Romano Carancini
Da sinistra Mario Iesari, Narciso Ricotta e Romano Carancini
di Federica Nardi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Rompe il silenzio il sindaco Romano Carancini a una settimana dall’uscita della graduatoria per i fondi europei che ha escluso il progetto di Macerata. E lo fa circondato dalla sua giunta, in un intervento che, al netto delle dichiarazioni regionali sui cosiddetti fondi Iti, cioè quelli che erano destinati per lo sviluppo urbano dei capoluoghi, solleva non pochi interrogativi. I fatti: il progetto “Macerata che sarà” aveva partecipato insieme a quelli di Fermo, Ascoli, Ancona e Pesaro-Fano alla graduatoria per aggiudicarsi una fetta dei 20milioni di euro di finanziamenti europei per lo sviluppo della città. Avrebbero vinto i primi tre classificati e il progetto maceratese, a firma tra gli altri di IGuzzini e Dante Ferretti, si è posizionato quarto, vedendo sfumare quasi 7 milioni di euro. L’assessore alle Politiche europee Manuela Bora, pur paventando un’impossibile unione per il progetto tra Macerata e Fermo, dato che le città non confinano e quindi non potevano presentarsi insieme, non ha escluso altre possibilità di finanziamento.
Ma i dubbi dell’amministrazione, che non molla la presa sul progetto («troveremo altre vie di finanziamento», dice Carancini) e non mette comunque in discussione la correttezza della valutazione della commissione tecnica regionale che ha stilato la graduatoria, nascono soprattutto dalle esternazioni a mezzo Facebook del vicepresidente della Regione. Anna Casini il 5 agosto ha scritto: “La giunta regionale ancora una volta ha lavorato in sinergia per velocizzare i tempi dell’istruttoria e semplificare le procedure al fine di arrivare al risultato” e aggiungeva “Tutto con un fine: ridare una prospettiva di crescita al territorio del Piceno e recuperare il ruolo affievolito della città capoluogo”. «Che vuol dire – chiede Carancini – che hanno velocizzato l’istruttoria? La Regione è stato un soggetto esterno o ha avuto una parte? Qual è il fine di cui parla Casini? Deve dare una spiegazione a quelle parole per farci capire se abbiamo partecipato a un percorso alla pari». Ma il ragionamento del primo cittadino è più ampio e nasce da fatti concreti: «Sui territori di Ascoli, Ancona e Pesaro (capoluoghi che avranno i fondi Iti, ndr) sono andati anche i fondi per le aree di crisi e le risorse straordinarie, 70 milioni per l’ospedale di Fermo, quasi 70 milioni per Ancona. Vorremmo dire che c’è anche un territorio maceratese e che le politiche per l’assegnazione dei fondi devono essere equilibrate. Il nostro territorio rischia di essere spogliato mentre in un anno sugli altri territori sono andati milioni». Carancini solleva dubbi anche sulle Camere di commercio, per cui «non si può non tenere conto della storia del territorio». E sulle risorse provinciali tornate in Regione: «non è pensabile che altre province tornino “in bonis” grazie alle risorse che il territorio si è costruito nel corso degli anni». Da un lato le risorse, dall’altro le voci insistenti che vorrebbero che le ultime occasioni mancate maceratesi siano una “punizione” per la vena polemica con cui Carancini si è posto su diverse questioni, dalla sanità alle elezioni provinciali. «Se penso alla questione in buona fede – replica il sindaco – non ci voglio credere».
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Mi viene da pensare ad una “punizione” per Macerata. Mi viene da pensare (ma sono sicuro di sbagliare) ad un certo “astio” di Ceriscioli, Sciapichetti e il PD contro Carancini. Se tante volte pensando ci si prende (ma sono sicuro di sbagliare), sarebbe una carognata contro i maceratesi e sarebbe da dire “che politica”, “che PD” e “che vergogna”. Qualcuno me lo aveva preannunciato, non volendoci credere avevo risposto che questa volta si sbagliava. Invece ci ha azzeccato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Viste le continue ripetizioni mi viene da pensare che sia iniziata la stagione del rimbambimento…
Ho i miei dubbi che questi commissari erano all’altezza di verificare i nostri progetti e soprattutto sapere se conoscono bene la nostra città. Romano, andiamo avanti, non abbandoniamo il lavoro fatto.
Mi dispiace molto!!!
Ma invece che alle luminarie, non si può pensare alle strade? La continua mancanza di vie di attraversamento della città rapide e sicure è ridicola.
In attesa dei chiarimenti della regione (le garanzie su equanimità e altro andavano però chieste e verificate prima della presentazione dei progetti e del coinvolgimento di cittadini, istituzioni e associazioni) sarebbe utile un confronto tra i progetti vincitori e quelli perdenti invece di dare per scontato che quello di Macerata fosse il migliore.
Per Macerata è un vulnus ulteriore che la città non merita. Sarei davvero lieto anche io di poter visionare questi progetti, tanto il nostro che gli altri. Stento a credere che un progetto, interamente pensato e firmato da Ferretti e iGuzzini, possa aver subito questa sorte.