I richiedenti asilo salgono verso Macerata
di Gianluca Ginella
(foto Lucrezia Benfatto)
Una marcia lunga 25 chilometri per 37 afghani che sono partiti questa mattina da Loro Piceno per arrivare a Macerata, in piazza della Libertà, e chiedere un incontro in prefettura. Ospiti del Gus (Gruppo umana solidarietà), lamentano, specie da quando è cominciato il Ramadan, di non ricevere abbastanza cibo «sono quattro giorni che dobbiamo andarlo a comprare noi. Per i pasti chi arriva prima mangia e chi arriva dopo si arrangia» dice un gruppetto di ragazzi arrivati in piazza Libertà. Parlano pashtu, solo pochi di loro conoscono l’inglese. Ma a spiegare di cosa si lamentano è un traduttore. I ragazzi, alcuni di loro ospiti in Italia da un mese (altri da più tempo) come richiedenti asilo, dicono che la loro pazienza è finita questa mattina quando una dipendente del Gus gli ha detto che se il cibo non c’era e che andassero dove gli pare. «Così siamo partiti».
Alcuni degli afghani in piazza della Libertà
E una colonia di pachistani e afghani è scesa da Loro Piceno diretta a Macerata. Alcuni hanno camminato scalzi. Non solo lamentano del cibo «ci trattano male, dicono che non vogliono pachistani e afghani, preferiscono gli africani. Non ci danno vestiti, siamo stati dal medico ma non ci ha visitato perché non avevamo i documenti». Intorno alle 16 i richiedenti asilo si sono ritrovati tutti e 37 in piazza della Libertà. Una loro delegazione è stata ricevuta in prefettura per arrivare ad una soluzione. «A Loro Piceno non vogliamo tornare, dormiremo in mezzo alla piazza, a meno che non ci trovino un posto migliore» dicono.
Da sinistra il capo della Mobile Alessandro Albini e il dirigente della Divisione anticrimine Andrea Innocenzi parlano con alcuni dei richiedenti asilo
In attesa di fianco all’ingresso dell’università
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si perché da dove vengono si facevano certe abbuffate…… ma vaff……
Comunque a prescindere se di destra o sinistra, ci fosse un cazzo di parlamentare o governante qualsiasi che si prende la briga di risolvere questa situazione….senza estremismi di nessun tipo, semplicemente RISOLVERE questa assurda situazione di disagio per tutti, sia cittadini che migranti
A casa loro devono ritornare!!! No che si lamentano… Hanno pure troppo qua.
Io sono ignorante….. il ramadan non prevede anche il digiuno??
A parte questo….
Non conoscono neanche l’inglese…… come si integrano ???
Lamentano di “dover andare da soli a comprarsi da mangiare”
Sono qui da meno di un mese e si permettono di dire “la pazienza è finita” …. con in mano uno smartphone e un altro una mazza…….
Svegliatevi…..
Roba da matti…. Vogliono fare i padroni a casa nostra…. RUSPA, ma di quelle pesanti….
Ora vado anche io dal Prefetto a protestare, perché questa sera nessuno mi fa la spesa. Non so che razza di paese siamo e non so perché non li spediamo a casa, ma con tutti gli italiani che non hanno neanche i soldi per mangiare noi li diamo ai pachistani, complimenti!
Spero che si risolva tutto per il meglio, poveri ragazzi. Vedere queste foto fa stringere il cuore. Quanto a lei, Yuri Paoletti, usi lo stesso zelo per redarguire i nostri governanti che “se so’ magnati tutto” (loro sì!) e se ne guardano bene di calare giù.
Io non sono razzista ….ma ci sono diventato …RUSPAAAAAAA
Portateli a casa della Boldrini a Jesi.. oppure a casa de lu sindacu..
Per quanto poco cibo abbiano e per quanto possano essere trattati male ( cosa alla quale non credo assolutamente) sono certo che stanno meglio rispetto a dove sono venuti! Mo però è ora di finirla con ‘sta cuccagna!
La mazza da cricket è per fare una partitina mentre si inganna l’attesa?
potrebbero rivolgersi ai parenti della Boldrini, dovrebbero abitare in zona
Mi era sfuggita la riga in cui si dice che parlano pashtu. È la lingua parlata in Afganistan e Pakistan del nord dai talebani. Questo potrebbe spiegare come mai non conoscono l’inglese.
GUS
il Gruppo Umana Solidarieta?????
Non ci posso credere…..
Non è possibile….
Deve esserci sicuramente uno sbaglio……
Che schifo sentire certe cose .
