E’ severa la valutazione del dopo amministrative del senatore Pd Mario Morgoni. Senza escludersi dai responsabili, il parlamentare usa il “noi” per l’ autocritica all’atteggiamento dei membri del partito rei, secondo Morgoni, di accuse interne e laceranti per l’apparato e per il rapporto con la cittadinanza. «Il risultato elettorale non è certo soddisfacente per il Pd in generale e se guardiamo le Marche e la provincia di Macerata esso è chiaramente negativo – scrive il senatore – La tendenza è sfruttare ogni occasione utile per colpire l’avversario interno piuttosto che a contribuire anche criticamente ad individuare soluzioni alle criticità e ai problemi che siamo chiamati ad affrontare. Faremmo bene, ad esempio, a preoccuparci tutti seriamente di come sia percepito il nostro partito nell’opinione pubblica – affonda Morgoni – Un partito vecchio, chiuso, estraneo alle dinamiche attive della società, con un’ iniziativa sui territori ridotta a quella di un comitato elettorale in occasione delle varie consultazioni. Un partito gestito da personaggi privi di slanci, calcolatori e opportunisti, cinici e arrivisti, eternamente presenti sulla scena e mai pronti a fare un passo indietro. Certo restiamo depositari di esperienza, di capacità organizzativa, di presenza capillare sul territorio. Ma queste sono eredità del passato che il partito di oggi non riesce né a conservare, né tanto meno ad alimentare. Tensione ideale, partecipazione appassionata, dedizione, altruismo, sacrificio, piacere di lavorare fianco a fianco per obiettivi comuni. Merce ormai introvabile in un Pd che a dispetto dei proclami non appare certo una comunità e la cui identità diventa ogni giorno più debole e incerta».
«Ogni posizione, ogni decisione viene dosata ed assunta se ed in quanto utile ai nostri posizionamenti interni e coerente con disegni personali, di gruppo o di corrente – continua Morgoni – Vogliamo ad esempio negare che oggi nella vita del Pd delle Marche molto, se non tutto ruota, attorno alla scelta delle candidature delle prossime elezioni politiche? Rispetto a questi affanni l’ impegno per il sì al referendum di ottobre appare quasi freddo e burocratico e per alcuni addirittura l’occasione per far fuori l’usurpatore Renzi. In tali, deprecabili metodi di comportamento, non vedo chiare demarcazioni di confine tra renziani ed antirenziani. Siamo un po’ tutti contaminati da questo virus. Per questi motivi diffido di analisi sbrigative, auto consolatorie e di convenienza, che promuovono l’ idea che, sostituendo le figure delle caselle di comando tutto possa improvvisamente cambiare in meglio».
Due le sfide per il Pd del futuro secondo Morgoni: «Primo, dimostrarsi migliori dei propri antagonisti interni e capaci di far rivivere un partito dove il lavoro di dirigenti animati da disinteresse e passione civile restituisca nobiltà all’ agire politico. Secondo, condurre una battaglia politica interna, anche aspra, mantenendo però la capacità di sentirsi parte di un’ unica comunità e animati dai medesimi obiettivi. Restituire un’ anima al Pd e non solo contendere posti di potere: questo è il vero compito degli innovatori, di coloro che sostengono lealmente l’impegno del segretario e del presidente del consiglio e sognano un partito capace di essere rispettato e amato. Che metta al lavoro una classe dirigente rinnovata e ambiziosa di governare da protagonista, anche sui territori, i mutamenti epocali e le sfide inedite che la società di oggi ci propone. Non credo che vivremo a lungo sulla rendita di una leadership forte come quella di Renzi e se continueremo ad eludere questo impegno, non solo assisteremmo allo spegnersi della flebile fiammella del passato che ancora ci tiene in vita, ma spianeremo la strada alle avventure populiste dei senza storia e senza politica consumando un vero e proprio tradimento ai danni del paese».
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Anche peggio in verità
Un’analisi importante
L’Umanità è salva perché con l’annunciato lanciafiamme la flebile fiammella si ravviverà di sicuro.
