di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
«Vengono qua a manifestare, ma dovrebbero stare con noi. Noi difendiamo la famiglia, perché parlare di una mamma e di un papà, dei figli, dei nonni e degli zii è divisivo? Ci dicono che siamo roba del Medioevo, ma i figli sono l’infrastruttura del Paese».
Il senatore Simone Pillon applaudito all’Hotel Miramare, blindato da centinaia di agenti delle forze dell’ordine torna sui temi affrontati durante il congresso di Verona. A Civitanova, invitato dall’amministrazione parla per oltre un’ora e mezzo di aborto, utero in affitto, famiglia tradizionale e valori da riscoprire, educazione, maternità e paternità. Un centinaio i presenti all’interno dell’hotel per il convegno ad applaudire, fuori la protesta, oltre 300 persone delle associazioni, ex amministratori, società civile a contestare i contenuti del decreto legge che porta il nome di Pillon e la sua visione della famiglia. Una fronda della protesta (tra loro, tra gli altri, Giovanna Capodarca, Tiziana Streppa e Ninfa Contigiani) ruba la scena per qualche minuto anche all’interno: una decina di contestatori entra come pubblico e poi mostra le magliette con gli slogan “le famiglie tutte uguali”, “libertà di scelta”, “vaccinato contro il pillon virus” e “libere di scegliere”. Una provocazione che fa rumoreggiare la sala e che offre l’assist al vicepresidente della commissione per l’infanzia per rivendicare la propria libertà di espressione: «Abbiamo addirittura i contestatori in sala che non si accontentano della protesta fuori, ma devono venire qua, perché non si può più democraticamente parlare in pace, non si può più esporre serenamente la propria idea, ma noi ci ribelleremo al pensiero unico, noi abbiamo diritto di dire le nostre cose, chi vuole manifestare si accomodi fuori, chi vuole restare e ascoltare si metta seduto e vestito normalmente. Vorrei vedere cosa succederebbe al senatore Pillon se andasse ad una conferenza della Cirinnà con una maglietta con scritto “non insegnate il gender ai nostri figli”, questo tipo di condotte dimostrano che la democrazia deve essere insegnata soprattutto ai democratici».
Un fuoriprogramma che ruba solo qualche secondo e poi i contestatori si allontanano. L’incontro si era aperto con le parole del sindaco, Fabrizio Ciarapica, critico nei confronti della protesta: «Chi tenta di impedire questo incontro, pubblico e aperto alla cittadinanza, non ha inteso il significato dell’iniziativa e non troverà terreno fertile per facili e scontate manipolazioni. Prima ancora che annunciassimo ufficialmente il tuo arrivo, senatore, molta gente si è data da fare per impedire questo incontro, per polemizzare, ma noi siamo fieri di essere qui nonostante tutto. Da troppo, infatti non si parla di famiglia. Apparentemente un tema scontato, eppure, molto messo in discussione, tanto che la tensione è alta anche qui e centinaia di poliziotti hanno dovuto blindare Civitanova per questo incontro». Parla del tema anche l’assessore Barbara Capponi: «La famiglia non si può annullare o cancellare, è la colonna vertebrale della società. Con questo incontro non si è voluto organizzare qualcosa che discrimina qualcuno, ma parlare di famiglia, perchè ci accomuna tutti, è il solo mezzo che abbiamo per fare un cambio di passo culturale».
