I 6 candidati a sindaco e Stefano Migliorelli in sostituzione di Luigi Baldassarri
di Giovanni De Franceschi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Poche scintille, solo qualche frecciatina. Toni sostanzialmente pacati, rispettosi, con poca voglia di attaccare come ci si potrebbe immaginare in un agone politico. Tanto che è sembrato quasi un incontro tra vecchi amici, una sorta di rimpatriata, più che un confronto tra sette candidati sindaci. O meglio sei, più un portavoce. Ieri, ospiti nella terrazza del bar Berdini, abbiamo organizzato un dibattito tra i papabili alla poltrona di primo cittadino di Corridonia che domenica si sfideranno nel primo turno delle elezioni. Matteo Ceschini (Corridonia Futura e Corridonia Domani), Silvia Grassetti (Corridonia In Comune), Paolo Cartechini (Corridonia Insieme e Pensare Corridonia), Francesco Calia (Per cambiare Corridonia), Marina Grisei (Movimento 5 stelle), Lorenzo Batocchi (La meglio gioventù) e al posto di Luigi Baldassari (Lega Nord, impegnato nell’organizzazione della visita di Salvini) il segretario provinciale del Carroccio Stefano Migliorelli. L’unico botta e risposta andato in scena con un po’ di verve quello tra Cartechini e Migliorelli sulla vicenda dei lavori in piazza Vittorio Veneto e il conseguente cambio di programma della visita di Salvini, dirottato all’ippodromo Martini (leggi l’articolo). “Hanno utilizzato la cosa pubblica per fini propri”, l’attacco della Lega. “I lavori non sono del Comune, ma dell’Apm”, la risposta del vicesindaco uscente. Chiuso il siparietto il dibattito è andato avanti con pochissime interruzioni, repliche o scambi di accuse: spesso anzi i candidati si sono trovati d’accordo su alcuni punti.
GIUDIZIO SULL’AMMINISTRAZIONE – Siamo partiti con un giudizio dell’operato dell’amministrazione in questi ultimi dieci anni. L’aspetto ricorrente: mancanza di partecipazione. “I primi cinque anni hanno lavorato bene – ha ammesso Ceschini – negli ultimi cinque credo abbiano difettato nel coinvolgere i cittadini, non c’è stata partecipazione neanche in consiglio comunale o all’interno della maggioranza”. “Concordo nella differenza tra i primi cinque anni e i secondi – ha aggiunto Grassetti – in generale è mancata una visione orientata più in là nel tempo, c’è stato un approccio politico con interventi di breve periodo”. “Abbiamo governato non come volevamo, ma come è stato possibile – ha spiegato Cartechini – però quello che ci ha guidato è stato l’interesse della città e penso che i cittadini ce lo abbiano riconosciuto cinque anni fa e ce lo riconosceranno domenica”. “Nei secondi cinque anni – il pensiero di Calia – è mancata la progettualità, la partecipazione dei cittadini e l’ultima campagna elettorale è stata incentrata su una manciata di regalie e lavori fatti all’ultimo minuto”. “E’ mancata trasparenza e partecipazione – ha continuato Grisei – li ho visti chiusi in un guscio, però dovranno essere i cittadini a giudicare. Di sicuro quello che di positivo è stato fatto lo porteremo avanti”. “Come portavoce degli under 35 – ha sottolineato Batocchi – devo dire che siamo sentiti emarginati da questa amministrazione. E poi alcuni luoghi simbolo della città sono stati abbandonati”. “Sono mancati alcuni punti cardine su cui punta la Lega – ha evidenziato Migliorelli – integrazione sostenibile, sostegno all’economica locale e sicurezza”. Sul sisma, e sulla conseguente emergenza da affrontare con la massima priorità i candidati si sono dimostrati sostanzialmente concordi su un punto: la messa in sicurezza delle scuole. Chiunque vada ad amministratore da qui a breve ha promesso che si concentrerà sui lavori negli edifici che ospitano bambini e ragazzi, per permettere che a settembre gli studenti possano rientrare in strutture sicure. L’altra questione emersa riguarda la ricostruzione. Se infatti sembra che l’emergenza sia stata affrontata sostanzialmente bene, a sentire i partecipanti, è proprio sul dopo che sono state evidenziate troppe lungaggini e lentezza. Insomma, ancora si tarda a ripartire come si dovrebbe.