Il PD è la DC rimasta orfana della Chiesa.
http://www.retenews24.it/wp-content/uploads/2016/06/renzi-marcianise.jpg
coke adds life
Caro amico mio, avete un grosso problema, non rappresentate più quel ceppo formidabile che era il PCI/pds/ds. di Berlinguer che per chi si fosse dimenticato prese più voti di Renzi. Riguardo alle riforme, vi siete incattiviti sindacati, associazioni, addirittura il vaticano. Riforma del lavoro che mette in contrasto pubblico e privato sull’articolo 18, non parliamo della scuola, la legge sulle provincie, addirittura le fusioni tra piccoli comuni che ne parlavamo da anni, gli 80 €.Chiudo sul referendum che non ci azzeccava niente con le amministrative, avete cercato di deviare il tiro sapendo dai vostri sondaggi che il risultato elettorale era pessimo. Un saluto ad Alfano, Lupi, Verdini e compagni, scusami Mario tu sai che conoscendomi quello che ho sul cuore non riesco a trattenerlo. Un consiglio! cercate di cambiare, non andate avanti, fate un passo indietro.
IL PD determina la coscienza elettorale?
le forze motrici della storia sono di natura spirituale o di natura socio-economica?
La sconfitta elettorale di questa tornata elettorale segna senza dubbi i limiti di questo ceto politico e della sua “ideologia”.
Viviamo in una epoca in cui l’ideologia mistificante dei ceti dominanti ha la sola funzione di soggiogare al potere le classi subalterne. La trasformazione generata da una involuzione sociale di conseguenza porta al mutamento della sovrastruttura, come amavano dire i comunisti, e non sono le coscienze degli uomini che determina il loro essere, ma è al contrario è il loro essere sociale che determina la loro coscienza.
IL PD di oggi è il frutto di questo sviluppo economico, sviluppo controllato e favorito da chi controlla il rapporto di produzione e non più le forze produttive che si dividono e dirigono l’organizzazione del lavoro.
Oggi gli uomini si identificano sempre meno con la società, con l’accentuazione delle disuguaglianze, la concentrazione della ricchezza e della proprietà privata in mano di sempre meno individui.
Le misere storie che si vivono nel backstage del PD sono solo la rappresentazione di un ceto politico autoreferenziale non sufficientemente alfabetizzato e stakeholders dei ceti dominanti.
Abbiamo perso perché l’elettore non si riconosceva in una nostra proposta politica, anche se locale, perché non rappresentiamo più l’idea di una società più giusta ed equa.
Quindi ciò che passa per profonda riflessione, con il rispetto per la persona che la narra, altro non è che il senso di incapacità ad uscire dall’impasse e dalle secche di un club di pochi e in carriera che vengono alle mani per “trombature “.
Quindi se vogliamo porci la famosa frase “CHE FARE?”
La risposta non viene dall’interno del PD “ufficiale” esso può solo mettere toppe , la riesposta sta in una presa delle Bastiglia , o se vogliamo a partire dalla folla inferocita che abbatte i cancelli di Versailles.
Morgoni, per capirti ci vorrebbero due cervelli .Fai autocritica senza criticare i veri motivi della rovinosa e speriamo irrefrenabile caduta ma addirittura proponendo di fare quello che già fate e che vi ha punito severamente. Ah non dimentichiamo che nelle Marche una grossa mano ve l’ha sta dando Ceriscioli. Nonna l’avrebbe definito ” uno proprio sfacciato “.Davvero esilarante il cercare di capire come il partito sia percepito da chi non vi vota, è già difficile capire perché vi votano. Te lo direi io come venite percepiti ma siccome non mi vengono in mente parole sufficientemente accettabili, mi astengo. Poi ti superi parlando dei vecchi inaciditi, irremovibili, cospiratori nella penombra dato che la luce se la pigliano tutta il bambolotto di cera e la Venere di Monte Citorio. Sempre presenti i vecchietti, sì, ma che con il risultato nefasto, poco c’entrano essendo il nuovo di voi giovincelli delle prime ventiquattrore che hanno sentito i primi vagiti del Renzi ed adesso ascoltano, per me fingendo nella maniera super assolutamente falsa e