È già a Macerata il nuovo questore, Antonio Pignataro. «Sì, sono arrivato e al momento sono in riunione» si è limitato a dire. Impegnatissimo nel suo primo giorno nel nostro capoluogo dove ha preso il posto di Vincenzo Vuono, che sarebbe stato trasferito per la volontà di dare una inversione di rotta in questura dopo gli ultimi fatti avvenuti in città. Pignataro è esperto di lotta allo spaccio di stupefacenti, arriva dalla Direzione centrale del servizio antidroga. A Macerata quella dello spaccio è una piaga e forse anche per questo si è cercata una figura con l’esperienza necessaria a contrastare questo fenomeno. Altro aspetto poi la manifestazione di Forza Nuova, la scorsa settimana, che non doveva svolgersi e invece una 50ina di esponenti erano giunti in piazza Libertà dove poi c’erano state le cariche della polizia. Da quanto emerge in seguito a quell’episodio nella gestione della manifestazione di sabato (quella antifascista) c’era stato l’intervento di dirigenti romani. Pignataro si insedia in una situazione caldissima, arroventata da polemiche che arrivano da destra e da sinistra e in cui si fanno le convalide degli arresti di stranieri presi per spaccio di droga con blindati di polizia e carabinieri davanti al tribunale. Una situazione che, da quanto emerge, il nuovo questore ha cercato di prendere in mano da subito con l’immediato arrivo e Macerata e le prime riunioni organizzative.
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Per dare “un’inversione di rotta” non basta un avvicendamento del questore, anche se il nuovo è un super esperto della Direzione Centrale Antidroga e quindi farà sicuramente bene, ma è necessaria “un’inversione di rotta” della politica governativa per un drastico ridimensionamento dell’immigrazione e delle normative giudiziarie verso chi delinque che non può essere rilasciato il giorno dopo che le forze dell’ordine abbiano accertato l’illegalita’, altrimenti non solo permarrà questo clima d’insicurezza fra i cittadini ma renderà frustrante il lavoro di chi serve lo Stato.
c’è un detto saggio che recita che un fiore non fa primavera. Le responsabilità del degrado di mc sono molto più in alto come giustamente lascia intendere P. Castellucci e, per quanto mi riguarda, mi sembra un ingiustizia stridente mortificare la professionalità di una persona, ormai anziana e sicuramente ricca di esperienza che si trova a mc solo da circa 3 mesi
Concordo con Castellucci. Aggiungo che personalmente non nutro più alcuna fiducia nella politica, che pure in questa campagna elettorale e nel cavalcare la vicenda di Pamela dimostra una cialtroneria mai raggiunta in passato. Ormai la democrazia e il rispetto del diritto dei cittadini sono affidati alle Forze dell’Ordine, le uniche in cui ripongo affidamento, per l’oggi e per il domani.
Ripongo fiducia pure nella Magistratura, affinché risolva nella Giustizia la vicenda della povera Pamela. La soluzione di un caso sempre più misterioso e intricato come questo, che fa immaginare scenari oscuri, esalterà quelle strutture dello Stato che sono incaricate a dare risposte e sicurezza e giustizia. Altrimenti, sarà il fallimento delle nostre speranze.
Dovranno essere pure svelati i retroscena di eventuale sfruttamento e speculazione che sono dietro al problema migranti nella nostra città. Pur di dare una soluzione al problema si sono chiusi gli occhi su tutto da parte di tutti, in primo luogo da parte dell’amministrazione comunale, dei partiti della maggioranza e del mondo dell’assistenza. Ciò che è avvenuto per la povera Pamela è potuto accadere perché gli interessi hanno tappato gli occhi e le orecchie di chi doveva amministrare e controllare.
Ecco perché la città non ha fiducia in nulla e in nessuno e sta vivendo come in un incubo. A cui qualcuno dovrà dare il risveglio e la speranza. Perciò, ho chiesto alla Chiesa di sorgere sulle ceneri della politica e di ridare speranza. Come chiedo speranza a chi è al servizio dei cittadini, dell’ordine e della democrazia.
Concordo, di massima, con Castellucci.
Aggiungo che le politiche che riguardano le Forze dell’Ordine sono inadeguate da circa 25 anni.
La sicurezza non è un bene su cui poter risparmiare (al pari dell’istruzione), ma su cui investire. Altrimenti non c’è spazio neppure per sane politiche dell’accoglienza, in astratto sacrosante, ma solo in presenza di uno Stato in cui vi sia certezza del diritto.
Richiamo ancora l’attenzione dei lettori sui princìpi scolpiti nel Codice europeo di etica per la Polizia di cui alla Raccomandazione 2001-10 adottata dal Comitato
dei Ministri del Consiglio d’Europa il 19 Settembre 2001.
Nicola Lalla – Segretario <Provinciale Co.I.S.P. Macerata
Certo è che se avessimo assistito in streaming all’incontro di Minniti di sabato 3/2 in Prefettura sicuramente avremmo visto “cicchettare” i tre attori in commedia: Prefetto, Questore, Sindaco.
@ Claudio Fabbrizio: ….fino a questo momento il “cicchettato” è stato soltanto il Questore rimosso !
Quando non si può colpire in alto, ci si accontenta di colpire qualcuno, anche se questo non ha nessuna colpa (vedi caso Ds Recine con la Lube)…
Non mi sembra che servano dei super uomini per sconfiggere gli spacciatori sono sotto gli occhi di tutti basta metterli in galera e tenerceli magari facendogli fare lavori forzati. Ripeto Honduras per spaccio dai 15 ai 20 anni e per un bel po di tempo non celi troviamo tra i piedi e magari farglieli scontare nei loro paesi che li ha istruiti cosi bene
dimenticavo è sufficiente andare dietro a certi giornalisti di battaglia che stranamente li scovano