PRIMO INTERVENTO CONCRETO – Abbiamo chiesto ai candidati quale fosse il primo progetto che intendono portare a casa. E qui sono emerse delle differenze tra le diverse visioni di amministrazione, anche se per la maggior parte è stata confermata la necessità di coinvolgere più attivamente i cittadini. Cartechini ha parlato del nuovo polo scolastico finanziato dall’Inail, ha assicurato che il progetto esecutivo sarà pronto a dicembre e che conta di finire l’opera entro i prossimi cinque anni. Calia vorrebbe costituire una consulta dei cittadini per ricevere pareri e proposte e fare un censimento dei beni immobile così da ridurre il consumo di suolo. Grisei al primo punto mette l’incontro con la cittadinanza, per capire le reali esigenze e le priorità e iniziare poi a governare insieme. Stesso concetto espresso da Batocchi che punterebbe anche sull’istituzione di un ufficio del turismo per far ripartire l’economia. Per il segretario della Lega il primo lavoro da compiere riguarda l’integrazione sostenibile e quindi un confronto con le varie comunità di stranieri, oltre a potenziare la sicurezza con l’installazione di telecamere “intelligenti”. Ceschini punterebbe su una consulta delle associazioni culturali e sulla digitalizzazione dei servizi, mentre Grassetti sui comitati di quartiere a cui andrebbero dati più poteri, tra cui quello di fungere da sportello per i cittadini.
CENTRO STORICO E FRAZIONI – Ecco i due problemi forse più sentiti dalla popolazione: lo spopolamento del centro storico a favore dei cittadini stranieri, e l’isolamento delle frazioni. “Il problema del centro – ha esordito Calia – parte da lontano. C’è stato un afflusso incontrollato di cittadini stranieri che che prodotto questa ghettizzazione e la soluzione non avrà di sicuro tempi brevi. Io inizierei da un censimento delle persone che effettivamente ci vivono, e punirei in maniera esemplare i proprietari di immobili che si approfittano delle situazioni di bisogno. Quindi bisognerebbe intervenire sulla leva fiscale con una sorta di patto sociale: convincere i proprietari di immobili ad applicare affitti più bassi, dando come contropartita agevolazioni. Infine fondamentale sarebbe favorire il ritorno delle giovane coppie. Per quanto riguarda le periferie vanno mantenute i servizi attuali e potenziati per evitare l’isolamento”. “Noi – ha spiegato Grisei – abbiamo in programma una banca delle cubature, cioè un sistema di ristrutturazione dell’esistente con il blocco di nuove costruzioni, sia in centro che nelle frazioni. Quindi punteremo sull’istituzione di un taxi urbano che favorisca i collegamenti tra le periferie e il centro e daremo ampio spazio alle associazioni no profit così da rivitalizzare le zone che ne hanno bisogno”. “Bisogna creare eventi mirati in grado di coinvolgere le periferie – ha detto Batocchi – e poi l’idea è quella decentrare alcuni uffici comunali nelle frazioni. Per quanto riguarda il centro storico servono incentivi per le nuove attività, per il ritorno delle giovani coppie e manifestazioni in grado di ripopolarlo”.
“Il problema del centro storico – l’idea di Migliorelli – va risolto con un confronto continuo con i rappresentanti delle comunità di stranieri. Poi è necessario farlo tornare appetibile per le giovani coppie, per i single, con incentivi sulla tassazione. Capitolo frazioni: punteremo molto su San Claudio, che per noi ha enormi potenzialità. Quindi cambiare il piano regolatore per trasformare la zona da agricola a agricola-sportiva e contattare il credito sportivo per dotarla di strutture adeguate. Colbuccaro è stata spogliata di tutte le presenze strutturali, non dobbiamo farli sentire abbandonati”. “Per il centro – ha aggiunto Ceschini – bisogna incentivare l’utilizzo di immobili con agevolazioni fiscali, puntare di più sul decoro urbano e realizzare un parcheggio. Per le frazioni daremo spazio ai comitati di quartiere e ai loro rappresentanti così da accogliere richieste ed esigenze”. “Il primo passo fondamentale – ha spiegato Grassetti – è quello di creare una linea di trasporto locale in grado di collegare il centro alle periferie e viceversa. Da un punto di vista culturale invece il rapporto con i comitati di quartiere ci permetterà di istituire tavoli di confronto permanenti. Il vero pericolo delle frazioni invece è la morte sociale, in particolare per Colbuccaro alto, va evitate a ogni costo”. “Lo spopolamento del centro – ha concluso Cartechini – è un problema sociologico generale. In questi anni abbiamo cercato di affrontarlo ma resta ancora molto da fare. A partire dall’incentivare le giovani coppie utilizzando agevolazioni fiscali. Come già fatto nel 2016 e già previsto per il 2017 e il 2018, inoltre, c’è una somma a disposizione per il rimborso parametrico alle attività commerciali, un’aliquota Imu vantaggiosa per chi affitta, agevolazioni sulla tariffa variabile della Tari, attracchi per i parcheggi e manifestazioni”.
