tipiche e ai vini del territorio, con il fine di offrire al viaggiatore un’esperienza totalizzante, emozionale e coinvolgente.
Il valore del progetto si rivolge anche ai big-data: grazie infatti alla strumentazione fornita agli uffici comunali, gli operatori saranno in grado di ricevere e interpretare dati (raccolti in forma totalmente anonima) legati ai flussi turistici in città, utili a comprendere meglio quali sono i luoghi più visitati e i Paesi di provenienza dei viaggiatori, con il fine di poter intraprendere iniziative per l’ulteriore miglioramento della fruibilità e della comunicazione legata ai luoghi d’interesse stessi. Il segnale di grande cura e di ammirazione per la storia locale è dato dal fatto che tutti i contenuti creati sono completamente originali, realizzati appositamente per questa iniziativa da un team di professionisti e di proprietà del Comune di Macerata. Per il Comune stesso, inoltre, viene creato un portale di gestione autonoma dei contenuti, uno strumento che consente agli operatori di modificare, aggiornare e curare ogni dettaglio, garantendo sempre il perfetto funzionamento dell’applicazione.
Alcuni numeri: 70 luoghi d’interesse mappati, 10 grandi totem per i punti d’accesso alla città, 50 nuove tabelle, 7 audioguide in lingua. È realizzato da Nexa (Associazione temporanea d’impresa tra Nexma e Nexo Corporation), che si è aggiudicata l’appalto lanciato in seguito all’indagine di mercato effettuata dall’Ufficio del Turismo del Comune di Macerata, che ha diretto i lavori sotto la supervisione del dirigente Gianluca Puliti. Una precisa spiegazione della segnaletica, dell’app mobile, dei contenuti e dati rilevanti è stata poi presentata da Flavio Barcaccia, Cofounder e Cto della Nexma. Una fusione di energie tra la Nexa e il coordinatore editoriale del progetto, Luca Tombesi. Una bella collaborazione evidenziata anche da Daniele La Monaca, della società Nexma, che insieme alla Società Nexa Corporation hanno mostrato grande entusiasmo in questa esperienza: «Si tratta di un’importante occasione che il Comune di Macerata ci ha dato, affinché lavorassimo su un’idea molto forte di promozione turistica».
Il progetto è finanziato grazie a un investimento approvato e previsto nell’ambito del programma Iti, attraverso fondi europei.
invece di fare qualcosa di spirito internazionale, qua si usa addirittura il dialetto la comunità cinese (di cui si parla anche nell'articolo) ringrazia!!!
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Quindi i cinesi leggeranno i manifesti in dialetto, ma non l’app in lingua? Così come i turisti che spero verranno saranno così superficiali a fermarsi ad ammirare i manifesti.
Quanto ci costa questa nuova ricetta di aria fritta???
Direi che i manifesti esprimono bene il livello culturale dell’amministrazione che li ha concepiti.
Gli ultimi fuochi d’artificio di questa ridicola amministrazione.
La campagna di comunicazione è rivolta in particolare si cittadini maceratesi. Non riesco bene a comprendere quale può essere però l’avversione preconcetta (perché non se ne può ancora valutare l’efficacia ) rispetto ad un investimento, finanziato con fondi regionali, che si propone di rendere più facile ed appagante la fruizione del patrimonio storico – culturale della città, non solo ai nostri concittadini ma sopratutto ai turisti con quindi possibili ricadute economiche. Cosa ci può essere di sbagliato in questo obiettivo ? Non viene forse condiviso da tutti che bisogna favorire la promozione turistica della nostra città?
L’amministrazione che ha trasformato il centro storico in un deserto, ora (non contenta del fiasco di Macerata digitale, di cui nessuno chiede conto), propone una guida interativa all’ammasso di ceneri che ci lascia in eredità. Ancora una volta, senza nemmeno consultare le forze culturali ed economiche attive nella città. Complimenti davvero, soldi buttati dalla finestra e figuraccia d’immagine.
Per Mario Iesari
Certo, è utile e necessario promuovere l’immagine turistica della città di Macerata e favorirne la fruizione.
Il problema sta nella scelta degli strumenti utilizzati a tal fine: “lo vello de macerata”, lo strumento scelto dall’Amm.ne Com.le, a me sembra una scelta veramente ridicola, e non mi pare di essere il solo a pensarla così.
