di Gianluca Ginella
Chiusa una tabaccheria di Civitanova: vendeva cannabis light. Licenza sospesa per 15 giorni alla titolare che è stata anche denunciata per spaccio.
Operazione della Squadra mobile di Macerata con la divisione amministrativa della questura e il commissariato di Civitanova. Tutto è nato da segnalazioni di alcune mamme, poi un poliziotto si è finto cliente, ha acquistato un prodotto a base di cannabis light che è stato analizzato e conteneva thc: da qui il provvedimento di chiusura. «Mamma, mi dici sempre di rispettare la legge ma ora è la legge che ci consente di acquistare la droga». Questa cosa l’ha detta la figlia di una donna che si è presentata alla polizia (come lei hanno fatto altre mamme) per segnalare che a Civitanova, in corso Dalmazia, c’era una tabaccheria che vendeva cannabis light. Dalla segnalazione di queste mamme è partita l’indagine della Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Maria Raffaella Abbate, che ha coinvolto anche la polizia amministrativa e il commissariato di Civitanova.
L’indagine si è svolta «in maniera differente rispetto al passato. Questa volta un poliziotto si è finto cliente e ha acquistato dei prodotti a base di cannabis nella tabaccheria, che poi sono stati fatti analizzare» spiega la dirigente della Mobile. Ad occuparsi delle analisi il tossicologo Rino Froldi che ha accertato la presenza di thc nei prodotti che sono stati acquistati. «Erano vere e proprie sostanze stupefacenti – continua il commissario capo Abbate –, la licenza è stata sospesa per 15 giorni e la titolare è stata denunciata per spaccio di stupefacenti». Da tempo il questore Antonio Pignataro ha avviato indagini contro la vendita di cannabis light i provincia. «Procederemo alla chiusura di questi locali nel caso riscontrassimo la vendita di prodotti a base di marijuana legale. Perché la marijuana legale non esiste». Il questore ha sottolineato: «Importante il ruolo del procuratore Giovanni Giorgio e dei suoi sostituti. Con il suo coraggio è stato il primo in Italia ad emettere un provvedimento di denuncia, perquisizione e sequestro. E’ stato da esempio».
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…che cattivone questo Pignataro, non ci si può più drogare nemmeno legalmente; per fortuna c’è Mamma, o meglio Mammona Nigeria, che ci salva!! gv
Il commercio della cannabis cosiddetta “legale” si è ormai diffuso in tutta Italia (purtroppo) essendosi confusa, in molti casi ad arte, la possibilità di coltivarla (a certe condizioni) prevista dalla Legge 242/1016 con quella di commerciarla senza alcun vincolo.
Ha perfettamente ragione il Questore Pignataro ad affermare che la marijuana legale non esiste, perché la disposizione si riferisce SOLTANTO ALLA PRODUZIONE destinata a consumi tipici, ovvero: “a) alimenti e cosmetici prodotti esclusivamente nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori; b) semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti, per forniture alle industrie e alle attivita’ artigianali di diversi settori, compreso quello energetico; c) materiale destinato alla pratica del sovescio; d) materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia; e) materiale finalizzato alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati; f) coltivazioni dedicate alle attivita’ didattiche e dimostrative nonche’ di ricerca da parte di istituti pubblici o privati; g) coltivazioni destinate al florovivaismo”. Il suo commercio indiscriminato è dunque escluso, come peraltro confermato di recente dalla Suprema Corte di Cassazione (Sent. 56737/2018). Peraltro, anche in assenza di “effetto drogante”, desunta da basse percentuali di principio attivo, non si vede il perché il commercio non dovrebbe sottostare ai vincoli previsti per I MEDICINALI, dato che il delta-9-thc è principio attivo compreso (anche) nella tabella medicinali allegata alla legge 309/90, che prevede la sua dispensabilità in farmacia, previa prescrizione medica non ripetibile e che esistono già in commercio prodotti contenenti tale principio attivo, approvati regolarmente dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
V’è quindi l’auspicio che, per il bene di tutti, si sgombri il campo da ogni equivoco e si tutelino i cittadini dai danni che la libera vendita di simili prodotti sono suscettibili di arrecare alla salute umana.
Un plauso al Questore, avanti così!
Nicola Lalla – Segretario Generale Coisp Macerata
Ben fatto !!! Purtroppo in altre città, anche delle Marche, sono aperti negozi specializzati nella vendita di cannabis e non vengono chiusi, perché? Evidentemente le normative non sono chiare e adeguate alla potenziale pericolosità dei prodotti a basso contenuto di thc della cannabis light come dichiarato dal Consiglio Superiore di Sanità nell’aprile 2018 ed ignorato dalla politica tanto che il senatore Matteo Mantero M5S ha depositato un disegno di legge che propone la facoltà dì detenerne 15 grammi in casa e 5 fuori, oltre alla possibilità di coltivare fino a tre piante. Nei paesi dove da anni ne è consentito l’uso legale sono aumentati incidenti stradali, crescita significativa delle psicosi e violenze in famiglia da parte di giovani e giovanissimi peggio dell’alcol; dati approfonditi di studi americani ed europei sono raccolti nel saggio pubblicato da Alex Berenson dal titolo: “DITELO AI VOSTRI FIGLI: LA VERITÀ SU MARIJUANA, MALATTIE MENTALI E VIOLENZA”.
Per Castellucci e per Lalla. Il paradosso è che fuori di Macerata la cannabis è venduta liberamente, alla luce del sole. Questo dovrebbe significare che le lobby del settore riescono a prevalere su quella che è la salute dei cittadini e quindi, alla fine, sulla politica nazionale.
TUtti i cittadini convinti della pericolosità della marijuana cosiddetta light dovrebbero BOICOTTARE TALI RIVENDITE E NON ESSERE PIÙ LORO CLIENTI PER NESSUN ALTRO PRODOTTO, UN MODO EFFICACE DI COLLABORAZIONE CON LE FORZE DELL’ORDINE.
Per Castellucci. Oltre che boicottare bisogna segnalare questa attività di vendita senza paura alcuna.
Ottimo. Un’operazione, quella della Questura di Macerata, degna di menzione e di elogio. Un unico piccolo appunto: la sospensione della licenza per 15 giorni è troppo esigua per un’attività di spaccio rivolta anche a minorenni.
Giusto!è monopolio altrui
Un grandissimo grazie al questore Pignataro e al procuratore Giorgio. Avanti cosi per proteggere i nostri ragazzi. La nostra gratitudine sempre e comunque.
@Iacobini, vista la legge, e la sentenza della Cassazione, se, come lei scrive, la cannabis è venduta “liberamente alla luce del sole”, è evidente che altri, diversamente dal questore Pignataro e al procuratore Giorgio, non fanno il necessario.
Per Mauro Tombesi. Concordo al 100%, ovviamente.