«L’emergenza non è finita, da tempo il governatore Ceriscioli e io non facciamo una passeggiata nel centro di Camerino, credo sia opportuno provvedere quanto prima». A dirlo è il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che scrive al presidente della Regione che ieri a due anni dalle scosse dell’ottobre 2016 aveva fatto un bilancio e aveva anche parlato di fine dello stato di emergenza a dicembre e che probabilmente sarà prorogata. Nella bozza della legge di bilancio, in discussione domani al parlamento, si parla della proroga dello stato di emergenza per tutto il 2019 e della proroga della struttura del commissario, sino a tutto il 2020. Pasqui dopo aver invitato Ceriscioli a venire a Camerino e a visitare con lui il centro storico afferma: «Ritengo che l’emergenza finisca quando finiscono le opere emergenziali, come ad esempio le messe in sicurezza. Avrà modo di vedere che a Camerino siamo ancora in piena emergenza». Il primo cittadino indica ancora una volta nella burocrazia il problema principale: «So benissimo che le colpe non sono sue, che nessuno di noi (chiamati ad amministrare a vari livelli) ha un indirizzo verso il quale muoversi e ognuno deve fare i conti con una burocrazia paralizzante. Ma quando mancano i fatti, purtroppo, diventano importanti le parole. E, quindi, frasi del tipo “è stata una emergenza” sono per me e per la mia gente un pugno nello stomaco a cui sento di dover educatamente reagire. E’ una emergenza. La aspetto in centro a Camerino, sarà mia premura preparare i permessi per l’accesso, visto che l’intera città è presidiata dai militari proprio come quelle città che stanno in emergenza… o in guerra».
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