di Claudio Ricci
“Mi sembra di ricordare che negli altri anni si chiudesse solo una statale 77 a Colfiorito e non che si registrassero tutti questi problemi sulle provinciali”. Il giorno della resa dei conti è arrivato e il presidente dei ponti e delle strade Antonio Pettinari presenta il suo. E’ bastata la prima neve a causare non pochi problemi sulle ex provinciali oggi di competenza Anas dopo la riforma Delrio. Disagi e blocchi del traffico si sono registrati nell’entroterra con i vigili del fuoco costretti ad intervenire oggi tra Castelraimondo e Matelica per recuperare auto e camion rimasti in panne a causa della neve sulla strada (leggi l’articolo). “Sulle strade provinciali non si sono verificate situazioni di disagio – scandisce Pettinari – I problemi si sono verificati sulla Castleraimondo-Matelica, la 502 Cingolana, la 209 la 361 Settempedana. Strade che dal 14 novembre sono state passate alla competenza dall’Anas. Non è una gara tra enti ma il mio vuole essere un intervento in difesa di un’istituzione storica che ha sempre dimostrato competenza e professionalità in materia di manutenzione stradale. Tanto più in una situazione complicata dall’emergenza terremoto che ha reso tutto più delicato”.
Le perplessità del presidente riguardano i tempi e i modi con cui la Regione ha riassegnato ad Anas circa 530 chilometri di strade: “Era preferibile dare il via al trasferimento della competenza dopo l’invernata – dice Pettinari – avevo sollecitato la Regione in questo senso ma si sono sbrigati a riassegnare ad Anas le competenze e i soldi: 10mila euro a chilometro. Le province sono state spogliate delle funzioni ( a loro sono rimasti solo 270 chilometri di ex statali) e di risorse. E’ ora di smetterla di accanirsi su un ente che veniva considerato fonte di tutti i guai. E’ anche ora dell’onestà e del buon senso. Bisogna riconoscere che anche il responso del 4 dicembre ha indicato che la soluzione di tutti i mali non era quella immaginata dal governo, anzi”. Quindi un appello alla massima prudenza a chi guida: “Sono in costante contatto con gli operatori e mi informano che la situazione è particolare visto che appena smette di nevicare il manto gela subito. Invito quindi alla massima prudenza tutti i guidatori”.
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L’avessero lasciato lavorare quest’uomo avrebbe insegnato alla neve a cadere già ordinatamente ammucchiata sui bordi delle strade, ma va già bene che il governo non l’abbia fatto imprigionare per impedirgli di rivolgere ai guidatori il prezioso appello alla massima prudenza.
Il 4 dicembre è tornata la provincia (ma era andata via?).
Io avevo capito che comunque la provincia, referendum o no non c’era più. Era solo rimasta tale e quale a prima, tanto che il presidente Pettinari fu rieletto presidente e tutti a domandarsi di che cosa. Poi ho creduto di capire che la provincia non si chiamasse più così ma come una delle tante aree più o meno vaste. Naturalmente dopo tutte questi approfondimenti, mi ritrovo al punto di partenza e mi chiedo nel mio lettino di costrizione in uno speciale reparto della neuro, se la provincia c’è o c’è stata, se è un ente fisico o immateriale. Quando spedisco una lettera non metto più Mc ma NN come si usava una volta per gli orfani quando oltre ai genitori naturali, non potevano nemmeno contare su genitore uno e genitore due. Essere legato mi rende ancora più nervoso, vorrei un grosso e nodoso bastone di ciliegio per mettere a tacere i due signori ospitati ai miei fianchi. Mi pare di essere Gesù crocefisso tra i due ladroni. Stanno sempre a lamentarsi. Uno dice di essere sindaco di non so quale comune e che sta aspettando che qualcuno lo chiami per ricandidarsi, ma i dottori per fortuna e per evitare che si sturbi ancora di più, gli hanno proibito qualsiasi visita. L’altro è ancora più insopportabile, si mette improvvisamente a cantare canzoni di un certo Giggì D’Alessio. Sembra un porco a cui stanno tagliando i cogliomberi. Poi, dopo che qualche infermiere lo ha sedato con una sediata sulla testa, comincia a dare i numeri. Ma non nel senso che si mette a fare il matto, per quello già sta qui, ma fra se e se ripete numeri che credo casuali senza alcun nesso se non nel suo cervello o quel che rimane, che a me mi pare pure poco. Ma se riesco a liberarmi anche un solo braccio, smonto un pezzo dal letto e a quello più piccoletto gli devo insegnare che non si tolgono le case popolari. E poi è quello che mi preoccupa di più è che mi sembra in grado di capire quello che fa e quindi non dovrebbe stare qui ma a dormire dietro la stazione e non a sfruttare il calore dei termosifoni pagato dai contribuenti, specialmente quelli più poveri che sono costretti a pagare le tasse. Veramente, lo darei in pasto ai barboni che stazionano dietro la stazione che sicuramente non lo mangerebbero perché incommestibile, coriaceo come la sua intelligenza oramai libro aperto per tutti. Però, una bella lezione su come si sta al mondo mi sa tanto che la prenderebbe. Se poi avessi la fortuna di fare famiglia con gli altri barboni, ci metterei anche un bel carico da briscola e vedessimo se un blocco di granito attaccato sul collo di un corpo riesce ad essere più duro della giustizia umana self made.
