di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«Macerata e il Paese hanno bisogno del Pd. Dobbiamo rassicurare i nostri concittadini prendendo in mano la bandiera della sicurezza. Nessuna indulgenza né giustificazione per i criminali e un messaggio semplice: la violenza estremista è fuori dai nostri valori costituzionali». Da presidente del Consiglio a candidato. Da uomo delle istituzioni a uomo del Pd. Paolo Gentiloni cambia veste ma non i toni nei 170 metri che questo pomeriggio lo hanno portato dalla Prefettura di Macerata (leggi l’articolo) al cinema Italia in via Gramsci.
Paolo Gentiloni
Lì, ad attenderlo, una platea di sostenitori e i candidati nei collegi maceratesi: Irene Manzi, Mario Morgoni, Piergiorgio Carrescia, Francesco Comi, Francesco Verducci e Flavio Corradini. «Sono orgoglioso di essere candidato qui», ha esordito il premier (candidato anche a Roma), dopo l’introduzione dei segretari dem provinciale e comunale (Francesco Vitali e Stefano Di Pietro) e il saluto del sindaco Romano Carancini. «Questa – ha detto Gentiloni – è l’occasione di riprendere le fila della nostra unità. Macerata ha bisogno del Pd. Della nostra serietà, solidità e forza. Macerata è stata colpita. Come questi colpi restano nella coscienza di una comunità non si può prevedere prima. Ma certamente è stata colpita molto duramente. Prima dal delitto terribile di Pamela Mastropietro, poi dalla rappresaglia di stampo razzista. Questi delitti vanno affrontati con una risposta semplice. Cioè nessuna indulgenza o giustificazione per i criminali. Chi ha teorizzato giustificazioni fa torto alla nostra comunità. Non ci sono indulgenze né giustificazioni. Come nessuna giustificazione può essere data per altri fatti meno gravi come il ripetersi di atti di violenza nei confronti di forze dell’ordine e di avversari politici. La risposta del governo e del Pd è chiara: la violenza estremista è fuori dai nostri valori costituzionali e repubblicani. Incredibile che qualcuno abbia cercato di giustificare la tentata strage di stampo razzista o altre forme di estremismo violento. Non ha nessuna motivazione nobile e non può esserci giustificazione. Chi come me ha vissuto stagioni di violenza politica sa che l’esasperarsi dello scontro dà luogo a fenomeni ancora più gravi, che certamente l’Italia non vuole rivedere e non rivedrà. Ma l’importante è mettere subito punti fermi e chiari. Deve essere detto ad alta voce da tutti noi. Dal Pd può venire con forza questo messaggio».
Da sinistra Stefano Di Pietro, Romano Carancini e Paolo Gentiloni
Gentiloni ha poi ripercorso gli anni di governo Pd, le leggi fatte per i diritti civili, il lavoro, la ripresa economica. «Il Pd e i suoi alleati- ha concluso – sono l’unico pilastro possibile per una stagione di riforme. Le altre offerte politiche sono piene di venditori di miracoli e promettitori a buon mercato. Promesse che tra l’altro danno paura perché cariche di odio e divisione sociale che è proprio quello di cui non abbiamo bisogno. Né a Macerata, né altrove». Dopo l’incontro al cinema Italia il sindaco Romano Carancini ha parlato di «un’occasione semplice e molto umana. Il premier ha capito il percorso che stiamo cercando di fare, non alzando ulteriormente le barricate né cedendo alle provocazione, ma ricostruendo piano piano la quotidianità. Ha dato davvero un segno di serietà rispetto alle parole e agli impegni, dimostrando straordinario equilibrio anche sul lato politico». E sulla firma di oggi, che ha sancito l’avvio del trasferimento della Questura dal centro storico nell’area delle ex Casermette: «Se ne parlava da mesi in modo riservato – spiega Carancini -. La realizzazione impiegherà tempo ma è il segno tangibile della volontà di dare una svolta, razionalizzando e dando un’anima a quella zona».
Gentiloni a Macerata, firma per la nuova Questura: «Lo Stato è vicino dopo le 2 tragedie»
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Scandaloso che sia venuto qui in autoblu e scorta e faccia un comizio.
Beh, un viaggio in treno con la scorta avrebbe fatto un brutto effetto…
Presidente Gentiloni il problema sicurezza correlato anche al l’immigrazione denunciato da diversi anni da più parti non…. “può essere preso in mano dal suo PD” ….. a pochi giorni dalla consultazione elettorale perché non credibile, è necessaria una politica diversa di aiuto direttamente nei paesi di provenienza degli immigrati sostenuta e coordinata a livello internazionale, almeno una parte dei miliardi che spendete ogni anno dovrebbero essere dirottati agli Italiani in difficoltà sempre di più, per sostenere le giovani coppie a fare figli e non favorire una sostituzione con etnie che hanno dimostrato, non solo in Italia ma soprattutto in altri paesi europei di più lunga tradizione immigratoria, di non sapersi e/o volersi integrare creando problemi che tutti conosciamo.
Il PD prenda in mano…non voglio essere sconcia, ma ce cala…ce cala… ce cala a puntino!
per lei la risposta è semplice ma non certo per i genitori di Pamela e di quei figli distrutti dalla droga. La risposta semplice è veramente una sola la prevenzione sbattendo in galera chi commette reati o sfoltire i delinquenti di altre nazioni. Non le sembra che siete un pochino in ritardo (anni) nel prendere ora in mano questo problema?
Gentiloni: Entrato in contatto con il Movimento Studentesco di Mario Capanna, ma dopo la confluenza del leader con un gruppo di militanti nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo Gentiloni partecipa alla fondazione del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), gruppo maoista di cui è segretario regionale per il Lazio, fino alla sua unificazione con il PdUP per il Comunismo. Gentiloni Gentiloni, con un passato da rivoluzionario ma che fine mi sei andato a fare? Lo scalda posto per un figlio segreto di Berlusconi e Rosy Bindi. Ma torna in te, getta alle ortiche “la contea ” e torna sugli spalti come carpentiere a costruire case popolari. In te c’è ancora un Mao pronto a ruggire e non un miao come vorrebbe il Renzi. Combatti con lui ad armi pari, con le chiacchiere in cui siete maestri, anzi approfitta adesso dello sbandamento dell’uomo, del politico e del rottamatore che miscelando le sue tre personalità è bello che pronto per un Tso. Ancora pochi giorni e chi lo recupera più. Ben pochi uomini dopo essere stati in cima ( de ché? ), sono così impietosamente ritornati con i piedi per terra, fregategli le scarpe, fategli fare un giro su se stesso ad occhi chiusi e poi vediamo dove va. Gentiloni, non è che per caso c’hai una fotografia di quando manifestavi in cima alle barricate mostrando il petto al nemico?