di Monia Orazi
L’Antitrust dà il via libera all’acquisto di Sacci da parte di Buzzi Unicem. Un altro piccolo passo avanti sulla via dell’acquisizione del gruppo cementiero romano, che farà felici anche i dipendenti dello stabilimento di Castelraimondo, attualmente in cassa integrazione straordinaria. Per il via libera definitivo occorrerà attendere l’udienza del prossimo gennaio, davanti al tribunale di Roma, per l’autorizzazione definitiva del giudice e dei creditori alla procedura di concordato. “L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comunicato a Buzzi Unicem la propria decisione di non procedere all’avvio di un’istruttoria sull’operazione di acquisto del ramo d’azienda Sacci SpA, autorizzando quindi la stessa Buzzi Unicem a completare l’operazione”, si legge nella nota dell’azienda piemontese. Ieri il consiglio di amministrazioneha deciso di proseguire la procedura di concordato sulla base dell’offerta già presentata da Buzzi, per una spesa complessiva pari a 100 milioni di euro, di cui 25 milioni variabili in funzione dei profitti realizzati nei primi anni della fusione. Buzzi Unicem ha alzato l’offerta di acquisto di 10 milioni di euro: “Tale offerta è stata modificata innalzando l’ammontare minimo della componente variabile di prezzo da 25 milioni a 35 milioni di euro, con pagamento anticipato all’esecuzione del trasferimento”. A questa cifra va aggiunta la quota di 74 milioni di euro, con un totale di 110 milioni di euro, per dare tempi adeguati di valutazione Buzzi ha prorogato la validità dell’offerta di oltre due mesi rispetto alla scadenza precedente, sino al 31 maggio 2016. Se a gennaio il giudice omologherà la procedura di concordato l’acquisto della Sacci potrà considerarsi definitivo, un’eventualità a cui da Castelraimondo si guarda con grande speranza, in vista di una ripresa dell’attività nel cementificio fermo da mesi per crisi aziendale.
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Per farci….???
Bella notizia speriamo che sia vera e conclusiva. Castelraimondo per tanti anni ha vissuto con la cartiera, nessuno si lamentava neppure quando è stata chiusa. Uno stabilimento come il cementificio deve lavorare e produrre, nella più totale fiducia degli organi competenti.