Un anno fa Giuseppa Fattori, per tutti Peppina, preparava nella sua casetta di San Martino di Fiastra i fiori di zucca fritti. Dodici mesi più tardi tutto è cambiato. La casetta è sotto sequestro dal 16 settembre del 2017 (la procura il 3 agosto ha comunque dato parere favorevole al Gip per togliere i sigilli) e l’anziana si trova, da qualche settimana, ricoverata (ora è in una Rsa a Castelfidardo). Le sue condizioni «sono migliorate, sta meglio fisicamente, non nello spirito. È una persona spenta. C’è mia madre, ma non c’è più Peppina» dice una delle due figlie, Agata Turchetti. Un Ferragosto triste per la famiglia, il cui morale non lo risolleva nemmeno la possibilità che a breve possa esserci il dissequestro della casetta. «A noi serviva un anno fa, quando mia madre aveva ancora volontà di vivere e stare nel suo paese. Oggi questo è andato perso, oggi quella casa per quel che mi riguarda non ha più alcun valore» dice la figlia Agata. Che racconta di come questi mesi abbiano pesato molto sulla madre 95enne: «È una persona abituata a lottare, a rimboccarsi le maniche, ma oggi questo non c’è più. Perché lo Stato invece di darle una mano, le ha dato una bastonata in testa per spegnere la sua speranza e voglia di vivere».
E forse non servirà nemmeno la possibilità di tornare nella casetta «il procuratore ha espresso parere favorevole al giudice (che ora deve pronunciarsi, ndr), ma da allora non ci è arrivato il provvedimento di dissequestro e noi non sappiamo per quale motivo. Ma a questo punto quel provvedimento non ha di certo più neppure lontanamente il valore che avrebbe avuto nei mesi precedenti, o un anno fa» continua Agata Turchetti. La madre si trova ricoverata in seguito a una frattura ad un polso e problemi cardiorespiratori, e le sue condizioni di salute sono migliorate. Ma resta il peso, racconta la figlia, di ciò che una donna così anziana ha vissuto nel corso di questi mesi. Un peso che va al di là dei danni lasciati dal terremoto, «non serve a nulla fotografare una situazione e rilevare dati su suicidi, separazioni, se poi i dati non vengono usati per modificare i provvedimenti che lo Stato adotta nei confronti di un numero enorme dei suoi cittadini – dice Agata Turchetti –. Mia madre, e quando parlo di lei parlo di tutti quelli della sua generazione, meritava il rispetto dello Stato. Invece non c’è stata alcuna forma di rispetto».
(Gian. Gin.)
Peppina trasferita in una rsa «La casetta? Non ci crede più»
Peppina, dissequestro della casetta: la procura è favorevole
Peppina ricoverata, la figlia: «La politica non s’è occupata del dolore dei terremotati»
Decreto terremoto, Salvini: «Felice per nonna Peppina e per chi ha tenuto duro»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Beh, tutti i politici di tutti i schieramenti, ne sono rimasti pochi a dir del vero, si sono fatti una passeggiata da quelle parti. Poi i trombati hanno avuto altro su cui riflettere ma sono sempre in circolazione, i vincitori hanno altro a cui pensare. Il giudice ha i suoi tempi, una legge che porta il nome di Peppina è stata fatta, risultato?
Abusivismo legalizzato.
Ha ragione signor Poloni. Abusivismo legalizzato. Quello di una pubblica amministrazione che impiega mesi per il rilascio di una autorizzazione a costruire sessanta metri quadri in un’area edificabile. E naturalmente questi sono i tempi richiesti per una casetta, non oso immaginare quanto occorra per una villa.
I permessi per una villa enorme, si ottengono più o meno come per una casetta di legno, un anno e 21 giorni, basta che si trovi sotto lo Sferisterio e inglobi un manufatto storico, tipo antica fonte.
Una casetta nel pieno del cratere merita tutto il tempo necessario finche’ non venga garantita la sicurezza sismica.E poi c’erano altri problemi burocratici che sono stati scavalcati.Per il resto molte altre persone sono state sradicate e trasferite altrove e aspettano con pazienza.
Il progetto è stato redatto da tecnici qualificati e competenti. Per le altre 1299 strutture cosiddette abusive sono stati adottati gli stessi accorgimenti?? Non so di quali problemi burocratici scavalcati lei parli. A me non risultano. Ed infine un plauso per il mezzo gaudio che consegue al mal comune. Veramente non tutti hanno aspettato con pazienza, perché in molti sono passati a miglior vita, anche dando una mano al buon Dio, per l’indifferenza colpevole di molti.
