La lista di Benadduci all’attacco:
“Tolentino sfruttata dalle lobbies”

VERSO LE ELEZIONI - La civica che sostiene la candidatura della professoressa punta il dito contro gli avversari: "la città non ha bisogno di grandi opere, ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale compromesso, di ritrovare il senso di solidarietà fondamentale per la prossima e lunghissima ricostruzione"

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Marina Benadduci, candidata sindaco con la lista “Tolentino in comune”

 

“A Tolentino esistono lobbies e interessi che fanno riferimento direttamente alla politica e che hanno svuotato il centro storico, costruito case e centri commerciali che hanno sfruttato terreno agricolo e verde in nome solo della rendita fondiaria”. Così la lista di centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco di Marina Benadduci, “Tolentino in comune”, in una nota punta il dito contro gli avversari e contro chi ha gestito la città negli ultimi anni, accusandoli di aver reso Tolentino “una città senza anima, inquinata anche nelle campagne, con enormi problemi nel mondo del lavoro e ora anche nella casa. Tolentino non ha bisogno di grandi opere, ha bisogno di ricostruire un tessuto sociale compromesso, di ritrovare il senso di solidarietà fondamentale per la prossima e lunghissima ricostruzione. Tolentino dovrà avere un ruolo attico e collaborativo nel condividere con gli altri comuni tutti i problemi che già ci sono e che verranno nei prossimi anni. Tolentino non deve avere una visione miope del proprio presente, ma guardare al ruolo che dovrà avere nel futuro”. E sugli altri candidati: “La destra non è capace di garantire uguaglianza, inclusione, diritti, democrazia reale e non fittizia. Non esiste più un partito di centro sinistra o di sinistra che sappia accogliere e farsi carico dei bisogni reali, infatti negli ultimi anni vi è stata una totale assenza anche all’opposizione di impegno e proposta. Il Movimento 5Stelle, purtroppo, nonostante l’impegno personale di alcuni, vive nel proprio isolamento e attrae in gran parte la protesta, la rabbia e il lamento di chi delega ad altri la propria esistenza o di chi preferisce che tutto sia azzerato”. Per questo Benadduci ha accettato di candidarsi “nella convinzione – conclude la nota – che in questo momento non sia possibile tirarsi indietro e che ognuno dovrebbe dare il meglio di sé impegnandosi nei propri campi e con i propri talenti”.



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