di Laura Boccanera
Si trova ancora nella cella di sicurezza del commissariato di Civitanova il 35enne campano che ieri sera, poco dopo l’orario di chiusura del Sert di Civitanova ha minacciato il direttore, Mario De Rosa e un’altra dottoressa in servizio nella struttura sanitaria. L’uomo è stato arrestato dagli agenti della polizia dopo la denuncia di De Rosa che ieri sera all’uscita è stato bloccato e minacciato dal campano. «Ci si è parato davanti e ci ha minacciati chiedendo soldi – racconta De Rosa – minacce e parole violente, tipo “ti sparo”, “ti uccido”. Noi lo conoscevamo già, è una persona problematica che frequenta il Sert e purtroppo è un utente che non ha più niente, ha perso il senso del limite». Pur essendo abituato a confrontarsi con situazioni problematiche e spesso al limite della violenza, ieri i due medici si sono piuttosto impressionati e impauriti per l’affronto diretto e per lo strattonamento che ne è seguito. L’uomo non era visibilmente armato e avrebbe intimato di consegnare del denaro urlando. «Noi ovviamente non gli abbiamo dato nulla – prosegue De Rosa – la dottoressa aveva il cellulare in mano e lo riprendeva, lui glielo ha strappato di mano e poi è scappato. Immediatamente siamo andati a denunciare alla polizia l’accaduto perchè vicende come queste non devono proprio accadere». La polizia, data anche l’identità nota del soggetto, lo ha rintracciato pochi minuti dopo l’accaduto, tanto che il 35enne aveva ancora in mano il telefono cellulare della dottoressa. Preso e arrestato per rapina è stato condotto nella cella di sicurezza del commissariato dove si trova tuttora in attesa della convalida dell’arresto prevista per domani. «Non so se verrà rilasciato – conclude De Rosa – ad ogni modo chiederò l’allontanamento dal Sert». E’ la seconda aggressione nel giro di due giorni ai danni di figure del servizio sanitario. Solo la sera prima al pronto soccorso di Civitanova un altro uomo, un paziente psichiatrico, ha aggredito un infermiere e una dottoressa. Stavolta però l’uomo ha ferito l’infermiere rompendogli il naso e provocandogli lesioni per 30 giorni di prognosi.
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Questa è una delle tante prove della pericolosità della droga, altro che ‘dono di Dio’.
Massima solidareietà a Mario de Rosa, sempre in prima linea sul fronte della prevenzione e delle terapie, e all’altra dottoressa del Sert, anch’essa vittima dell’aggressione.
Con tutto il rispetto per i medici del sert, certi soggetti non possono proprio essere riabilitati, in particolar modo coloro che sono sottoposti a terapie di mantenimento.
Si dovrebbe trovare un progetto di gestione conforme alle reali aspettative, ovvero un piano di gestione rifiuti efficiente