Poloni: quanti anni ha lei? Ma di quale pazienza parla, se Peppina ha oltre 90 anni ed è sempre vissuta a Fiastra, dove vorrebbe continuare a vivere, e poi come tutti i mortali, finire i suoi giorni in pace nella sua casa, costruita insieme al marito e dove ha il suo gatto, il suo orto, il suo orizzonte, i suoi ricordi: ma lei che razza di persona è, se non capisce il minimo sindacale a livello umano? ma che lei, davvero davvero, vorrebbe rappresentare la sinistra? ma che Dio ce ne scampi e liberi tutti! NO GRAZIE, Poloni, della sua sinistra, quella dei tagliateste di popolo, no grazie , davvero no, ne facciamo tutti e volentieri a meno dei suoi diktat marxiani, marxisti…boh…. come si dice non lo so e non lo voglio neanche sapere !Ma per carità di Dio…mai più in mano l’umanità come nelle sue e di Marx!
Se c’e’ stato un sequestro giudiziario evidentemente non tuttto e’ stato fatto a norma.Le regole determinano situazioni e non tengono conto ne dell’eta’ e ne delle eccezioni e soprattutto determinano un convivere sociale altrimenti e’ caos.
Credevo che Poloni fosse comunista, quelli de na orda. Mi sono accorto che invece è solo un piddino vicino a Carancini.
Poloni, mi tocca smentirla su tutta la linea. A livello più terra terra facendole presente che, più la maglia della rete è stretta più ci restano impigliati i pesci piccoli.E questo, è quanto avvenuto esattamente con le norme strette attraverso cui il governo in carica nel 2016/17, ha affrontato l’emergenza sisma col risultato che , onde voler evitare casi di corruzione e malaffare intorno alla ricostruzione, stante le notizie che giungono a distanza di due anni sull’esito degli appalti e il costo stesso delle casette destinate ai terremotati, hanno finito per favorire il fenomeno che in teoria avrebbero voluto preventivamente contrastare: trattasi di incapacità politica oppure di precisa volontà politica? Su un piano più alto, invece, devo ricorrere ad un pensiero non mio ma che ha la sua storiografia filosofica e giuridica con G. Agamben e Carl Schmitt. Lei , Poloni, ha usato la parola giusta ” eccezione” e nel contesto giusto ma pensandola in modo sbagliato. Noi tutti, senza rendercene minimamente conto, viviamo oggi in uno stato di eccezione, di sospensione delle regole di diritto e costituzionali, pur non essendo né in guerra, né in regime dittatoriale, né di rivoluzione popolare. E allora le chiedo: perché mai , secondo lei, non si sarebbero dovuto fare vere eccezioni alle regole in una situazione eccezionale e grave quale quella post-terremoto che ha distrutto tutto di materiale e di morale nella vita di tante e tante persone di ogni età e ceto sociale?
Non so se riusciro’ ma provo a spiegare il mio punto di vista.Di una cosa siamo sicuri visto che nessuno me l’ha addebitato,il terremoto non l’ho causato io.Il sequestro non l’ho fatto io.La casetta non l’ ho costruita io.Ci sono delle norme,ci potevano essere delle eccezioni,non le decido io.Norme favorevoli,sfavorevoli non le ho fatte io.Di mio dico che se non si poteva costruire io non avrei costruito,se e’ stato costruito fuori norma chi di dovere ha fatto,cosa strana in Italia,il suo dovere.Per la legge l’eta’ non e’ un fattore discriminatorio sarebbe intervenuta spero allostesso modo si fosse trattato di una ventenne.Vogliamo tramutare tutto in politichese allora accetto tutto dal Caranciniano al PDessino,sul comunista chi dice si chi dice no,vedete un po’ voi.Veniamo al lato umano e qui esprimendo il mio,ribadisco il mio pensiero(senza voler in alcun modo polemizzare e tantomeno condannare la famiglia di nonna Peppina alla quale rivolgo i miei piu’ sinceri auguri)dico che io avrei portato via anche a forza mia madre e non l’avrei lasciata in una casetta,seppur confortevole,in mezzo alle montagne,alla devastazione,alla solitudine con le scosse che si rincorrono ogni giorno. Ma ognuno ha la sua umanita’.TM ricordera’ benissimo,visto che mi rimbrotto’ anche allora,che io ero solidale con la vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto all’ italiana e quindi tutte le porcherie io le avevo messe gia’ in preventivo anche se c’era il PD al governo ma io conosco il sistema paese e non faccio finta di cadere dalle nuvole.Il terremoto per molti e’ una disgrazia,per altri un business.Comunque il tono del suo commento,e qui scendo in politica contemporanea,mi ricorda il testo di una canzone di un gruppo di estrema destra(a cui non faro’ di certo pubblicita’ dicendone il nome)affiliato insieme a molte altre sigle di quell’area alla lista ” Noi con Salvini”che visti i risultati ottenuti vorrebbe ricambiare il favore abolendo guarda caso il DL 122 vedi Mancino .Il testo fa’ cosi:”Feccia rossa,nemica di civilta’!Feccia rossa,la gioventu’ vi schiaccera’!Feccia rossa,bestia senza umanita’!Feccia rossa,la celtica croce vincera’!Feccia rossa,feccia rossa,feccia rossa.Se proprio volete etichettarmi antifascista,se volete offendermi qualsiasi cosa va bene,sono sportivo non vi querelero’ sono per lo scontro anche acceso,sempre attenendosi ai fatti.Nulla di personale.