Una visione di famiglia che è quella composta da un padre e da una madre. Pillon nel cercare di dimostrare la sua visione parte da lontano, un excursus storico, sul senso del cognome, della stirpe, per approdare all’etimologia di matrimonio e patrimonio: «Il matrimonio deriva da mater, e il dono più grande che la donna fa è la vita, patrimonio da pater perché forniva sostentamento alla famiglia – dice Pillon – dalla perdita, dalla decostruzione di questa unità nasce la deriva della società. I figli allora diventano un capriccio, un diritto e quindi un prodotto di consumo come gli altri e allora è possibile anche acquistarli con l’utero in affitto. Oggi difendere la famiglia è un atto rivoluzionario». E poi ancora: «Ci dicono che siamo il Medioevo? Può darsi, ma io credo che ogni donna sia una principessa e ogni uomo un principe, ma i giovani non si sposano più perché sono fragili, hanno paura. I nostri nonni mettevano al mondo più figli perché avevano più speranza, non bastano i sostegni economici, serve fiducia. Come fa una donna ad aprirsi al secondo, al terzo, al quarto figlio se teme che il marito dopo qualche anno scappi con una straniera giovane, e come fa un uomo a fidarsi di una donna che magari le porta via il figlio e non glielo fa più vedere. Se la società non è family friendly il problema non si risolve. Il papà e la mamma non sono stereotipi inaccettabili, se decostruiscono la famiglia i giovani non avranno un modello da replicare».
E poi i “cavalli di battaglia” della dialettica del senatore Pillon, la questione della teoria gender, l’utero in affitto, l’eutanasia, l’aborto: «Questi sono i valori della sinistra, un’impostazione che non ha limiti se non quelli della scienza, i nostri valori ci dicono che sono brutti, cattivi e da Medioevo, ma noi accogliamo la vita, sempre, sosteniamo le coppie che si sposano, gli anziani. E poi togliere di mezzo la famiglia e diventare consumatore ideale unisessuato, dal pensiero unico, ha una conseguenza: l’essere umano non è immanente, ma ha anche capacità di trascendenza. Pertanto togliendo di mezzo la famiglia togliamo di mezzo la fede. Questa sera a Civitanova dobbiamo decidere – ha concluso il senatore – se vogliamo una società come quella prospettata e verso la quale spingono i nostri amici che protestano là fuori, o se vogliamo una società in cui ci sia diritto di cittadinanza alla relazione, alla famiglia, all’alterità, al sacrificio e anche ad un pezzettino di cielo».
Oltre 300 in piazza contro Pillon, momenti di tensione al corteo di protesta (FOTO/VIDEO)
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…si si, signor Pillon, per alcuni Lei è il medioevo (che se la leggessero la storia del Medioevo, poi..), mentre, anche in Italia, chi fa circoncidere il neonato in casa e lo fa morire dissanguato perché lo chiede una certa religione, no, non è medioevo, è cultura, cultura in nome del multiculturalismo, che va difeso e, magari, secondo alcuni nostri politici, diventerà la nostra “cultura”, si si, che bello, che bel castello marcondirondirondello!!!! gv
Il neonato che muore in casa non è cultura come la intendiamo noi. In Occidente è barbarie e reato. Gli asessuati sono gli organismi unicellulari mentre le rane sono bisex a seconda della temperatura e le lumache sono ermafroditi. Va salvaguardato il multiculturalismo che non è integrazione forzata, ma interculturalità che non c’entra niente con la famiglia e la mediazione familiare obbligatoria. Un consigliere che non conosco parla di vergara e famiglia matriarcale come se fosse possibile ristabilire la cultura contadina del maceratese praticamente cancellata dal boom economico. Il signore che parla di democrazia dovrebbe riconoscere che dipende dal dialogo fra le parti e quindi fra visione della vita differenti. Viva la nostra costituzione che tutela la manifestazione pacifica e civile, la nostra è stata perfino silenziosa malgrado gli improperi dei bravi, cattolici cristiani.
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Per favore non parlate male del Medio Evo. In quel periodo c’era gente come Dante, Petrarca, Boccaccio e Pico della Mirandola, tanto per dire i primi che vengono in mente.
Qualcuno ha chiesto al senatore della Lega, se la decisione del suo capo politico di separare le famiglie degli immigrati sulla nave tedesca a largo di Lampedusa sia “PRO FAMIGLIA”? Bravi solo a chiacchere per prendere voti, ma i fatti sono altri. PROFAMIGLIA????? DIFESA DELLA VITA????? NOOOOOO!!! DIFESA DELLE PROPRIE POLTRONE???? SIIIII!!!!!!
