Anna Casini
«La ricostruzione deve procedere nel rispetto delle norme. Aspirazioni o esigenze personali non possono trovare deroghe costruite ad personam anche quando riguardano attività produttive o si alzi immotivatamente la voce per denunciare ingiustizie che non esistono». L’assessore regionale all’Agricoltura, Anna Casini, replica così alla drammatica vicenda umana e burocratica di Marianna e Giovanni Paris. I due fratelli (33 anni lei e 30 lui), che si occupano dell’azienda di famiglia a Ussita, hanno perso la stalla con il sisma del 24 agosto del 2016 e sono ancora in attesa dell’autorizzazione per un’altra struttura dopo che quella montata dalla Regione era stata prima realizzata con un anno di ritardo e poi dichiarata inutilizzabile. Con 120 bovini, se i lavori per la stalla non inizieranno, li aspetta il terzo inverno all’aperto.
Marianna Paris davanti alle stalle inutilizzabili
«Non è vero che la Regione si sia disinteressata della questione sollevata dall’azienda Paris di Ussita – dice Casini -. All’opposto, si sono svolte riunioni su riunioni, incontri, sopralluoghi per far combaciare le esigenze aziendali con le prescrizioni normative. L’eccezionale vento del gennaio 2018, con raffiche a oltre 120 chilometri orari, ha danneggiato le stalle di 35 aziende. Per 3 di queste il vento ha reso le stalle inagibili. Prima dell’estate 2018 sono state riparate le stalle di 31 aziende, mentre le stalle di 2 aziende sono state ricostruite completamente. A Paris non è stata ancora ricostruita la stalla in quanto ha ufficialmente comunicato, solo il 3 settembre, che intende realizzare un’altra struttura in un altro posto, procedendo, di fatto, a una seconda delocalizzazione dell’attività. In questo caso si pongono questioni, tecniche e amministrative, che vanno affrontate con il Comune interessato. A questo proposito, dopo l’infruttuosa riunione precedente, per la non partecipazione dell’amministrazione comunale, un’altra conferenza dei servizi è stata concordata con il sindaco di Ussita per lunedì 8 ottobre. A ulteriore testimonianza di come gli uffici regionali hanno seguito e stiano seguendo il problema evidenziato, con la determinazione e la volontà di risolvere le questioni aperte. Questioni non di lana caprina, non di una firma che manca, ma collegate alle prescrizioni dalle norme sulla ricostruzione che, è bene ricordarlo, afferiscono alla legislazione nazionale e non certo a una libera interpretazione personale della medesima. Nel rispetto della legge – conclude Casini -, come sempre e senza badare a chi grida più forte, si affronteranno i problemi con la massima serietà e si percorreranno le strade possibili, non lasciandoci condizionare da accuse politiche infondate che non trovano nessun riscontro nel reale svolgimento dei fatti».
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Dell’assessore all’agricoltura, Anna Casini, ricordo la nervosa conduzione di Aerdorica, una mozione di sfiducia per l’assenza di programmazione e la fallimentare gestione dell’emergenza post sisma nei confronti degli allevatori marchigiani, per aver detto ” gentaglia ” a due terremotate di Arquata del Tronto e ultimamente per aver annunciato che la giunta regionale darà l’ok alla costruzione del sottopasso a Civitanova. Per quanto riguarda i due pastori posso soloaugurargli “In bocca al lupo”, ne avranno sicuramente bisogno.
Gli enti locali, sono stati istituiti e ricevono risorse pubbliche per risolvere i problemi dei cittadini nel più breve tempo possibile, non per complicarli o crearne dei nuovi. Quando problemi di questo genere non si possono risolvere in una settimana, non si tratta di regole da rispettate, ma di una burocrazia assurda creata apposta per conservare un potere altrettanto assurdo ad un carrozzone pubblico parassitario e dannoso per lo sviluppo del paese. Le regioni sono state istituite con un referendum e con inganno. Con un altro referendum, prima le chiudiamo e prima potremo recuperare risorse e abolire l’odiata burocrazia per risolvere i problemi dei cittadini.