BALLOTTAGGIO – Per la prima volta a Corridonia si vota con il doppio turno: se non ci sarà un candidato in grado di assicurarsi il 50% più uno dei voti nella tornata di domenica, si tornerà alla urne per scegliere tra i due schieramenti che avranno raccolto più preferenze. Ed è proprio qui che entrerebbero in gioco eventuali alleanze in grado di spostare l’ago della bilancia. Apparentamenti che al momento sembrano passare in secondo piano, potrebbero diventare decisivi, sia che avvengano alla luce del sole, sia che si consumino sottobanco. Di sicuro tutti i candidati sono consapevoli dello scenario e nessuno, a parte il Movimento 5 stelle, ha chiuso le porte a priori ad eventuali alleanze. La Lega in questo è stata estremamente chiara: puntano a prendere quanti più voti possibili per ottenere l’assessorato all’integrazione e alla sicurezza. Gli altri hanno tirato in ballo la classica “convergenza di programmi”, in perfetto politichese. Chiaro, come ha fatto notare qualcuno, che molto dipenderà dal peso specifico di ogni lista così come verrà fotografato dalle urne. Oppure, come non ha mancato di sottolineare Cartechini, che non è escluso che domenica notte Corridonia abbia già un vincitore.
L’APPELLO FINALE – Una frase a disposizione di ogni candidato per convincere gli elettori a votare la propria lista. “Perché ci facciamo portavoce degli under 35 – ha esordito Batocchi – siamo trasparenti, liberi e limpidi”. “Siamo la soluzione giusta, professionale e provata nel tempo al problema dell’integrazione sostenibile e della sicurezza”, il messaggio di Migliorelli. “Per una maggiore partecipazione e per innescare il cambiamento”, le parole di Ceschini. “Per la trasparenze – ha aggiunto Grassetti – per il nuovo modo di fare politica che rappresentiamo e per la volontà di unire”. “Perché rappresentiamo un usato garantito – ha sottolineato Cartechini – come diceva una vecchia pubblicità: la fiducia è una cosa seria e va data alle cose serie”. “Per la coerenza, per la voglia di cambiamento e per le nostre proposte sulla difesa dell’ambiente”, l’appello di Calia. “Perché puntiamo sulla competenza – ha concluso Grisei – ci autofinanziamo, quindi non abbiamo clienti da soddisfare, e perché siamo cittadini semplici e liberi con la voglia di cambiare”.
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Se avessi una bacchetta magica farei un’amministrazione comunale e una maggioranza pescando i candidati validi che sono in tutte le liste. Corridonia avrebbe un’amministrazione di prim’ordine. Purtroppo, le persone valide sono disperse in 9 liste. Avremo quindi un’amministrazione come le passate: con vuoti incolmabili, personaggi in balia di se stessi, e vecchie volpi della poltrona. Sarà un’amministrazione limitata.
Se si andrà al ballottaggio, le liste in ballottaggio potrebbero guardare ad amministratori validi delle altre liste, a cui chiederebbero il sostegno per il voto del ballottaggio.
Se vincerà Paolo Cartechini sarà la continuità del vecchio. Se vincerà un altro candidato al ballottaggio si avrà una novità con un punto interrogativo.
Con Cartechini sapremmo chi parte, ma non sappiamo chi arriva…
Tutti pensano che saranno gli elettori a decidere. Non è vero…
Abbiamo prima di tutto una mente di gruppo della massa popolare. E’ un’antica mente del branco animale, da cui proveniamo prima di mangiare il frutto del bene e del male; mente inconscia che viene utilizzata dai dittatori per conquistare il potere e mantenerlo.
C’è poi il karma della città, ossia il detto “avrai indietro ciò che hai seminato”. Già, fin da ora ambienti occulti sanno chi vincerà le elezioni.
Io chiederò ai candidati del ballottaggio, se ci sarà, di impegnarsi contro il Gender nella scuola, per il bene di coloro che saranno le nuove generazioni.
Mi si dirà che i candidati che hanno un partito sono soggetti alla linea del partito di appartenenza. Cartechini, ad esempio, è soggetto al Gender nelle scuole come dice il PD. Però, da cattolico può impegnarsi a combattere il Gender nelle scuole di Corridonia. Perché prima del PD c’è il Santo Padre, che ha tuonato contro la civiltà del Gender.
Caro Paolo, sei pronto ad impegnarti in nome della tua fede religiosa contro il Gender, oppure ti comporterai come quando uscisti dall’aula per non votare a favore, o contro, l’ordine del giorno in difesa della famiglia naturale…