Paolo Gentiloni
“Ci sarà un nuovo commissario”, ha annunciato il premier Paolo Gentiloni in chiusura della conferenza stampa che ha confermato la dipartita del commissario alla Ricostruzione Vasco Errani il 9 settembre (leggi l’articolo). Nessun indizio sul nome, ma chiunque succederà ad Errani sarà chiamato a gestire quella che lo stesso Gentiloni ha definito “una fase di passaggio. Abbiamo ancora vivi alcuni problemi dell’emergenza ma abbiamo anche un impianto robusto per entrare nella fase della ricostruzione. Una fase che deve vedere il protagonismo più accentuato dei territori a livello sia regionale che locale. Certo, non accadrà domani perché ci vuole una legge”. Errani, che aveva fornito un resoconto puntuale dell’attività commissariale durante il suo intervento, in chiusura ha dato sfogo alle sue riflessioni personali sulla situazione. “Avrei voluto fare tutto in tempi più rapidi ma cerchiamo di dare il senso di un percorso che è complesso. Facciamo i conti con una struttura che non viene da oggi ma che sta alle nostre spalle. L’indebolimento storico della struttura pubblica in questi territori è un dato oggettivo. Tenete conto di questa dialettica. Guardate ciò che è successo prima e soprattutto criticate pure noi, ma diamo speranza alle persone. Per la prima volta nella storia dei terremoti i cittadini sono sicuri che le risorse ci sono. Potranno protestare davanti al Parlamento per altre cose, ma non perché non è certo il finanziamento”.
Luca Ceriscioli
Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, nel suo intervento ha dato le cifre di questa complessità: “Siamo a rappresentare una realtà che ha 87 comuni dentro il cratere e altrettanti fuori che hanno segnalato danni. Un terzo della superficie della regione è interessata. 32mila sono ancora oggi gli sfollati. Una dimensione che va al di là della scala puntuale di alcune realtà da seguire ma comporta un impegno su un fronte ampio. Un fenomeno epocale”. Sulle Sae, dove, ammette Ceriscioli “siamo più in difficoltà”, entro la fine dell’anno “il 90% delle casette sarà a disposizione delle famiglie per il rientro”. Sulle macerie il dato attuale e di 2mila tonnellate smaltite al giorno, che diventeranno “3mila e 200 a settembre. A oggi abbiamo rimosso 125mila tonnellate di macerie pubbliche (l’80%) e nella maggior parte dei Comuni le strade sono state liberate”. Entro l’anno ci saranno anche le stalle e i fienili, che sono comunque stati completati “al 90%”, dice Ceriscioli. Sul fronte degli investimenti le Marche hanno messo sul tavolo oltre 1 miliardo di euro nel primo anno. “La ricostruzione è grande e complessa – ha concluso Ceriscioli -. Poter contare su queste risorse significa dare un messaggio di chiarezza, utilità e fiducia che è quella che serve per ripartire. Possiamo inoltre contare su persone di grande qualità e capacità”.
Ceriscioli o le spara grosse o niente...ma del resto, che vuoi pretendere da esemplari del Pd...
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……Tranquilli…a quasi un anno dalla prima scossa ci sono ancora 32.000 sfollati…tutto sotto controllo….è solo una fase di passaggio…
Cattivoni, se andate davanti al Parlamento, protestate perché i ghiaccioli di ultima generazione sono meno colorati e quindi meno appetibili. Anche l’occhio vuole la sua parte.Dopo aver letto centinaia,mi sa migliaia di critiche su Errani e tutta la classe politica che gli è stata vicina nella costruzione dei cumuli di macerie ancora lì a ricordarci che qualcosa deve essere successo, mi raccomando nessuno che osi mettere in dubbio lo straordinario meccanismo della macchina statale che è lenta a partire se è partita, ma poi per la fine dell’anno casette per tutti, stalle riscaldate per far dimenticare ai poveri animali superstiti che l’anno scorso è stata tutta colpa del buco dell’ozono e dello scioglimento dei ghiacci sull’Artico se ha nevicato tanto e la temperatura non è stata proprio mite. Ieri da qualche parte ho letto che la rappresentante dei terremotati di Visso e forse Ussita, ringraziava Errani per quanto fatto. Quindi tutti i terremotati di Visso sono più che soddisfatti. O qualcuno bleffa, o non sa quel che dice o parla a nome suo, sennò tante lamentele provenienti dai luoghi terremotati non sono vere. Comunque ieri ho visto un servizio su Amatrice dove si potevano ammirare le strade tutte transitabili che attraversavano il paese, pardon quello non c’è più, diciamo le macerie tutte ben accatastate lungo le vie in attesa penso di essere portate via, a meno che non vogliono farne un monumento a tutte le vittime che ci sono state e che mi sembra vengano ricordate solo quando c’è la solita passerella del politico di turno, quasi sempre la Boldrini a cui l’espressione sgomenta,rattristata,disperatamente contrita riesce meglio che a chiunque altro.