Foto d’archivio
Oltre mezzo chilo di cocaina venduta in nove mesi per un totale di circa 50mila euro. Nella serata di ieri a Porto Recanati i carabinieri hanno arrestato una magrebina di 37 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Macerata, per il reato di spaccio continuato di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma di Numana ha permesso di definire un quadro indiziario a carico della predetta in ordine a numerose cessioni di cocaina, effettuate dal mese di maggio 2018 a gennaio decorso, in favore di tossicodipendenti della riviera del Conero e della Val Musone. Lo smercio della droga avveniva in locali pubblici o per strada, a tutte le ore del giorno, ad un costo di 70 euro al grammo. Dalle investigazioni è emerso una vendita complessiva di circa un mezzo chilogrammo di cocaina appunto, per un guadagno illecito di 50mila euro. Le indagini hanno consentito di segnalare alle autorità amministrative diverse persone assuntrici di sostanze stupefacenti.
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…quindi: adesso i soldi “guadagnati” saranno già spariti, alla risorsa magrebina bisognerà mantenerla anche un po’ in carcere “tutto spesato”, dopodiché qualche giudice dal cuore tenero la rimetterà in circolazione, in modo che possa poi continuare tranquillamente a “lavorare” per pagarci le pensioni. Evviva l’Italia!! gv
@ Giuseppe Vallesi: nell’articolo non viene specificato il paese maghrebino della “risorsa”, solo con Marocco e Tunisia esistono accordi bilaterali e se la nazionalità fosse uno di questi due sarebbe il caso di finirla con il “tutto spesato” da noi e rispedirla a scontare la pena nelle carceri del suo paese con diversi vantaggi:
risparmio di circa 150 euro al giorno;
diminuzione e soluzione del sovraffollamento delle carceri italiane di cui oltre 20.000 sono immigrati pari ad 1/3° se almeno la metà fossero espulsi;
eliminazione del rischio che la “risorsa” ritorni in circolazione dopo breve tempo a reiterare il proficuo “lavoro”;
minor lavoro per le forze dell’ordine.
Perfettamente d’accordo signor Castellucci, ma, al di là degli accordi tra paesi, chissà se questa risorsa non abbia ottenuto da qualche sinistro compiacente dei documenti in regola, oppure non intenda sposarsi con qualche “damo” di carità italiano tanto bisognoso di dare affetto e, soprattutto, di riceverne, o sia “protetta” da chissà quali cavilli legali, perfettamente conosciuti dalla maggior parte dei nostri imparziali giudici; in ogni caso, le risorse guadagnate con il duro lavoro da questa benefattrice, saranno chissà dove e lei, intanto, è ai domiciliari a fare la..calzetta!! Cordialmente. gv
Lo so, sono stupito e forse anche stupido ma… Hanno quindi osservato la donna per due mesi, prima di spedirla in galera?
Per favore, fatemi capire.
Visto il costo indicato (70 €/g) si può tranquillamente ritenere che qualche assuntore non sia un poveraccio.