I lavori nel parco di Villa Fermani
La gelateria di alcuni familiari del vicesindaco di Corridonia diventa una questione politica anche perché, Paolo Cartechini, è candidato sindaco alle prossime elezioni. Questa mattina, in seguito ad una delibera di giunta che ha stabilito la delocalizzazione del negozio del centro storico Gelatomania, appunto di proprietà della suocera di Cartechini, inagibile per via del sisma, sono partiti i lavori nel parco di Villa Fermani, a Corridonia. È lì che è stata spostata l’attività. Betoniere e operai al lavoro per installare i moduli prefabbricati che ospiteranno la gelateria dei famigliari di Cartechini. «La giunta comunale ha, di fatto, donato una porzione del parco della villa Fermani per l’attività commerciale dei familiari del vicesindaco Cartechini» lamenta il corridoniano Andrea Giustozzi.
Che spiega che con una delibera dello scorso 17 maggio (la numero 95) «la giunta assegnava alla Snc Gelatomania lo spazio proprio a ridosso della villa per installare moduli prefabbricati al fine di svolgere attività commerciale. Il Comune ha stanziato 13.678,28 euro per le opere di urbanizzazione. La Gelatomania snc – continua Giustozzi – gestisce già l’attività commerciale in via Trento, mentre il locale di via Cavour, era solo la sede secondaria, come risulta alla Camera di commercio. Ora ha ottenuto, gratuitamente e con soldi pubblici la possibilità di spostare proprio la sede secondaria nel posto commercialmente più appetibile di tutto il territorio di Corridonia, proprio nel cuore del parco di Villa Fermani. Chi ha scelto proprio quel sito? Ne potevano essere individuati altri». Questa mattina sono iniziati gli scavi nel parco della villa. «In ogni caso qualora fosse utile un chiosco per Villa Fermani era necessario fare un bando e far partecipare anche altri esercenti interessati che invece sono stati esclusi a priori» continua Giustozzi. Questa mattina a Villa Fermani, visto il via vai di mezzi che passavano tra persone anziane che erano lì a passeggiare, sul posto sono stati chiamati i carabinieri, «che sono subito intervenuti e hanno intimato all’impresa esecutrice di mettere in sicurezza il cantiere e di controllare la circolazione dei mezzi pesanti all’interno del parco della villa Fermani» dice Giustozzi.
Nelia Calvigioni, sindaco di Corridonia
Sulla vicenda interviene il sindaco Nelia Calvigioni: «Si tratta di una attività chiusa per il terremoto, con inagibilità totale. In quel periodo la ditta fece domanda per i container, come previsto dall’ordinanza 408. A fine gennaio la Regione ha assegnato i moduli da sistemare, come previsto per le attività commerciali, in un luogo pubblico e ben urbanizzato. Abbiamo cercato soluzioni vicino al centro storico, ma ci è stato detto che non andavano bene perché avrebbero tolto dei parcheggi – spiega il sindaco Calvigioni –. Allora abbiamo deciso di proporre la zona di Villa Fermani, dove in passato c’era un chiosco. Ci sono state valutazioni di tecnici, di Regione, Soprintendenza che hanno valutato positivamente quella sede. Tra l’altro è l’unica attività commerciale che ha fatto richiesta di moduli a Corridonia. Abbiamo cercato di fare una cosa positiva sia per dare un servizio ad una collettività sia per una attività storica che è stata chiusa per il terremoto. È tutto regolare e autorizzato dalla Regione. Ora in un momento in cui c’è stato il terremoto con un commerciante che è dovuto uscire da una attività di 120 anni, collegarlo con le elezioni perché Cartechini è il cognato della titolare, è cattiveria pura, di chi vuole fare gli interessi di pochi».
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Potevano evitare porcata
Poi si parla di renzi berlusconi ecc……..
Ma state sempre li a puntare il dito ma lasciate lavorare le persone
Lo sapete che vuol dire perdere un’attività causa terremoto ? Sicuramente no, allora silenzio e lasciate lavorare le persone che pagano le tasse……….
Un bando per chi non ha lavoro andava fatto.. Non per chi a già un altra attività.
Fosse un altro ad aver vinto il bando.. Per fare il bar se doveva portare chiodi e tavole da casa…
Affari di famiglia…sonooooo
Veramente un attacco personale. Siamo arrivati alla frutta.
Per regolare il traffico in un parco comunale si chiamano i vigili, lasciate che i carabinieri si occupino di altre cose. O si voleva creare la sceneggiata, ad usum della notizia? Veramente siamo alla frutta, anzi all’AMARO. Domanda, ma era Sandro Giustozzi o Andrea? Comunque, ripeto, se c’è qualcosa di irregolare o illegale si rivolgano alle autorità competenti, che non mi pare siano Cronache Maceratesi
Per me la Regione ha sbagliato, se la Regione ha fatto la delibera, il bar Canullo doveva avere gli stessi diritti degli altri negozi costretti a lasciare il centro storico, se risorse erano disponibili lo dovevano essere per tutti i negozianti ; non si doveva fare un provvedimento ad hoc per un esercizio pubblico, dato che era il solo che aveva chiuso per il sisma! Nulla di personale, ci mancherebbe, ma le leggi o le delibere non si fanno ” ad persona” !