scabrosa, le prime parole e ne seguono i primi passi stando attento a che non cada perché troppi ne trascinerebbe con se, dicevo siete voi la causa del micidiale crollo e non quei quattro vecchietti attorno al fuoco della speranza. Primi passi per modo di dire, perché da quando il bamboccione usò per la prima volta il termine ” rottamazione ” ne è passato di tempo, tanto che potreste cominciare ad usarlo voi, perlomeno per i renziani delle prime dieci ore. Su ogni frase dell’articolo ci sarebbe da fare una barzelletta, ma passiamo avanti, entriamo nel mondo filosofico e lo facciamo passando dall’ontologia, la parte che studia l’essenza, non il profumo ma l’essere per arrivare ancora più in profondità: ” L’anima “. Senza allargarci tanto, rimaniamo nella trasmigrazione mi pare platonica dell’anima. Per avere un’’anima nuova bisogna restituire quella vecchia. Se voi non ce l’avete più per questo volete che vi si restituisca significa che siete morti, ma non mi sembra. Acciaccatelli si, forse in via di estinzione ma ancora in buona salute. Comunque sia Morgoni esprimi il desiderio di avere un’anima nuova. Il percorso è questo. Il Pd deve morire! Purtroppo non c’è altra soluzione. Anche senza volerlo e senza accorgervene più di tanto la strada verso l’oblio l’avete trovata, ma conoscendo i miei polli, fra quattromila anni sarete ancora un partito, purtroppo come adesso senza anima quindi morto. Oppure, riunitevi, parlatene ma dovete essere tutti d’accordo, fate finta di voler sparire, mettete Renzi e la Boschi seduti vicino a D’Alema e dite che volete morire come Pd e rinascere come nuovo Partito magari chiamandovi DC. Però dovete essere furbi e convincenti. Se lo sarete alla nascita del nuovo partito dal mondo della anime partirà immediatamente quella scelta per voi e con il possesso di una nuova anima vi potrete dichiararvi un nuovo Partito perché appena nato. Certo, l’anima che vi verrà data non sarà forse quella ideale. Qui non ci sente nessuno così possiamo dircelo, una nuova anima non ve la meritereste proprio. Per quante ne avete combinate dovreste andare quasi tutti prima a fare gli esercizi spirituali ad Alcatraz. Però, è l’unico modo, cominciate a darvi da fare, andate in giro non con gatti a nove code ma con gatti a 18 unghie, proletari, affamati e terribilmente nervosi. Ogni tanto passateveli sulla schiena, ma senza urlare, più sarete in grado di soffrire in silenzio e meno scadente sarà la vostra nuova anima, comunque sempre peggio di quella del Prof. Hannibal Lector.
Berdini, avete perso e tu sei uno di quelli, non perché non rappresentate più l’idea di una società più giusta ed equa ma perché rappresentate una società ingiusta, prevaricatrice e soprattutto e sempre di te parlo, clientelare. Poi a Civitanova non avreste perso, no? Nella tua ultima sciocchezza non hai detto che Civitanova è l’unica enclave antirenziana della provincia, regione, fin su su al pianeta Hss2jk33?Salutami i tuoi avvocati e quel becero del tuo amico.
E poi Berdini, per una volta voglio essere chiaro come fai tu nei tuoi commenti: Non voglio che tra noi ci siano incomprensioni. Il tuo modo di vedere, rientra nella palingenetica obliterazione dell’io cosciente che s’infutura
nell’archetipo prototipo dell’antropomorfismo e si capillarizza in tecnicismi
stilistici ed impressionismi medianici,però,metaforicamente parlando,la
citocinesi cooperiana è uno pseudoconcetto estrinsecamente implicito alle
concezioni parallele della ghettopropulsione bilica di metasulfobenzoato di
penzio poiché,se immesso nel sincrotrone procellulare,accelera le proprie
caratteristiche atomico-riproduttive ed equipollenti per cui la
pseudopsicoformosi si pulsarizza in citoplasmatiche protopicofillarie e il tutto si trasforma in un’analisi clinica della politca. Questo caro Berdini volevo dirtelo da tempo. Mi auguro che non ti sia offeso sennò la prossima volta che ci illumini con la tua prosa chiara come il fondo di un pozzo petrolifero ti aggiungo la seconda parte, certo che solo tu puoi capirla.