Memoria corta presidente
costa tanto a buttare un po di sale ? x evitare disguidi con i mezzi? queste cose succedono una volta l’anno nn e tutto l’anno che dovete fare qualcosa…
1. Io avevo capito che comunque la provincia, referendum o no non c’era più. Era solo rimasta tale e quale a prima, tanto che il presidente Pettinari fu rieletto presidente e tutti a domandarsi di che cosa. Poi ho creduto di capire che la provincia non si chiamasse più così ma come una delle tante aree più o meno vaste. Naturalmente dopo tutte questi approfondimenti, mi ritrovo al punto di partenza e mi chiedo nel mio lettino di costrizione in uno speciale reparto della neuro, se la provincia c’è o c’è stata, se è un ente fisico o immateriale. Quando spedisco una lettera non metto più Mc ma NN come si usava una volta per gli orfani quando oltre ai genitori naturali, non potevano nemmeno contare su genitore uno e genitore due. Essere legato mi rende ancora più nervoso, vorrei un grosso e nodoso bastone di ciliegio per mettere a tacere i due signori ospitati ai miei fianchi. Mi pare di essere in Nazareno crocefisso tra i due galantuomini. Stanno sempre a lamentarsi. Uno dice di essere sindaco di non so quale comune e che sta aspettando che qualcuno lo chiami per ricandidarsi, ma i dottori per fortuna e per evitare che si sturbi ancora di più, gli hanno proibito qualsiasi visita. L’altro è ancora più insopportabile, si mette improvvisamente a cantare canzoni di un certo Giggì D’Alessio. Sembra un suino (rettifica ) a cui stanno tagliando i cogliomberi. Poi, dopo che qualche infermiere lo ha sedato con una sediata sulla testa, comincia a dare i numeri. Ma non nel senso che si mette a fare il matto, per quello già sta qui, ma fra se e se ripete numeri che credo casuali senza alcun nesso se non nel suo cervello o quel che rimane, che a me mi pare pure poco. Ma se riesco a liberarmi anche un solo braccio, smonto un pezzo dal letto e a quello più piccoletto gli devo insegnare che non si tolgono le case popolari. E poi è quello che mi preoccupa di più è che mi sembra in grado di capire quello che fa e quindi non dovrebbe stare qui ma a dormire dietro la stazione e non a sfruttare il calore dei termosifoni pagato dai contribuenti, specialmente quelli più poveri che sono costretti a pagare le tasse. Veramente, lo darei in pasto ai barboni che stazionano dietro la stazione che sicuramente non lo mangerebbero perché incommestibile, coriaceo come la sua intelligenza oramai libro aperto per tutti. Però, una bella lezione su come si sta al mondo mi sa tanto che la prenderebbe. Se poi avessi la fortuna di fare famiglia con gli altri barboni, ci metterei anche un bel carico da briscola e vedessimo se un blocco di granito attaccato sul collo di un corpo riesce ad essere più duro della giustizia umana self made.
Carissimo Pettinari ho purtroppo qualche appunto da farle: afferma che si sono avuti problemi sulla 361 settempedana ma a quanto mi risulta nei pressi di Passo Treia questi problemi non si sono verificati perchè è stato sparso il sale già da mercoledì almeno, mentre ho avuto difficoltà a percorrere la provinciale treiese giovedì 5 alle 14.20/14.25 per 4 fiocchi di neve caduta. Forse qualcosa di quello che ha affermato non risponde a verità, poi per quanto riguarda altre località non posso smentire né confermare perchè non ho avuto possibilità di constatare di persona.