L’ex sindaco Corvatta:
“Maggioranza confusa su uscita 77,
verso di me accuse ridicole”

CIVITANOVA - "Normale che una nuova amministrazione in difficoltà se la prenda con chi l'ha preceduta. Hanno proposto in 3 settimane 3 idee divergenti. Il no ad un sottopasso di fatto già conquistato è indice del pericolo cui è avviata la città: il blocco della ripresa in atto"

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Il semaforo intelligente all’uscita della superstrada a Civitanova (foto De Marco)

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Tommaso Corvatta

 

di Laura Boccanera

«Con Ciarapica c’è il pericolo di bloccare la ripresa in atto». L’ex sindaco Tommaso Corvatta, ora consigliere comunale, comincia a fare opposizione e il suo primo intervento è per replicare a quanto affermato dal sindaco Fabrizio Ciarapica a Cronache Maceratesi sul tratto finale della superstrada. Ciarapica ha addossato la responsabilità di un’arteria come la Civitanova Foligno che termina con un semaforo all’amministrazione Corvatta, ma l’ex primo cittadino non ci sta e rilancia: «E’ usuale che una nuova amministrazione in difficoltà se la prenda con chi l’ha preceduta – dice – ma non fa una bella figura perché non ha le idee molto chiare. In tre settimane sullo sbocco della superstrada, sono stati in grado di proporre tre idee divergenti: da torniamo al progetto del cavalcavia, al sottopasso in zona pinetina e prolungamento di via De Gasperi fino al ponte sul fiume Chienti. Una coalizione che per 5 anni non ha dovuto governare la città, ma ha potuto pensare e riprogettare, alla prima prova di governo si confonde e non dà una risposta rassicurante. Eredi e già componenti di un governo della città che in due legislature hanno sbandierato il cavalcavia senza preoccuparsi di finanziarlo (per fortuna), ora mi accusano di non essermi preoccupato di trovare una soluzione allo sbocco della superstrada: è ridicolo». Corvatta ricorda che la sua amministrazione ha cancellato gli atti amministrativi a favore del cavalcavia e proposto la soluzione complessiva di rotatorie e sottopasso trovando anche il finanziamento. «Siamo favorevoli anche noi a deviare il traffico dalla superstrada verso nord e verso sud e dal ponte sul Chienti – conclude -, tanto che se ne è parlato anche in consiglio comunale, ed anche in tale sede vi è stato modo di chiarire che al Ministero ed alla Quadrilatero è stato già chiesto di finanziare anche il ponte, ma la risposta è stata negativa. Inutile quindi riproporlo per salvarsi in corner. Prendersela con chi lo ha preceduto per rispondere alle difficoltà, facendo lo slalom tra proposte diverse e prendendo più volte delle cantonate su passaggi amministrativi risaputi senza riuscire di fatto ad andare oltre il no ad un sottopasso di fatto già conquistato, indicano a quale pericolo sia avviata la nostra città: quello di bloccare la ripresa in atto».

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