Da sinistra Sauro Longhi, Francesco Adornato, Fabrizio Barca e Antonio Mastrovincenzo
Fabrizio Barca
di Federica Nardi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
La divisione tra città e aree interne è “un problema politico e culturale”. E nelle zone terremotate serve “una politica basata sui luoghi. Partecipazione, tempi rapidi, visione sulle scuole, turismo e impegno, con quello si può fare tutto”. Va dritto al punto Fabrizio Barca che oggi pomeriggio è intervenuto al convegno Unimc “La nuova faglia città-montagna” al polo Pantaleoni sintetizzando in poco meno di un’ora studi e ricerche che l’hanno visto protagonista fin da quando è stato ministro per la Coesione territoriale durante il governo Monti. Il quadro per pensare la ripresa, ha detto Barca, è quello delle politiche “placed-based”, cioè, spiega “quelle rivolte alle persone che vivono nei luoghi dove si vuole intervenire”. E se sicuramente va legittimato il potere locale, “il potere centrale deve essere paternalista e presente. Si chiama condizionalità”. Barca ha portato all’incontro “suggerimenti, non raccomandazioni. Accrescere il grado di partecipazione, perché è dimostrato che più la ricostruzione è democratica più funziona. I tempi vanno accelerati senza rinunciare a elaborare una strategia. Ricostruire le scuole non partendo dal fabbricato ma pensando a innalzare la qualità pedagogica, la socializzazione e la sicurezza. Inventare un itirnerario tra i luoghi, trasformare il turismo solidale in turismo di partecipazione”. E più in generale quelli che per lui sono “i tre passi: coraggio, innovatività, risorse umane stando attenti a tenere lo stesso passo tra politiche nazionali e locali e cercando di federarsi tra territori in modo da parlare con una sola voce”.
Antonio Mastrovincenzo
A introdurre il pomeriggio il rettore di Unimc Francesco Adornato. Con lui anche il rettore dell’università politecnica delle Marche Sauro Longhi, che ha paragonato la fase attuale a quella della crisi energetica degli anni ‘70: “Allora c’è stata l’intuizione del metano, il metano degli anni Duemila è la fibra ottica. Primo passo per attrarre qualità intellettuali nelle aree interne”. A intervenire al tavolo dei relatori anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo che ha parlato della risoluzione approvata ieri da tutta l’assise e che “impegna la giunta regionale alla sottoscrizione di un Patto per lo sviluppo con tutte le istituzioni locali e i rappresentanti del tessuto economico e sociale attraverso l’utilizzo sinergico di fonti di finanziamento internazionali ed europee. Un atto che si contraddistingue per lo spirito costruttivo emerso da tutte le forze politiche, segnale questo che è di buon auspicio per il futuro della nostra regione”.
Da sinistra Francesco Adornato e Fabrizio Barca
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