Ponzio Pilato. Per fortuna questo nuovo governo sembra orientato a riscriverle tante regole. E il Pd vada a prendere i suoi bravi fischi a Genova. Umanità e far decidere una signora anziana con tutte le facoltà mentali e fisiche di decidere lei cosa vuol fare anche perché ne ha tutto il diritto. La legge si oppone, si combatte e poi come in questo caso si soccombe. Ecco perché parlare ancora di Pd e soprattutto difenderlo che senso ha. Ancora continua lì dove comanda ( Macerata ) a dimostrare tutti i giorni soprusi , vergogne amministrative, totale incapacità di amministrare e crescente disprezzo da parte di molti cittadini.Quindi difenderlo, o lo fai perché non hai niente da fare e magari il piacere di avere quasi tutti contro almeno qui su Cm può essere divertente, o per qualsiasi altro motivo ma quello su cui punto io è che difendendolo lo si continua a ringraziare per grazia ricevuta. Lo ripeto e ne sono convinto, a Macerata sarà dura battere il Pd, nonostante non abbia fatto niente per meritare almeno un voto, è troppo radicato e strappargli le radici interrate nel suo sottobosco è praticamente impossibile.
Se chiede agli uffici competenti le diranno che telefono un giorno si e l’ altro pure per la viabilita’,per il degrado dei marciapiedi,per l’abbandono periferico,sono stato l’ unico a condannare aspramente l’ordinanza di via Morbiducci e la disparita’ di trattamento con la Cantinetta.Non mi sono mai sentito invaso,non ho paura ad uscire di casa,non mi piace l’ipocrisia politica,sono favorvole alla pedonalizzazione,felice che non si sia costruito un palazzetto per una squdra professionistica,ottimo il recupero del ParkSi valutando cosa avrebbe comportato un’altra scelta,recuperare una fonte incastonata in una giungla urbana non ha senso,sarebbe piu’ opportuno sistemare Fonte Maggiore in un’area ancora verde e fruibile a tutti,…………Un Sindaco non si vota per la sua corrente politica,ma per la sua figura o come in questo caso per il suo precedente mandato.Al PD maceratese,specialmente ai vertici,non ho mai nascosto il mio dissenso.Come dice lei sara’ dura scardinare il PD a Macerata,ma attacchi sensa senso e personaggi di poco spessore contribuiranno a rafforzarlo.
Non entro nella querelle politica perché la mia storia, pur umile, parla per me. Mi limito a ribadire alcuni elementi che mi pare non siano ancora chiariti. Nella gestione del post sisma non ci si è occupati della sofferenza dei terremotati, in particolare delle persone più fragili. Oggi i dati forniti dalle fonti istituzionali in ordine ai decessi, ai suicidi, all’uso cresciuto a dismisura degli psicofarmaci, ci offrono un dato drammatico. Ritengo si tratti di colpa grave. La famigerata casetta sorge su un terreno in cui si poteva e si può costruire. Il problema è nato dall’obbligo di acquisire preventivamente l’autorizzazione paesaggistica. La deroga, che non avrebbe in alcun modo danneggiato il paesaggio, consisteva nella possibilità di avere quel documento in corso d’opera, considerata l’urgenza della situazione. Oggi quell’ autorizzazione ci è stata rilasciata e da tempo è stata trasmessa agli organi competenti. Sono certa che chi ha partecipato allo scambio dei commenti dispone degli strumenti culturali per porsi le domande che io stessa mi pongo senza altra risposta che la sfiducia verso il paese che ho cercato di onorare con disciplina. Nel monitoraggio che vado conducendo sulle strutture a mio avviso abusive al pari e forse più di quella di Peppina trovo conferma ai miei pensieri. Ed infine, ultimo ma non ultimo, forse bisognerebbe ragionare sul concetto di solitudine. C’è più comunità e tesoro di relazioni umane in un piccolo borgo di montagna, ancorché devastato, o sul lungomare di una nostra cittadina costiera, in cui un esercito di anime vaganti procede a suon di spintoni? Ciascuno può darsi le sue risposte.