Alcuni dei partecipanti all’assemblea di Ussita
di Monia Orazi
“Noi vogliamo far sapere al commissario ed alle autorità che Ussita è una comunità, chiediamo di riportare qui la gente al più presto e di far ripartire le attività economiche, altrimenti il paese morirà”. Con queste parole gli organizzatori, un gruppo di cittadini ed esponenti di comitati locali dei terremotati, hanno aperto l’assemblea che ha riportato gente in piazza dei Cavallari, a dieci mesi dal sisma. Si sono ritrovati in oltre cento, residenti e non, proprietari di seconde case, tutti uniti dal comune obiettivo di far ripartire Ussita.
In settimana sarà chiesto da una piccola delegazione di coloro che sono intervenuti all’assemblea, un incontro al commissario straordinario Mauro Passerotti, che subentra al sindaco dimissionario Marco Rinaldi, per chiedere a che punto sia la gestione del post terremoto e poter far presenti le criticità da affrontare prima possibile. “Il nostro obiettivo è quello di dare supporto alle autorità, controllare lo svolgimento dei lavori e presentare proposte, se non fosse per Rossella Orazi della Mezzaluna, qui non ci sarebbe nessuno. Dobbiamo unirci tra comitati, la frammentazione non porta da nessuna parte, Marco Rinaldi oggi non c’è ma è stato a lungo un punto di riferimento”, hanno sottolineato gli organizzatori. La donna resiste, ci sono corrente ed acqua, per il gas un bombolone, anche se è notizia di queste ore che l’Italgas farà un passante a San Placido, per riportare il gas nelle zone agibili. Sarà ripristinato il servizio idrico nelle località meno danneggiate. Tra le criticità indicate dai residenti il fatto che gran parte delle macerie sono ancora al loro posto, la viabilità compromessa verso Casali e Frontignano, dove anche parte degli impianti sciistici sarebbero lesionati, la mancanza di certezze sull’arrivo delle casette in legno, anche se la data indicata dalla Regione è il 24 agosto.
In base a quanto si è appreso l’ex sindaco Marco Rinaldi starebbe seguendo un progetto per chiedere modifiche normative per gestire con norme straordinarie e non ordinarie, il post terremoto. E’ stato evidenziato come ben 2mila e 200 abitazioni siano seconde case, una ricchezza per l’economia del territorio. Si è parlato della zona R4 tra Calcara e Pratolungo, per alcune aree c’è un progetto di mitigazione idrogeologica parzialmente finanziato, per cui si potrà tranquillamente costruire. Per ora la capacità di rimozione delle macerie è di 400 mila tonnellate al giorno. Per il Comune due scadenze ravvicinate sono quelle sulla microzonazione per cui è già stato dato l’incarico e per la perimetrazione, ci sarebbero ben dodici progetti attuativi per il centro e località nelle frazioni. E’ stato chiesto di sistemare la situazione del cimitero, per cui c’è un progetto di delocalizzazione da parte del Comune e di poter usare il campeggio o un’area di sosta, per riportare un minimo di turismo in paese. E’ in fase di allestimento l’area commerciale, nella zona delle casette dei mercatini, sono sette i negozi che hanno presentato richiesta. Per l’erogazione del contributo di autonoma sistemazione manca soltanto maggio, per finire i sopralluoghi ne rimangono un’ottantina da fare su oltre 1.500 richieste. Nei giorni scorsi è giunta in visita l’ex sindaco di Arcevia Abbondanzieri, che fa parte del comitato di garanzia che distribuirà i fondi raccolti con gli sms solidali ai comuni devastati dal sisma.
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E la nave (lentamente) va
Le osservazioni che si fanno sono tutte legittime, ci mancherebbe! ma difronte ad una catastrofe di queste dimensioni e tenuto conto delle lentenze dovute al fatto che stato e Regione anno sottovalutato il problemi sia nella gestione degli sfollati che in quella dell emergenza. ( vedi casette sae). Mi sarei aspettato che difronte al fallimento dei programmi iniziali da parte di Regione e prot. Civile qualcuno si fosse messo da parte,dimettendosi ma sono tutti al loro posto. E tutti noi vittime degli eventi!