Roghi: Cardellini e Cimmino confessano
Indagini sull’incendio alla villa,
esami tecnici sui video

FIAMME DOLOSE - I due uomini, finiti in manette a inizio dicembre, hanno ammesso di essere gli autori di 4 episodi. Lo hanno fatto nel corso di un confronto organizzato dalla procura. Intanto gli inquirenti proseguono l'attività per risalire agli autori di altri episodi, in particolare di quelli avvenuti sulla costa a Civitanova Alta il 26 gennaio e la scorsa settimana nel parcheggio del night Top

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Le immagini del rogo del 30 giugno quando venne bruciata l'auto della donna

Le immagini del rogo del 30 giugno quando venne bruciata l’auto della donna

 

di Gianluca Ginella

Roghi di auto sulla costa, Massimiliano Cimmino e Erik Alexander Cardellini ammettono di essere mandante e autore di tutti gli incendi che la procura contesta loro, anche di quelli che il gip non aveva incluso nell’ordinanza di custodia cautelare ma per i quali sono indagati. Intanto le indagini degli inquirenti si concentrano anche sugli altri incendi avvenuti negli ultimi tempi sulla costa: in particolare di quello del 26 gennaio in una villa di Civitanova Alta, dove grazie ad un tecnico le immagini delle telecamere di sorveglianza saranno migliorate per risalire all’autore.

Un confronto tra le due persone che sono indagate dalla procura per alcuni incendi avvenuti lo scorso anno sulla costa: Massimiliano Cimmino, 37 anni, di Formia, residente a Civitanova, e Erik Alexander Cardellini, 29, di Porto Potenza ieri sono stati sentiti dalla procura.

Il procuratore Giovanni Giorgi illustra l'esito dell'indagine che ha portato agli arresti dei presunti autori degli incendi delle auto a Civitanova

Il procuratore Giovanni Giorgio nel corso della conferenza stampa che aveva fatto seguito agli arresti di Cimmino e Cardellini

Cimmino ha ammesso di essere il mandante dei roghi di quattro auto. Gli incendi, secondo quanto ricostruito dalla procura, erano legati alla volontà dell’uomo di colpire una sua ex fidanzata. Una vendetta fatta con le fiamme. Ad appiccarle era stato Cardellini. I due indagati, finiti in manette a inizio dicembre dello scorso anno, hanno ammesso le loro responsabilità su quattro incendi di auto. Il primo incendio era stato compiuto a Porto Sant’Elpidio, all’auto intestata al fratello della ex di Cimmino e che utilizzava la loro madre. Il secondo incendio, avvenuto il 30 giugno a Civitanova, era stato quello dell’auto della donna, il terzo quello di un Maggiolone Volkswagen di proprietà di una amica della donna, il quarto rogo era stato quello di una vettura di un amico della donna. Il gip aveva disposto la misura cautelare solo per i roghi di due auto, quello della donna e quello dell’amico. Ma la procura e i carabinieri hanno proseguito le indagini, coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio, nella convinzione che anche dietro agli altri due roghi ci fossero Cimmino e Cardellini. Il 29enne ieri ha ammesso anche un quinto incendio (su questo il mandante non è emerso). Si tratta di quello di una locandina pubblicitaria relativa all’attività dove lavora la ex di Cimmino. Il 37enne ha anche ammesso di aver minacciato la donna, sia telefonicamente che di persona. Ma la procura indaga anche sugli altri incendi avvenuti sulla costa negli ultimi mesi. Al momento le indagini sono in corso e non avrebbero preso una precisa direzione.

La Citroen bruciata nel cortile della villa a Civitanova

La Citroen bruciata nel cortile della villa a Civitanova

Gli investigatori stanno percorrendo differenti ipotesi per ricostruire il movente degli incendi, ma non sarebbero suffragate da elementi di prova precisi. In particolare le indagini si stanno concentrando su due episodi. Quello avvenuto il 26 gennaio lungo la provinciale 10, all’interno di una villa a Civitanova Alta di proprietà di un imprenditore (leggi l’articolo) e quello in cui, la scorsa settimana, è stata bruciata l’auto di una ballerina del night Top di Civitanova che la giovane aveva lasciato in sosta vicino all’ingresso del locale (leggi l’articolo). Per quanto riguarda l’incendio alla villa, le indagini non avrebbero un preciso indirizzo, comunque elementi importanti potrebbero emergere dalle immagini delle riprese delle telecamere di sorveglianza. Le riprese mostrano la persona che ha appiccato l’incendio e l’auto da cui scende. I filmati sono stati affidati ad un tecnico che si occuperà di migliorare la qualità delle immagini per consentire di risalire all’autore dell’incendio.



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