Io è meglio che non commento…
Il presidente del gus, bernabucci, dovrebbe spiegarci ora che ne dice di questa situazione che da qualunque angolazione la si veda, mi pare grave.
@ Signora Pantana. Qualche giorno fa il Gus la minacciava di denuncia. Lei auspicava un incontro con cittadini e Gus. Io chiedevo che il Gus mostrasse un bilancio della propria attività che muove una barca di soldi. Un lettore mi diceva che queste cooperative sostituiscono lo stato quando questo non è in grado di fornire adeguata assistenza. Poi sempre nei commenti si diceva che la Prefettura segue molto da vicino l’operato del Gus. Insomma, Signora Pantana, faccia chiarezza su tutta questa vicenda, credo che siamo in molti a desiderarlo.
Saranno spinti da qualcuno ? Pellegrinaggio pilotato?
@Filippo Davoli, se fosse per me metterei il commissario prefettizio in tutti i comuni e manderei a casa non solo i governanti ma anche tutti i dipendenti pubblici corrotti e che mangiano dalle nostre tasche. Il fatto è che visto che sono sommerso dalle tasse e come me molti altri, vorrei che i miei soldi fossero distribuiti fra i miei connazionali, per primo e poi se avanzano fare opere di carità anche in altri Paesi. Certo gli stranieri sono una risorsa però si entra in Italia con i documenti e dalle frontiere e non come clandestini. Poi posso anche sbagliare…
È bene che Sindaco e Prefettura gestiscano questa situazione al meglio…si sta mettendo brutta x questi “rifugiati”…
rilanciati a casa con la fionda…..
Da mangiare non ce l’anno ma gli smartphone si….. Prendeteli a zampate e rimandateli a casa poi vediamo se li vanno a lamentarsi
Chiedo il silenzio stampa su queste vicende e nel contempo un controllo della Corte dei Conti sul modo in cui vengono assegnati e usati i fondi per gli immigrati / migranti / profughi / rifugiati / richiedenti asilo.
Non commento questa vicenda,ma sono andato a leggermi come avviene la macellazione halal.
Non mi fanno pena per niente.
Quando io sono andato a LAVORARE all’estero, in Inghilterra, sono partito con 700€ e ho dovuto immediatamente cercare lavoro perché i soldi dovevano bastare fino al primo stipendio, sennò ero costretto a tornare a casa, o a morire di fame.
Quando ho trovato lavoro, le prime 2 settimane ho lavorato GRATIS (perchè a detta del titolare, dovevo imparare e anzi lo avrei dovuto pagare io, visto il favore che mi faceva insegnando il mestiere…)
INSOMMA NON MI HA REGALATO NIENTE NESSUNO. MAI.
… e meno male che sono pure Europeo!
Qui hanno più benefit quelli che vengono da fuori, e allora che stiamo a fare in Europa?
QUA FUNZIONA TUTTO AL CONTRARIO, E’ UNO SCHIFO
Viene voglia che a un certo punto uno venga svegliato e possa accorgersi che quanto sta accadendo sia stato solo frutto di un brutto sogno. Un sogno sia l’arrivo di questi “rifugiati” belli floridi con smartphone, mazze da cricket e in tasca qualche euro di “argent de poche” che per finire nella loro, di “poche”, è stato sfilato dalla mia con tasse esose, e di fantasiosi e ogni anno cangianti nomi. E un sogno anche i GUS, tutta la coreografia cantante della “solidarietà” professionalizzata che intorno a loro, e di loro, vive e infine, e più ancora, che sarebbe la vera soluzione del problema, un sogno anche tutti quelli che con facce cinobalanicamente beate guardano la cosa e gioiscono al pensiero che noi siamo un popolo così accogliente e, “che vuoi che sia, la nostra percentuale di x% di rifugiati, quando la Germania, la Svizzera, la Papuasia e la Stronzolandia invece ne hanno x*2%, o x*4%?” Fossero un sogno, evaporassero come per incanto anche questi ultimi, che poi vanno a votare e fanno la differenza, poi fra noi altri la faccenda si risolve facile, a battito di ciglia. Si sarebbe risolta fino dall’arrivo a Bari, nel 1991, del Vlora, il mercantile albanese con a bordo 20.000 altri “rifugiati”, prozii spirituali di questi marciatori di oggi che si impossessarono per giorni e giorni dello stadio di Bari, trasformandolo in una riproduzione della zattera della “Medusa”, dettando leggi e impartendo ordini con la Polizia di sotto a contemplarli col naso all’aria. Ciò che facemmo, e soprattutto, non facemmo, sempre grazie ai beati cinobalanici che imperversano, decise allora, e per il futuro, quello che sarebbe accaduto e che, appunto, continua ad accadere.