…mah, allora ci si prospetta un avvenire di..ranocchie!!?? Oibò!! gv
Pillon non sta nel medioevo, sta nel suo piccolo mondo racchiuso nella sua testa ed è libero di pensarla come vuole. Accostare la famiglia alla religione per carità lo faccia ma non potrà più farlo sicuramente per legge così come non potrà obbligare più nessuno a farsi quello che lui chiama famiglia tradizionale che dovrebbe essere composta da padre e madre e figli benedetti tutti dal prete. Benedizione questa che può venire da qualsiasi sindaco, non necessariamente credente che dà il via alla formazione di una famiglia o regola secondo i criteri correnti anche famiglie “ tradizionali” magari già esistenti e con figli pure già grandi. Lui non potrebbe dire tradizionale una famiglia composta da una madre che dà al mondo un figlio di cui magari non sa neanche chi è il padre, così come non lo sarebbe una formata da un vedovo e tre figli con nessuna voglia di risposarsi e potrei andare avanti ancora per molto con queste famiglie geometriche che nessuna definizione al mondo potrebbe definire non tradizionale perché non corrisponderebbe al triangolo benedetto che culla nel suo cervello. Ma lui non è qui che ribatte, lui tira fuori la religione perché l’utero in affitto è un peccato, come lo è un’unione tra persone dello stesso sesso anche con figli già nati in precedenti relazioni ma non rispondono al solito triangoletto “ mammeta, babbeto e tu”. Non è sicuramente per l’affido a genitori dello stesso sesso di bambini destinati magari ad essere sballottati continuamente o a rimanere nelle strutture apposite se esistono ancora come i vecchi cari orfanotrofi dove avrei fatto crescere tanta di quella gente che oggi parla di famiglia tradizionale e altri magari come quelli che tutti ricorderanno e che già qualche anno fa discussero un argomento sui generis e il meglio che si poteva fare per la famiglia era consigliato da parlamentari divorziati, separati, con famiglie doppie o con inclinazioni sessuali da nascondere, cosa che oggi quasi non si fa più neanche in certi ambienti. Però se Pillon ha le sue convinzioni e le difende cosi come fanno gli altri bene così. Però, l’impressione è che tutto questo nasconda o perlomeno vorrebbe distogliere dalla vera volontà che è quella di Pillon . Potrebbe parlare per ore di famiglia tradizionale e trovare gente che per ore gli può dimostrare che se andasse a caccia di lucciole o lanterne perderebbe meno tempo e non farebbe scomodare persone e forze dell’ordine quando il luogo per parlare di certe cose rimane il Parlamento dove è lì che lui dovrebbe cercare di fare quello che più gli sta a cuore:” Una legge che proibisca l’aborto “. Questo è il suo obbiettivo, tutto il resto sa che non serve a niente e che comunque rimane alla persona sapere e fare quel che vuole della sua vita e lo fa. Non potrà ottenere in certi casi figli in adozione perché questo la legge non lo permette e come la vedo io l’ho già detto sopra. Quindi il tutto si riduce ad una semplice ricerca di consensi che partendo da lontano portano al suo vero obbiettivo: proibire e chiaramente punire l’aborto. Sa anche che solo se riuscirà a diventare il dittatore della nazione che sta attraversando in lungo e in largo potrà ottenere un decreto che indiscutibilmente verrebbe approvato. Ma la fantapolitica lasciamola a Pillon che in fondo dopo aver fatto una legge sulle regole che dovrebbero regolare le separazioni e gli affidi, criticata pure dall’Onu adesso va a ritroso cerando di fare prima la “ famiglia ideale “ per poi dargli gli strumenti per una “ separazione ideale”. A me questo comportamento sembra poco lucido ed inquietante perché frutto di poca razionalità. E come se vomitassi il pranzo prima di averlo fatto. Ma se andiamo a stringere, vista la pochezza di tutta la Pilloneria, possiamo affermare con la massima certezza e senza ombra di dubbio che si tratta soltanto di campagna elettorale e se pensa di ottenere chissà che da tutto questo bailamme “tricche