di Marco Ribechi
Dolore nel mondo biancorosso per la scomparsa di Bruno Ragazzini, uno dei giocatori storici della Maceratese. E’ morto ieri, nel giorno del suo compleanno, all’età di 86 anni tra l’affetto dei suoi famigliari, la moglie Blandina “Lella” e il figlio Paolo. Un’ala classica d’altri tempi, più votata all’attacco che al ripiegamento in fase difensiva. E’ ricordato come uno dei protagonisti della fine degli anni ’50 quando, insieme ai compagni di squadra e amici di una vita Mazzanti e Ritani, portò la squadra alla vetta per 3 campionati. A ricordarlo la moglie, grande appassionata di calcio: «Se n’è andato nel giorno del suo compleanno, il 10 marzo, è stato forte anche in questo – confida affranta Blandina Sperandini – la sua indole toscana lo portava sempre a scherzare, anche in questi momenti difficili. Le sue grandi passioni, oltre naturalmente al calcio e alla Maceratese, erano la lettura e la natura, soprattutto la campagna e la montagna dove grazie ai nostri amici avevamo riscoperto il gusto della semplicità». Ragazzini era un prodotto del vivaio della Robur dove, negli anni di grande fame, si giocava per un panino. «Allora bastava un po’ di cibo per far giocare un bambino nelle giovanili, si andava a messa e poi la partitella, e anche lì Bruno si era fatto riconoscere per le sue qualità tecniche – continua Sperandina – Poi ha avuto delle parentesi a Chieti e a Roma ma il suo cuore era la Maceratese che ricordava sempre con grande passione. Raccontava spesso delle trasferte in Puglia facendo trasparire un ricordo di piacere misto a timore. A quel tempo si viaggiava in lande quasi desolate e il pubblico di casa sentiva molto le partite. Aveva ricordi di trasferte storiche, anche in Liguria». Con Ragazzini si ritorna alla memoria di un calcio d’altri tempi, tecnico ma allo stesso tempo fatto da persone con una mentalità semplice, che non avevano le luci della ribalta ma erano sempre pronti a dare il meglio per la squadra e la tifoseria. L’ultimo saluto, per il funerale, nella chiesa di Santa Croce domani 12 marzo alle 9.
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TUTTO VERO AI SALESIANI UN PANINO E AL CAMPO A GIOCARE, ALTRI TEMPI, ALTRI GIOCATORI
NONOSTANTE 20 ANNI DI DIFFERENZA CI STIMAVAMO MOLTO, CI SI FERMAVA SPESSO A PARLARE, POI IL TORNEO DI CALCIO DEI DIPENDENTI CASSA DI RISPARMIO, NELLA ESPERIENZA. BRUNO RIPOSA IN PACE E TANTISSIME CONDOGLIANZE ALLA SIG.RA A TUTTA LA FAMIGLIA. CIAO BRUNO
E’ vero. All’epoca si giocava per passione, per un panino. Molti erano operai, che dopo l’orario di fabbrica andavano ad allenarsi. E di domenica partivano con il panino farcito con la frittata, e via! Nella foto riconosco il mio compagno di ragioneria Macellari. Abbiamo vissuto in modo esaltante. Oggi, i giocatori pensano alla carriera fin da piccoli. Poi diventano dei mercenari. Che pena…
E’ stato un mito ed un piacere vederlo giocare intelligente, rapido con un gran tiro.
Tutto passa……………..
Alla famiglia un abbraccio fraterno.
Che brutta notizia.Grande Ragazzini.Ricordo le grandi partite al campo dei pini.Aveve un bello stile e grande classe.
condoglianze paolo
Condoglianze alla famiglia…. R.i.p.
Credo che domenica allo stadio, lo speakeer potrebbe ricordarlo!