Abbreviato per Farah,
la difesa: «Non può venire in aula»
Disposto accertamento medico

OMICIDIO STRADALE A PORTO RECANATI - L’uomo è imputato per la morte di Gianluca Carotti e a Elisa Del Vicario. Oggi il difensore ha chiesto di rinviare il processo per consentire al marocchino di essere presente in condizioni di salute migliori. I giudici hanno sospeso l’udienza per verificarne le condizioni

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Marouane Farah

 

AGGIORNAMENTO DELLE 18 – L’udienza si è conclusa con un rinvio perché non era possibile trasportare l’imputato dal carcere di Montacuto di Ancona al tribunale di Macerata: non era disponibile l’ambulanza (Farah si muove con la sedia a rotelle per le lesioni riportate nell’incidente). LEGGI L’ARTICOLO SULL’UDIENZA

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di Gianluca Ginella

Processo con rito abbreviato per Marouane Farah. Questa oggi la richiesta della difesa del marocchino accusato di omicidio stradale per la morte di Elisa Del Vicario e Gianluca Carotti. La difesa ha chiesto di fare il processo, in corso al tribunale di Macerata, condizionandolo all’ascolto dell’imputato che però oggi non poteva essere presente «a causa dei problemi di salute dovuti all’incidente» in cui è morta la coppia. Il legale di Farah, l’avvocato Vando Scheggia, che assiste l’imputato insieme al legale Emanuele Senesi, ha chiesto ai giudici di rinviare l’udienza di qualche mese per consentire a Farah di essere presente e sottoporsi a interrogatorio.

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L’avvocato Vando Scheggia

«Le condizioni del mio assistito non gli consentono di comparire in udienza – in aula si è sollevato qualche brusio da parte di parenti e amici della coppia morta – ma vorrebbe partecipare per rendere interrogatorio. La questione è che vorrebbe partecipare ma non è in condizioni fisiche per farlo – ha detto Scheggia -. Chiediamo che il processo venga rinviato ma non a breve termine, di qualche mese. Il mio assistito mi ha comunicato tre giorni fa di non essere in condizione di essere presente al processo ma che intende partecipare». Il pm Enrico Riccioni si è opposto alla richiesta sottolineando «non dubito Farah voglia partecipare ma a noi risulta il contrario. Inoltre l’interrogatorio lo ha già reso. Non c’è un legittimo impedimento che possa giustificare che oggi non sia presente in udienza. La scorsa udienza si era presentato in sedia a rotelle ed era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Non vedo un motivo per rinviare».

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Il pm Enrico Riccioni

Anche le parti civili (sette in tutto quello che si sono costituite) hanno detto che l’udienza si deve tenere. Il presidente del collegio, Daniela Bellesi, ha accolto la richiesta di rito abbreviato, condizionato anche ad un documento Inps che attesta attività lavorativa di Farah, e disposto la sospensione dell’udienza per fare una verifica medica nel carcere di Montacuto. Se Farah sarà in condizioni di partecipare al processo sarà portato in tribunale. Il legale di Farah ha anche sottolineato che in carcere ci sarebbe stato un errore sulle intenzioni di Farah che in un foglio in arabo aveva detto la personale di non sentirsi di venire in tribunale ma di volere partecipare al processo, «la traduzione è stata che rinunciava a partecipare, ma così non è» ha detto Scheggia. Se Farah risultasse in condizione di partecipare al processo oggi stesso potrebbe esserci la sentenza. L’incidente in cui Gianluca Carotti (47 anni) ed Elisa Del Vicario (40), entrambi di Castelfidardo, sono morti risale al 3 marzo ed è avvenuto sulla statale Adriatica a Porto Recanati. Farah, residente da anni a Monte San Giusto con moglie e figli, ha assunto alcol e droga prima di mettersi alla guida dell’auto. Dopo aver invaso la corsia opposta la sua Audi A6 ha investito la vettura su cui viaggiava la coppia con due bambini piccoli, figli di relazioni avute in precedenza. Gianluca ed Elisa sono morti sul colpo, i bambini sono stati portati all’ospedale di Torrette in gravi condizioni ma per fortuna si sono ripresi.

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