Il palazzo del centro Alti studi per la difesa
“Sicurezza alimentare ed etichettatura: la proposta Pianesiana”, questo il tema del convegno che si è tenuto oggi nel Casd (Centro alti studi per la difesa) a Roma. L’incontro è stato patrocinato dal ministero della Difesa e ha affrontato i temi legati alla sicurezza alimentare, un bene prezioso da difendere come “infrastruttura critica” essenziale per il mantenimento della sicurezza e della salute nazionale, proponendo soluzioni efficaci a partire dalla proposta della Etichetta trasparente pianesiana. Il convegno è stato aperto dal messaggio augurale del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Il ministro, si è rivolta a Mario Pianesi, ideatore, fondatore e presidente dell’associazione Internazionale Upm: «Approvo l’impegno ampiamente riconosciuto e dedicato sin dal 1980 alla tutela della salute della collettività, nel pieno rispetto dell’ambiente e di comprovato valore scientifico e sociale – ha detto Pinotti – l’adozione di consapevoli comportamenti alimentari, la valorizzazione dei prodotti ottenuti nel rispetto dell’ambiente e della salute collettiva trova condivisione e mi auguro che questa giornata congressuale, alla quale abbiamo con piacere concesso il patrocinio, possa essere un utile strumento di comune riflessione e di confronto da cui trarre validi spunti concettuali per l’avvio di una proficua collaborazione». Il saluto del ministro si è concluso con l’espressione “la più alta considerazione della Difesa per questa importante iniziativa e con l’augurio di pieno successo del Convegno” rivolto a Pianesi e a tutti i relatori.
Un momento dell’incontro
Durante i lavori del convegno, a cui hanno assistito 120, tra autorità militari e civili, presenti nella Sala Montezemolo, si sono succeduti gli interventi di autorità istituzionali e ricercatori scientifici di livello internazionale, con la moderazione del tenente colonnello Ettore Sarli (capo Sezione comunicazione digitale del ministero della Difesa). Pianesi ha raccontato la sua storia e come è nata l’idea della Etichetta trasparente pianesiana, ossia come un dovere etico e morale per tutta la società. Ha poi spiegato l’importanza di ogni dicitura della “sua” etichetta, anche per una educazione alla moralità della popolazione, soprattutto giovanile. L’onorevole Cristiana Muscardini, già vicepresidente della Commissione commercio estero del Parlamento europeo, ha ricordato le iniziative condotte al Parlamento europeo per la promozione e l’attuazione della Etichetta trasparente pianesiana. Francesco Fallucca, presidente del centro internazionale Studi diabete e il Paolo Pozzilli, direttore area di Endocrinologia dell’università Campus biomedico, hanno evidenziato come il modello di etichettatura ideato da Pianesi rappresenti uno strumento di fondamentale importanza per la tutela della salute del cittadino. Il tenete colonnello Di Bona ha poi descritto le attività messe in atto dall’ispettore generale di sanità militare per garantire la sicurezza alimentare nei “teatri operativi” delle missioni internazionali. L’intervento conclusivo è stato quello di Paolo Borghi, professore ordinario di diritto alimentare e dell’Unione europea dell’università degli studi di Ferrara, che ha descritto il nuovo regime normativo (regolamento Cee 1169) sulle informazioni volontarie in etichetta. In occasione del convegno è stato presentato il libro degli atti dei 32 Convegni sull’ Etichetta trasparente pianesiana promossi e organizzati dal Parlamento europeo, università, Regioni, Province, enti locali in 20 Regioni italiane tra il 2014 e il 2015. Il tenete colonnello Sarli, del gabinetto del ministro della Difesa, ha concluso ricordando tre frasi, per lui fondamentali, tratte dal Manuale di alimentazione Ci-Ha di Pianesi: “Viviamo perché respiriamo, perché beviamo e perché mangiamo”.
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Oltre la qualità anche la provenienza ha il suo bel valore:un esempio reale,in qualche supermercato trovate ancora pane e dolci prodotti da un presunto “Panificio Maceratese”che vuole scimmiottare il vecchio forno PaRiMa(ormai in disuso e dove al suo interno sguazzano liberamente i topi)ma se leggete attentamente capirete che la produzione avviene a Jesi.Boicottare le aziende che vivono ai margini della legalità.