Provincia, termosifoni subito riaccesi
Pettinari interrompe “l’austerity climatica”

MACERATA - La decisione presa due giorni fa dal presidente Antonio Pettinari per far fronte ai tagli imposti dal Governo è stata revocata ieri. In un primo momento si pensava di poter mitigare il clima degli uffici con i condizionatori che però non hanno funzionato date le temperature rigide
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I termosifoni in provincia erano stati spenti  due giorni fa per ridurre i costi dell'Ente

I termosifoni in provincia erano stati spenti due giorni fa per ridurre i costi dell’Ente

di Claudio Ricci

Torna il caldo negli uffici della Provincia. Da ieri i termosifoni hanno ripreso a funzionare e i locali dell’ente a partire dalla sede centrale di corso della Repubblica sono tornati a temperature accettabili. Un disagio che sarebbe continuato fino ad oggi per gli impiegati (una trentina sugli 80 dell’organico al completo) ancora al lavoro anche durante questo periodo di festività (leggi l’articolo). A parte il 2 e il 5 gennaio già stabiliti come giorni “ponte” il resto del periodo di “austerity climatica” fissato dal presidente Antonio Pettinari fino al 7 gennaio era composto da giorni festivi. La decisione è arrivata ieri dopo che in un primo momento si pensava di poter mitigare il clima interno attraverso i condizionatori installati negli uffici.

Antonio Pettinari, presidente della Provincia

Antonio Pettinari, presidente della Provincia

Tuttavia il non funzionamento delle macchine a causa di temperature esterne troppo rigide ha costretto il presidente Pettinari a rivedere il provvedimento iniziale, giustificato come riduzione dei costi a fronte dei tagli che l’Ente dovrà gestire a partire dal 2015. 10 milioni di euro in meno di trasferimenti statali, fissati nel patto di stabilità appena approvato dalle Camere. Ma mentre lo spegnimento degli impianti nelle scuole, di competenza della provincia, comportava un disagio “solo” per due impiegati per ogni istituto negli uffici erano ancora molti i dipendenti al lavoro a 15 gradi.

Intanto, nei giorni scorsi, la Giunta provinciale ha approvato una delibera che riconosce  alla Task, società partecipata che si occupa di servizi informatici, un addendum per il secondo semestre di oltre 240mila euro che si va a sommare al contratto di servizio annuale di 350mila euro (leggi l’articolo).



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