foto di Andrea Petinari
Dipendenti della Provincia sul piede di guerra in attesa di conoscere gli effetti della riforma Delrio. Il decreto da attuare entro il 31 dicembre che ha trasformato gli enti locali in Aree vaste con conseguente ricollocazione di funzioni e risorse alle Regioni, prospetta un ombra nera sul futuro degli impiegati e dei servizi erogati fino ad oggi dagli enti locali ai cittadini. Mentre le funzioni fondamentali come viabilità, gestione delle scuole e ambiente rimarranno alla Provincia, passeranno alla Regione tutte le competenze su caccia e pesca, turismo e cultura, genio civile, polizia provinciale e formazione al lavoro. Entro fine settembre tutte le province dovranno consegnare alla Regione le liste dei nominativi dei dipendenti divisi per i vari settori per il ricollocamento nei diversi uffici e organi regionali.
Il problema però è che ad oggi da Palazzo Raffaello non è arrivata nessuna comunicazione né su come verranno riorganizzati i servizi (strutture, competenze, professionalità) né su come verranno ridistribuiti i dipendenti. Regna inoltre il dubbio su quale destinazione avranno i numerosi uffici e immobili di proprietà che rimarranno vuoti. Gli oltre 400 impiegati dell’ente maceratese si sono riuniti in buona parte stamattina nella sede della Provincia a Piediripa alla presenza delle Rsu di Cgil, Cisl e Uil in attesa dell’incontro con il presidente Antonio Pettinari previsto per il 15 o il 16 settembre. Obiettivo comune: studiare i passi da fare in attesa che la Regione chiarisca se la ripartizione del fondo unico di 20 milioni da destinare alle 5 province marchigiane penalizzerà, o no, Macerata. «Il rischio è che la Regione possa ripartire il fondo non tenendo conto della gestione virtuosa della nostra Provincia – ha detto Mina Pascucci, Rsu Cgil – Può accadere che parte del nostro trasferimento di 5 milioni di euro possa essere destinato ad altre province che possono avere esuberi rispetto al plafon regionale. Ad oggi la Regione non ha ancora dato una garanzia in tal senso. Chiederemo quindi al presidente Pettinari di farsi interlocutore affinché il fondo destinato alla nostra Provincia sia a copertura di tutti i dipendenti che con la riforma confluiranno in Regione. Altra incertezza sarà quella delle competenze e di chi svolgerà i servizi. Ad esempio oggi tra i compiti della polizia provinciale c’è il controllo dell’attività di caccia e pesca, oppure la tutela dell’ambiente e delle acque. A chi passerà questa funzione e chi svolgerà quel servizio? Le prime informazioni vogliono solo tre unità che rimarranno in area vasta a fronte delle 19 totali. Ciò significa che 16 agenti di polizia provinciale dovranno trovare un ricollocamento con ulteriori disservizi per i cittadini se non dovessero essere ricollocati».
Le difficoltà riguardano anche la gestione e manutenzione delle strade che in parte passeranno alla Regione e in parte rimarranno di competenza provinciale. «Nel 2002 le ex statali come la sp 78, la Val di Chienti, la Valpotenza o parte della strada Regina sono diventate provinciali per un totale di 300 chilometri – spiega Paolo Virgili, Rsu Cisl – Ora diverranno di competenza regionale ma ancora non si sa se esiste una struttura in grado di gestirle. Siamo nell’incertezza più totale. Chi si occuperà di quelle strade la Regione o la Provincia? E se lo farà la Regione, con quali strutture? Chiediamo chiarimenti entro fine settembre quando dovremo consegnare le liste dei nominativi. Se così non fosse siamo pronti a dimostrazioni e sit-in in Provincia e in Regione per far valere i nostri diritti».
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Quel titolo: ” Ricollocazione in alto mare “, non mi fa presagire niente di buono.
scusate ma la reale utilita’ ad esempio della polizia provinciale qual’e’? me lo sono sempre chiesto….
