Al centro Giuliano Ciabocco e Moreno Pieroni
Sono diciotto gli interventi finanziati dalla Regione con i fondi europei per il sisma dedicati al recupero del patrimonio culturale. Tolto quello più consistente di 3,2 milioni per la collegiata di San Giovanni a Macerata, che costituisce un’azione a parte, gli altri Comuni che ne hanno fatto richiesta spartiscono una torta di quasi 4 milioni e 800 mila euro. Gli interventi finanziati sono stati presentati oggi a San Ginesio dall’assessore regionale al Turismo Moreno Pieroni. Nel Maceratese: riapertura del museo civico Archeologico di Matelica con 216mila e 750 euro, sistemazione del teatro comunale di Caldarola con 640mila euro, miglioramento sismico del deposito nella chiesa di San Lorenzo a Cingoli con 122mila e 400 euro, ripristino funzionalità della pinacoteca comunale a Corridonia con 340mila euro, sistemazione palazzo Lab, borgo delle idee a Esanatoglia con 114mila e 750 euro, recupero del teatro comunale di Penna San Giovanni con 340mila euro. E poi ancora 280mila e 822 euro per il museo Diego De Minicis di Petriolo, 127mila e 500 euro per lo spazio espositivo nell’Oratorio dei lumi a San Ginesio, 255mila euro per il ripristino degli spazi museali esterni del castello al Monte, milgioramento sismico e funzionale dei musei e pinacoteca comunali di Sarnano con 640mila euro e infine 416mila e 500 euro per il palazzo sede dell’Accademia Georgica a Treia. Nel resto della regione: completamento dell’area esterna del Museo Guelfo a Fabriano (Ancona) con 48mila e 777 euro, recupero della fonte di Santa Cristina a Colli del Tronto (Ascoli) con 50mila euro, recupero del forno storico comunale di via San Paolo a Force (Ascoli) con 170mila euro, sistemazione della torre civica (sede tra l’altro dell’archivio storico e della biblioteca) a Montalto delle Marche (Ascoli) per 255mila euro, sistemazione del polo museale a palazzo De Castellotti a Offida (Ascoli) per 400mila euro, riqulificazione del museo comunale fossili e minerali a Montefalcone Appennino (Fermo) con 127mila e 500 euro, recupero del mercato coperto che è anche museo archeologico a Falerone (Fermo) con 255mila euro.
«L’obiettivo – spiega Moreno Pieroni -, è realizzare interventi di grandissima qualità, cioè che coniughino qualità progettuale, qualità architettonica, qualità nei risultati raggiunti a favore del segmento culturale come principale attrattore di turismo e quindi di crescita occupazionale ed economica nelle aree colpite dal sisma. I beni culturali individuati sono anche quelli con caratteristiche tali da dare vita a processi virtuosi di sviluppo e crescita anche economica». Già firmati gli accordi con i Comuni beneficiari (tranne uno che in fase di firma), così che entro giugno la Regione possa visionare e approvare i progetti. «C’è stata una forte volontà di condividere con il territorio in un comune rappresentativo come San Ginesio questa comunicazione – ha aggiunto Pieroni -, perché sia chiara a tutti la determinazione con cui la Regione vuole far rinascere il prima possibile queste zone attraverso una leva trainante come il turismo culturale, fatto di bellezza e patrimonio immenso, di cui queste aree rappresentano uno scrigno prezioso per tutte le Marche». Con lui anche il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, che ha ricordato che il suo comune è riuscito a mantenere la bandiera arancione e il titolo di Borgo più bello d’Italia nonostante le ferite profonde del sisma. San Ginesio ha fatto preso anche a mettere in sicurezza edifici e opere d’arte. Ciabocco ha ringraziato Pieroni per la presenza e ha sottolineato il valore della collaborazione per far fronte ai problemi del terremoto, anche sotto il profilo del patrimonio culturale, ribadendo che l’aggregazione tra Comuni è utile per progettare insieme azioni promozionali di forte impatto. Presenti anche sindaci o assessori di Fabriano, Caldarola, Esanatoglia, Camporotondo, che, spiega la Regione, «hanno evidenziato tutti sia il messaggio positivo che rappresenta l’attenzione della Regione, sia il forte significato del recupero dei contenitori culturali per restituire una vita di comunità agli abitanti e per poter riaccogliere turisti». L’assessore alla ricostruzione di San Ginesio ha aggiunto anche che questo tipo di interventi consentiranno un’attrattiva anche per il rientro della popolazione attualmente distribuita in varie strutture ricettive e in altri comuni a rivivere la propria città. Il quadro degli interventi è stato illustrato da Simona Teoldi, dirigente regionale del Servizio beni e attività culturali: «Coerente con la finalità sia di pronto ripristino anche funzionale, al di là della ricostruzione pesante post sisma, sia di restituzione di spazi di offerta culturale e turistica con forte valore identitario e propensione aggregativa condivisi dalle stesse comunità locali. Sono interventi che ridaranno possibilità di lavoro a molti operatori culturali che non hanno più avuto opportunità di produrre servizi dal 2016. La struttura regionale vuole condividere con gli enti locali anche l’organizzazione di eventi culturali di rilievo per le riaperture dei vari luoghi e comunicare efficacemente il reingresso di tali siti nel circuito culturale regionale e nazionale».
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Naturalmente per i musei di Camerino nessun finanziamento.
Senza parole.