I partiti hanno perduto di credibilità perché da decine di anni non ci sono più le assemblee nelle sezioni. D’altronde dovrebbe essere come nei condomìni: l’assemblea è sovrana e l’amministratore non può che eseguire le delibere dell’assemblea. Rovesciare i rapporti tra amministratore e amministrati è letteralmente rovinoso. Il senatore, che è eletto, lo sa.
Il PD, ha perso e continuerà a perdere consensi per il semplice fatto che ha continuato a mantenere la politica dei sangue suga, come hanno sempre fatto i suoi associati nei settant’anni che hanno sgovernato il paese. Chissà se nel PD si saranno mai chiesto che almeno 80% di coloro che vivono di politica se fossero onesti si dovrebbero trovare un altro lavoro perché agli Italiani non servono, e che la stessa sorte dovrebbero subirla coloro che vivono di burocrazia nella pubblica amministrazione? Chissà se i nostri affamati politici si saranno mai chiesto, il perché i nostri padri costituenti nell’art. 53 della costituzione hanno scritto che tutti dobbiamo contribuire alle spese dello Stato secondo la propria capacità contributiva. Ma non hanno scritto di contribuire anche per far crescere il carrozzone pubblico parassitario dello Stato a costo di vendere la proprietà quando c’è, stringere la cinta e rinunciare alla cura della salute? Chissà se si saranno mai chiesto che qualsiasi centesimo di tasse che non sia riferito al reddito vero è incostituzionale perché è contro lo sviluppo del paese, crea disoccupazione, viene usato per mantenere la corruzione e compensare il gettito fiscale mancante dei potentati e protetti evasori? Io credo che una corda può essere d’acciaio, robusta quanto si vuole, ma a forza di tirare si rompe. Quindi, credo sia inopportuno lamentarsi.
In un film americano del lontano 1956 dal titolo ” Al centro dell’uragano” ambientato a Kemport ,un piccolo centro di provincia, la bibliotecaria ( Bette Davis) fino ad allora amata e stimata per la dedizione al suo lavoro, viene licenziata e poi bollata da tutti i suoi concittadini come sovversiva per essersi rifiutata di rimuovere dagli scaffali un libro che esaltava i principi del comunismo. Da tutti bollata, tranne il giudice Ellerbe che ritiene ingiusto il suo licenziamento e si schiera dalla sua parte. Presente ad una riunione dei capibastone del maccartismo, il giudice interviene dicendo ” I comunisti so come la pensano, quale idea hanno, non mi fanno paura. Sono i falsi democratici che mi spaventano “.
Caro Mario,
in questa crisi di consensi del PD giocano sia fattori naziionali che locali. Mettendo da parte per un attimo le vicende nazionali (con Renzi che sta pagando le troppe promesse non mantenute, le riforme non sempre lineari, l’economia che ancora non decolla, gli attacchi continui della minoranza interna, la fine precoce della rottamazione, ecc…), bisogna dire che a livello regionale e provinciale il PD sta dando il peggio di se stesso.
Per esempio, io mi chiedo come possa essere credibile una classe dirigente del PD che non alza la voce dinanzi a episodi sfacciati di favoritismo e clientelismo ( i regali indebiti e osceni di Ceriscioli alla Giannini e il trasferimento agevolato di Comi in Ancona, ad esempio); che non riconosce che le scelte di Ceriscioli in materia di sanità stanno platealmente favorendo i privati; che non è riuscito a mandare a casa lo stesso Comi subito dopo il disastro fatto in occasione delle primarie regionali e che ancora gli consente di ordire trame per arrivare all’immeritato seggio di deputato; che a Macerata non riesce a dire apertamente che la vicenda del Park Sì è allucinante e puzza più di un pesce morto; che a Civitanova l’amministrazione sta lasciando spazio a tutte le aggregazioni mafiose.
Ecco, io penso che il silenzio assordante su tutte queste vicende, anche da parte di chi – come te – è una persona onesta ma si è fatto prendere da scrupoli e da una malintesa idea di tutela del partito in cui milita, stia facendo passare la convinzione che il PD sia come gli altri, se non peggio degli altri.
Per recuperare non bastano generici appelli, occorre ritrovare il coraggio delle parole chiare.