”Lo vello de Macerata” sembra una trovatina patetica, in parte meloniana, in parte cocomerara. ” Lo viutifulle de Macerata” sarebbe stato più smarte, più gul, più gamb, più denti…
Evidentemente l’Amministrazione sta preparando la cittadinanza al Nuovo livello culturale che arriverà,tipo la Kermesse di Pontida!
Mi pare un caso acclamato di turbo bipolarismo turistico residenziale economico spinto, al fine di rieducare i cittadini e, al contempo, riuscire a penetrare la massa informe del turista (prendendo ad esempio le supercazzole del Fusaro).
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Prima si dice che la campagna pubblicitaria, sia rivolta ai maceratesi ma poi sotto, nell’intervento dell’esimio assessore, si menzionano anche i turisti…
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Quindi da un lato, la (mai sopita decennale) voglia di “rieducare” il cittadino maceratese, per cui gli autonominatisi maestrini culturali devono sempre salire in cattedra e spiegarci altrimenti noi, con la nostra limitatissima intelligenza, non sapremmo quello che succede in città, non avremo notizia dei luoghi ameni, non capiremmo le bellezze nascoste dei vicoli e decinania e decinaia di meravigliose iniziative, ecc ecc ecc…
Fortuna che ci sono sempre loro, e solo loro maestose e orgogliosissime avanguardie della rivoluzione, a spiegarci le cose perché altrimenti noi buzzurri, sporchi e cattivi non potremmo agognare di vedere la loro luce…
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Dall’altro lato, a giustificare sempre tutto, c’è il solito banale (e abusato e ripetitivo) “per i turisti”, coperta con la quale si giustifica sempre tutto, soprattutto l’ingiustificabile.
E poi, ecco il tocco di classe: si parla sempre di ricadute economiche (presumo importanti, altrimenti non avrebbe senso questi fuochi artificiali per avere poi 2 noccioline in cambio) per spingere questa Atene delle Marche…
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Assessore Iesari, fin da prima del pasticciaccio brutto del Park Si (e del suo essere assessore), lei è sempre intervenuto, a difesa di codesta amministrazione, con levate di scudi molto, ma molto ma mooooooolto leggerine.
Il ‘turista’ di fatto non esiste. Esistono uomini e donne ai quali piacciono le innumerevoli bellezze espresse dalle città e dai paesaggi. Queste persone posseggono una cultura superiore alla media. Non possono essere confuse con le pecore. Parte di loro evitano i viaggi organizzati, viaggiano da soli, con e senza mete predefinite.
Signor Poloni, non credo che una eventuale vittoria della Lega sconvolgerebbe più di tanto. Come leggevo giorni addietro , in Umbria stanno già occupando quei posti ( Corte dei Conti, Tribunali ecc.) dove sono soliti posizionarsi come abitudine oramai trentennale. Più, meno? Mah!! Nessuno, credo ridipingerebbe il proprio biroccio – virocciu a mo’ del Carroccio con insegne comunali.
Ma sempre come diceva Alberto da Giussano “ …………”. I puntini stanno ad indicare che non poteva dire niente perché sembra non sia mai esistito come condottiero che lottò per la Lega Lombarda contro il nemico oppressore di allora che non voleva concedere “pieni poteri”. Però compare nella stessa epoca come cittadino naturalmente leghista e come vezzo al movimento, in una vertenza sulla conduzione di una chiesa- ospedale milanese dedicata a San Sempliciano e fatta al Papa di allora da un cinquantina di abitanti della zona. Incredibile questa similitudine nonostante diversi secoli separano il 1196 ( epoca dei fatti) dai nostri tempi dove La Lega aveva già in se il seme della specializzazione in commistioni tra politici e Sanità e proprio in Lombardia. Forse, ma proprio per il periodo dei festeggiamenti e magari insieme allo stemma , potrà fare la sua comparsa, dapprima in carta pesta perché per quando decideranno il prescelto da dare in pasto ai voti dei maceratesi non potranno usare né bronzo e né calcare del Carso ,una statua raffigurante “ Il Guerriero di Legnano”, ampolle dell’acqua del più vicino supermercato e dolci tipici nordici come i qui ancor poco conosciuti: Panettone e Pandoro. Sempre se Salvini non si oppone preferendo coppe e ciauscoli locali.