e ballacche “ si faccia consigliare meglio o preghi qualcuno di fermarlo prima che commetta qualche irreparabile sciocchezza come quella di dimenticare il “ Farfallon “. Chiudo con Ciarapica che complice l’arrivo di Pillon e l’attenzione dei media non riesce a ragionarci prima e quindi a dire “ Qui non troveranno terreno fertile”. E’ vero Ciarapica, qui il terreno è più che non fertile e proprio sterile, aggrinzito, vuoto, destinato ad un deserto dove non ti vedranno più neanche se non c’è una duna di sabbia che potrebbe coprirti nel raggio di cinquanta chilometri, poi basterebbe la sfericità terrestre a dissolverti. La tua politica e così prevedibile che ha già scritto sulla sabbia “ Quanto non t’amo “Per quanto riguarda la Capponi che c’ha il telefono staccato e per tanto non può rispondere ai genitori dei bambini a cui servono nelle mense il pesce più inquinato e radioattivo del globo, vorrei chiedergli come gli è venuto in mente di chiedersi o chiedere come fa una donna ad aprirsi a più figli se ha paura che il marito scappa, cosa del tutto possibile ma perché proprio con una giovane straniera? Questo è sicuramente il frutto delle chiacchierette che si fanno tra signore che temono sempre che quel birbante o tontolone del marito potrebbe essere irretito dalla prima puttana straniera che incontra. Ma almeno che si abbia il coraggio, non di tacere che non basta più ma proprio di non pensare!
un paio di cose: la prima, mi sono rotto le scatole di sentire che quelli che vengono recuperati da barconi alla deriva mediante navi piratesche per la tratta degli schiavi fuggono da guerre e carestie belli grassi come maiali. La seconda, che le Destre ringraziano sentitamente quella banda di… che, con le loro teorie libertarie fanno di tutto per portare voti alle Destre, proprio perché quelle teorie vanno contro la realtà della gente comune, che poi va a votare.
INCONTRO CON PILLON, “TANTO RUMORE PER NULLA”!
La Giunta Ciarapica “scimmiotta” il convegno sulla famiglia tenuto a Verona, porta a Civitanova uno dei suoi partecipanti, nel tentativo di “raccattare” qualche consenso, ma registra un flop di presenze. Nella piccola sala dell’Hotel Miramare, tolti i “papaveri” di palazzo che si notano nelle immagini (in prima fila la bionda “vaticanista” di Palazzo Sforza) ci saranno state 40-50 persone, comprese le contestatrici. Ce n’erano invece forse 10 volte tante in piazza XX Settembre a protestare contro un’iniziativa che invece di registare adesioni ha diviso la comunità cittadina. Che bel risultato! Per controllare i contestatori, zone del centro off-limits, spiegamento di centinaia di poliziotti, tra cui decine di celerini (senza manifestazione potevano essere impiegati altrove). Per giunta le proposte del Sen. Simone Pillon (modifica della legge 194) sono inattuabili, poichè non dispongono della maggioranza in Parlamento (il M5S che non ha partecipato al convegno di Verona è contrario). Dai sondaggi, inoltre, risulta che la stragrande maggioranza degli italiani (oltre il 60%) è per mantenere la legge sull'”interruzione di gravidanza” com’è. Salvini è politico troppo scaltro da mettersi contro il sentimento popolare. Quindi “parole al vento” quelle proposte dalla retriva Amministrazione civitanovese, nel vano tentativo di far tornare la donna all’antico ruolo di “angelo del focolare” a sferruzzare la calzetta. Qualcuno ancora coltiva l’illusione che anni di lotte femminili, che hanno portato all’emancipazione (a Civitanova è vissuta una pioniera, Sibilla Aleramo), possano essere messi nel cassetto. Eppoi in politica, con molti protagonisti proprio nel centro-destra, si è spesso praticata la “doppia morale”: difesa della famiglia nelle istituzioni e “festini privati” (di cui ancora si discute nelle aule dei Tribunali). Tra gli amministatori di Civitanova, organizzatori di manifestazioni pro-famiglia, tutte persone “casa e chiesa” o si trovano anche “trasgressori impenitenti”, emuli dei loro riferimenti politici nazionali?