«Un segno di preghiera che ci tenga uniti: recitiamo insieme l’Angelus». L’invito del vescovo Nazzareno Marconi della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati -Cingoli-Treia ai fedeli in questo momento di difficile prova per tutta la popolazione maceratese.
Monsignor Marconi è impegnato in prima linea insieme alla Diocesi nel verificare l’entità dei danni provocati dal sisma (sono diverse le zone del territorio diocesano interessate dalle lesioni) e nel portare la propria vicinanza agli sfollati e dà le sue indicazioni per dare forza e sostegno a chi sta affrontando situazioni di difficoltà e disagio.
«Cari fratelli – comunica il vescovo, proponendo un gesto di condivisione cristiana – in questo tempo di prova vogliamo dare un segno di preghiera che ci tenga uniti e ci dia coraggio nel Signore. Nelle comunità ed in ogni casa, quindi, vi propongo di pregare insieme l’Angelus. Alle 12 di ogni giorno preghiamo l’Angelus seguito da una decina del Santo Rosario su Radio Nuova Macerata, Radio Padre Matteo Ricci, èTv Macerata. Pregheremo insieme per tenere compagnia a chi è solo e vuole pregare con gli altri».
Intanto, continua l’opera di accoglienza diocesana nei confronti delle persone dei Comuni maceratesi impaurita dalle scosse o impossibilitata a dormire nelle proprie abitazioni a causa di inagibilità delle strutture. «Ad oggi – riferisce ancora monsignor Marconi – a Tolentino risultano ospitati 220 cittadini nella parrocchia Spirito Santo e 70 nei locali parrocchiali della Santa Famiglia, mentre altri 200 stanno pernottando nell’Aula sinodale messa subito a disposizione di chi ha bisogno».
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