Se il candidato sindaco ed ex-vicesindaco Paolo Cartechini non avesse indicato come un fornitore di voti al candidato sindaco Matteo Ceschini un personaggio criticatissimo e noto, che tutti hanno identificato nell’avvocato Sandro Giustozzi, probabilmente il fatto alla Villa Fermani non sarebbe accaduto.
Sandro Giustozzi si è incazzato e il figlio Andrea ha estratto le pistole e sparato. Se ne dovrebbe parlare pubblicamente, in quanto le giustificazioni date dal sindaco Calvigioni lasciano il tempo che trovano.
Comunque il consigliere di minoranza Enzo Salvucci aveva rilevato alcune irregolarità nella delibera dell’assegnazione dell’area alla Villa Fermani, chiedendo all’amministrazione comunale di rispondere. Cosa che non è avvenuto.
Personalmente non credo che ci sia stato dolo per una serie di motivi, salvo le presunte irregolarità e zone d’ombra denunciate da Salvucci. Effettivamente una Villa Fermani con un posto di ristoro, un bar e così via avrebbe una maggiore attrattiva soprattutto per chi viene da fuori città.
Purtroppo la cosa non finirà qui. Sembra che sulla vicenda sia stata presentata una denuncia in Procura, mentre altri commercianti terremotati hanno intenzione di mettersi in moto, in quanto hanno spostato la loro attività in altri negozi pagando di tasca loro, senza alcuna gratuità da parte del Comune.
Elezioni: siamo all’inizio dei fuochi d’artificio.
Ho assistito ad una parte del dibattito tra i candidati sindaco al Lanzi. Di ciò che promettono se solo il 20 per cento verrà realizzato in cinque anni sarà grasso che cola. Un cittadino, che si firma “Barbarossa”, mi ha scritto un commento sul dibattito: “Vogliamo fatti, non pugnette”…
L’argomento che sta tenendo banco nella pubblica opinione e di cui non è stata chiesta l’opinione ai candidati sindaco – come avevo richiesto io al comitato organizzatore – è l’”affaire” Villa Fermani. Nel cortile del Lanzi ho ascoltato la gente, mentre sul palco parlavano. Un giovane mi ha fatto vedere una dichiarazione di Andrea Giustozzi su facebook, che termina così: “Di quanto accaduto verrà informata la Procura della Repubblica”. Ma quando? – ho chiesto… Già fatto! – è stata la risposta. Anche su questo argomento “fatti, non pugnette”, direbbe il Barbarossa.
Ecco cosa ha ottenuto Paolo Cartechini polemizzando con il candidato Matteo Ceschini e tirando in ballo il cane che dorme. Il quale, risvegliato, non abbaia solo, ma morde con una denuncia. Che pesa – eccome! – in periodo elettorale. Vallo a spiegare all’elettorato che l’”affaire” della Villa Fermani sono solo “pugnette”…
Questo è stato il primo errore del candidato Cartechini. Il secondo errore fatto dall’amministrazione Calvigioni è stato quello dello spostamento gratuito alla Villa Fermani del Bar Canullo proprio in periodo elettorale. Non potevano aspettare dopo le elezioni, come per l’assegnazione degli appartamenti della casa popolare alle Poste, dove – si dice – cinque dei sei appartamenti andranno ad extracomunitari…
Personalmente penso che concedere gratuitamente la Villa al Bar Canullo fosse un atto dovuto e rispettoso della legge… Che però ha fatto incazzare altri commercianti, che hanno dovuto pagarsi le spese dei trasferimenti dei loro negozi. Dicono: “Perché due pesi e due misure?” Anche qui ci saranno coinvolgimenti legali.
Il consigliere comunale di minoranza Enzo Salvucci aveva in proposito scritto una nota al sindaco Calvigioni dichiarando “fumosa” la delibera di delocalizzazione del bar Canullo. La delibera n. 95 non dice se il bar rimarrà attivo anche nei mesi invernali come lo era in via Cavour, non essendo quello con il Bar Canullo alla Villa un contratto stagionale. Inoltre la deliberà parte da una data di inizio, ma non fissa la data del termine. Quanti anni rimarrà nella Villa il Bar Canullo? E chi si accollerà – chiede Salvucci – le spesa di rimozione e smaltimento del cemento quando cesserà l’attività del bar alla Villa Fermani? Il sindaco Calvigioni non ha risposto a Salvucci. Risponderà alla magistratura, o alla Corte dei Conti?
La gente diceva ieri sera:sSono tutti candidati nuovi, salvo Calia e Paolo Cartechini. E aggiunge: il PD non aveva nulla di nuovo da proporre come sindaco? Sì, che c’era – si risponde – ma era troppo di Sinistra, o poteva essere una donna, che però non avrebbero portato i voti dei democristiani del PD, oggi “renziani”. Pure il sindaco uscente si è messa in lista, perché senza Nelia in lista molti voti Paolo non li avrebbe presi. Si aggiunge pure che questi due vogliono rimanere incollati alla poltrona per altri cinque anni, perché il potere logora chi non ce lo ha. E se vai a casa conti quanto quello che dice Barbarossa – aggiungo io.