Oroscopo del Provinciale. Evitate inviti a gite in barca o battute di pesca. Preferite la montagna al mare per il vostro fine settimana. Non salite su barconi, gommoni o vecchie carrette del mare con nomi esotici. Salute, lavoro e amore? Una meraviglia!!
Ceresani, quella che se denunci qualcuno importante dopo due minuti lo sa per infiltrazioni di Gole Profonde. Non posso dirti niente ma fidati.
A casa come gli altri
Leggendo l’articolo, ci sono tre argomenti molto interessanti…!!! 1) “Ombra nera sul futuro dei servizi erogati ai cittadini”…!!! Pagando le relative tasse… cosa abbiamo avuto in cambio ? Nulla… visto il completo abbandono delle nostre strade…!!! 2) “Viabilità, scuole e ambiente rimarranno alla Provincia”…!!! Eureka…!!! Visto quello che hanno fatto in questi anni…???… possiamo festeggiare con tarallucci e vino…!!! 3) “Gestione virtuosa della nostra Provincia”…!!! Ho cercato su vari vocabolari la parola “virtuosa”… e tutti mi danno una definizione che non si può abbinare alla gestione in oggetto…!!! Mi dispiace per il futuro dei dipendenti… specialmente per quelli che lavorano veramente…!!! Per gli altri…??????????????????…!!!
Questo è il risultato della sporca politica. Quando furono istituite le regioni, i cinque partiti favorevoli DC PC PSI PSD e PRI, per vincere il referendum assicurarono agli Italiani che avrebbero eliminato le province. Già da allora bastava non assumere più nessuno incominciando a trasferire qualche servizio alle regioni e ai comuni. Ormai: il personale di allora sarebbe andato tutto in pensione e il problema attuale non esisterebbe. Ma siccome la sporca politica pensa sempre ai suoi affari personali a spese della collettività. Oggi ci ritroviamo con le province moltiplicate e con una politica sempre più sporca che non vuol capire che ci hanno portato al punto che se il lavoro dovrà ripartire, quanto prima dovranno essere eliminate anche le regioni, per il semplice fatto che con i pensionati e con quei pochi lavoratori rimasti non è possibile mantenere un simile carrozzone non solo parassitario, ma fabbrica tangenti e malasanità.
Da eliminare dovrebbero essere le Regioni, inutili mangiasoldi, che favoriscono alcune zona a discapito di altre. Le Provincie erano calate nella realtà del territorio ed avevano più contatto con i Comuni e la gente. C’era più democrazia. E potevi sempre andare in Corso della Repubblica a sbattere al muro qualcuno… Invece, guarda cosa hanno fatto in Regione col Biogas. Da Ancona non mi aspetto nulla di buono
Le strade provinciali sono dei ginebragli di erbacce e non hanno i soldi per tagliarla, mandateli a tagliare l erba se vogliono continuare a prendere lo stipendio, infondo fino a 30 anni fa la manutenzione la facevano i cantonieri armati di falce e pala e le strade erano giardini, poi si optato per riempire di uffici di nullafacenti.
Problemi grossi per i dipendenti provinciali, per risolvere i quali essi non hanno il canale privilegiato e raccomandatizio arrogantemente seguito qualche giorno fa dal dipendente provinciale/segretario reg.,le del PD Francesco Comi.
Forse era meglio abolire le prefetture (non previste dalla Costituzione) e lasciare le province. Si salvava capra e cavoli.
@Lucio Tranzocchi
Non c’è mai stato alcun referendum sull’istituzione delle regioni.
Veramente, all’epoca dell’istituzione delle regioni il PRI sostenne che le province andassero abolite; ma, evidentemente, gli italiani erano, allora come ora, occupati a votare per qualcun altro (forse anche lei, chissà).
(Non che sarebbe necessariamente cambiato qualcosa, probabilmente; il PRI era specialista nel deplorare le politiche dei governi di cui immancabilmente finiva sempre per far parte, a Roma come a Macerata).