«La politica non può avanzare richieste inattuabili alla Lube, la Poderosa merita rispetto e una sede di gioco adeguata, ma in questo frangente non è possibile dare una risposta immediata che possa accontentare tutti». Un colpo al cerchio e uno alla botta da parte del primo cittadino Fabrizio Ciarapica che commenta così la recente querelle nata tra le due società sportive per la questione palas (leggi l’articolo). Ciarapica nei giorni scorsi ha ascoltato le richieste e le lamentele di entrambe le società e oggi ha espresso la sua posizione e quella dell’amministrazione che rimane defilata rispetto al problema. «Le società sportive della nostra regione meritano di poter trovare la sistemazione giusta per dare il meglio in campo e diventare un vanto per la città che le ospita, ma purtroppo non tutte le situazioni sono facili da gestire perché ci sono impedimenti tecnici oggettivi nell’utilizzo degli impianti. Nei giorni scorsi mi sono rapportato con i vertici della Lube Civitanova e della Poderosa basket Montegranaro per cercare di capire se potesse esserci un punto di incontro per ospitare la pallacanestro. Devo dire che non ho trovato chiusure da parte del club campione d’Italia, solo una reale difficoltà ad includere il basket A2 all’interno di un calendario di allenamenti e partite davvero impegnativo, che ha incluso anche l’ospitalità, durante lo scorso campionato, della Volley Potentino (A2) – dice Ciarapica -, l’Amministrazione comunale è un punto di vista terzo rispetto alla Palace srl concessionaria dell’impianto gestito in sub-concessione dai cucinieri ma da parte nostra c’è tutto l’interesse a far diventare l’Eurosuole Forum la casa del grande sport marchigiano e riferimento a livello nazionale. La politica, però, non può avanzare richieste inattuabili a chi, come la Lube volley, a Civitanova ha investito e investe molte risorse ottenendo risultati straordinari, sia da un punto di vista agonistico, sia per il numero di spettatori e tifosi. Il palazzetto è senz’altro la nuova casa della Lube che, non dimentichiamolo, porta il nome di Civitanova e la fa conoscere in Italia ed all’estero, e che qui a Civitanova ha ottenuto uno scudetto che è stato un vanto per l’intera città. Bisogna non inasprire i toni, ma trovare una soluzione che possa far da volano allo sport marchigiano. I veregrensi meritano una sede di gioco adeguata, ma in questo frangente non è possibile dare una risposta immediata che possa accontentare tutti. Per questo ci auguriamo in un prossimo futuro di poter soddisfare le esigenze che emergono dal territorio e ci impegneremo da subito a trovare soluzioni condivise».
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Vorrei tanto sapere come fanno le due squadre di Trento, entrambe di A1, una di volley, l’altra di basket…un palasport per una squadra sola (Lube) non sarà troppo?? O non vogliono che qualcuno giochi con qualcosa che qualcuno (la vecchia amministrazione??) ha promesso sarebbe stato di loro esclusivo uso?? Poi, una parola buona ce la metterà Mortatella Prodi che è stato invitato alla grande festa….
Uhmmmmm!?!?!?
@Micucci,
per caso è rimasto spiazzato dal comunicato del neo sindaco??
Secondo me l’unica soluzione sarebbe quella di dare la questione in mano all’illuminato ex assessore Peroni.
Lui sicuramente saprebbe risolvere la situazione.
Ciarapica non gettare nella spazzatura le menti illuminate della passata amministrazione sono beni che vanno tutelati per l’interesse di tutta la comunità
Ricci mi conosci troppo.
Signorsi, Signore!!!
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Diceva Toto’: siamo Uomini o caporali???
Le strutture sportive pubbliche dovrebbero essere utilizzate per la finalità (pubblica) della promozione dell’attività sportiva di tutti, non per concederle in uso esclusivo o semiesclusivo a società private con il paravento della concessione o della subconcessione.
Le società sportive private vogliono impianti che possono utilizzare solo loro? Se li costruiscano: ma a loro spese.
Non c’è da farsi illusioni: in materia la destra prosegue lungo il sentiero tracciato dal “centrosinistra” (che, non a caso, sulla questione specifica tace).
Sarebbe anche interessante misurare il ritorno per la città della fama sportiva generata dalla squadra di pallavolo. Esso è tale da giustificare la spesa? E’ il modo migliore di promuovere turisticamente una città, oppure ce ne sono altri migliori, per esempio la cultura?
In quanti vanno a visitare Sochaux, Lens, Arnhem o Alkmaar perché sono città che ospitano squadre di calcio? Che tipo di turismo attira questo tipo di notorietà, quanto valore esso aggiunge all’economia locale?
@ Valenti, perfettamente d’accordo, del resto è da un anno che lo dico. Io avevo fatto l’esempio di Torino e della Juventus. E poi Civitanova dopo il concerto di Capodanno in mondovisione e chi se la scorda. Il Palas ai civitanovesi, anche quelli che giocano nei campetti di periferia, negli oratori o nelle palestre scolastiche.
È ovvio che il ritorno per la città della grande fama sportiva andrebbe propiziato cambiandole il nome in Civitalube, così come del resto Torino potrebbe agevolmente battere il declino ribattezzandosi Juventopoli.