Tullio Patassini e Piero Farabollini
di Giovanni De Franceschi
Consulenti, esperti, amici degli amici: tutti gli uomini del commissario alla Ricostruzione. Pagati con soldi pubblici. C’è aria di casa nello staff del treiese Piero Farabollini, dai primi di ottobre dell’anno scorso a capo della struttura del governo che guida il post-sisma. Dopo le polemiche sull’avvocato di Corridonia Massimo Cesca, ora della Lega, spente dai diretti interessati (ma i dubbi restano, e a parlare stavolta sono i documenti), spuntano altri due nomi noti negli ambiti del Carroccio e in particolare al deputato, sempre treiese, Tullio Patassini che sono diventati consulenti della struttura del commissario: Lorella Sampaolo e Paolo Bartoloni.
Massimo Cesca
Ma andiamo con ordine. Innanzitutto il caso di Cesca. Manuel Gentili, che si era presentato come membro del comitato terremotati di Muccia, aveva denunciato il fatto che fosse stato nominato consulente per un cifra di poco inferiore ai 50mila euro. E sia Farabollini, che Cesca stesso, ieri avevano smentito dicendo che c’erano stati solo dei contatti a cui poi non era stato dato seguito. In realtà c’era stato molto di più che quattro chiacchiere tra amici per valutare un’eventuale collaborazione. Infatti tra gli atti pubblicati dalla struttura del commissario c’è sia il decreto del 31 gennaio 2019 con cui Cesca viene nominato come consulente esperto, che il contratto stipulato tra le parti. «L’incarico – è scritto nell’atto – consiste nel supporto al Commissario nell’espletamento dei compiti legati all’organizzazione degli impegni, alla cura della corrispondenza, e dei rapporti con altri soggetti pubblici e privati». Nel decreto a Cesca viene riconosciuto un compenso lordo annuo di 48mila euro, cioè 4mila euro al mese, più rimborsi spesa per raggiungere la sede, vitto e alloggio. Oltre al decreto però, agli atti c’è anche il contratto vero e proprio di collaborazione ai sensi dell’articolo 2222 del codice civile stipulato tra le parti con le firme sia di Farabollini che di Cesca. Insomma qualcosa di ben più sostanzioso di semplici «contatti». Poi tra gli atti reperibili nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito del commissario però non risultano né documenti che attestano la liquidazione del compenso al professionista, come per altri consulenti, né un recesso del contratto stesso. «Speriamo che il Commissario – rincara Manuel Gentili, a cui si aggiunge anche Sara Grassi – possa applicare la stessa celerità con cui nomina i propri consulenti anche con le ordinarie attività di cui è incaricato. Forse questo potrà essere preso come esempio di unico atto celere nell’intera vicenda della ricostruzione. Se del contratto non se n’è fatto nulla sarebbe bello sapere come sono stati o verranno impiegati i soldi».
Lorella Sampaolo
Per quanto riguarda Sampaolo e Bartoloni invece non c’è dubbio sul fatto che siano stati prima nominati e poi effettivamente pagati come consulenti del commissario, sempre a 4mila euro al mese, più rimborsi spese, anche questi regolarmente percepiti sia da una che dall’altro. Per fare un esempio: alla prima, con decreto del 7 febbraio è stato riconosciuto un rimborso spese di 2.403,95 euro per il periodo 18 ottobre 31 dicembre 2018. Al secondo, sempre con decreto del 7 febbraio, altri 5.136,67 euro di rimborsi per i mesi novembre e dicembre 2018. Soldi che appunto vanno ad integrare il compenso di 4mila euro al mese lordi percepito da ciascuno di loro. I due erano stati nominati consulenti con i decreti 315 del 18 ottobre 2018 e 323 del 26 ottobre 2018. In pratica, a conti fatti, questi due decreti sono tra i primi atti firmati da Farabollini in qualità di commissario, visto che lui stesso era stato nominato il 5 ottobre 2018. Ma chi sono Sampaolo e Bartoloni? La prima è la sorella del già candidato sindaco di Treia Vittorio Sampaolo, uomo e braccio armato di Patassini in città, sconfitto tra mille polemiche da Franco Capponi. Lorella Sampaolo e Bartoloni, inoltre, con l’agenzia di comunicazione “Empatia” di cui erano titolari avevano collaborato anche alla campagna elettorale di Patassini per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Elezioni che poi portarono il treiese alla Camera. E che ovviamente diedero anche il la alla nomina di Farabollini come commissario.
Il contratto firmato da Massimo Cesca e Piero Farabollini
Il decreto per la nomina di Cesca firmato da Farabollini
Classico dei leghisti, prima la famiglia (la loro)
Che schifo altro che 1 Repubblica questi sono il peggio del peggio. Ma come si possono votare.
Complimenti
Dei terremotati se ne fregano!! Prima gli amici degli amici!!!
Il sempre di sempre di storie Italiane una mano lava l'altra.
Mi dispiace se Farabollini si è prestato a questo
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Non si riesce a capire perché, dopo quasi 2000 anni, il ‘popolino’ vota ancora … Barabba!!
Innanzi tutto un grazie agli autori del servizio e a CM che lo ha pubblicato. Spero che questo commissario alla ricostruzione venga rimosso quanto prima. Io rimborsi spese non ne ho mai avuti. Spero si possano recupetare questi soldi
Che solerzia Cronache Maceratesi nella pubblicazione di tali atti, ma questo signore è stato assunto o no? Mi piacerebbe saperlo subito, in primavera c’è il voto e vorrei avere le idee chiare!
Certo, un chiarimento definitivo a fronte degli atti pubblicati da Cronache Maceratesi sarebbe necessario.
prima di criticare o sputare sentenze, sarebbe saggio ed opportuno conoscere la verità e non fidarsi solo su dati di fatto ancora non accertati.
rimaniamo in atteso e solo dopo potremo trarre delle conclusioni.
Fin qui nulla di nuovo sotto al sole!!! Sono tutti socialisti con la maglietta di colore diverso: rossa, azzurra, verde, gialla, nera….