Uno dei lenzuoli, a Tolentino (foto Terre in moto Marche)
«Meglio tre mistrà che tre governi», «Non si specula sull’Appennino», «Vogliamo la ricostruzione» e «Unica grande opera ricostruire il Centro Italia terremotato». Scritte nere o colorate su dei semplici lenzuoli, appesi in strada, di fronte alle attività, o sui muri ormai inagibili dopo il terremoto. E’ scattata anche nel Maceratese la protesta dei lenzuoli bianchi, nata nelle scorse settimane a Norcia (in Umbria) in modo del tutto spontaneo da parte di una popolazione che, a distanza di quasi tre anni dai terremoti del 2016, chiede di sbloccare la ricostruzione che non parte. Ma non solo. Nei messaggi anche riferimenti politici (come “Meglio tre mistrà che tre governi”, che ironizza sui governi che si sono succeduti nel frattempo) o al rischio speculazione sempre più pressante nell’Appennino terremotato. Una protesta dal basso: chiunque abbia uno spazio che affaccia sulla strada può appendere un lenzuolo con una scritta. Si prefigura insomma una primavera di rivendicazioni. Alla protesta dei lenzuoli bianchi si sommano anche le due manifestazioni dei terremotati convocate il 18 maggio e il primo giugno a Roma per richiamare l’attenzione nazionale su un territorio, vastissimo, che aspetta ancora risposte. I lenzuoli per adesso in provincia sono apparsi a Fiastra, Ussita, San Ginesio e Tolentino.
San Ginesio (foto Terre in moto Marche)
(foto Terre in moto Marche)
Fiastra (foto di La terra trema noi no)
Ussita (foto Terre in moto Marche)
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E quei Sindaci che grazie al terremoto hanno conquistato la poltrona da Senatore,che dicono?Che fanno?