In 500 dal Maceratese
per lo sciopero generale
Picchetto dei centri sociali alla Manpower

TUTTI AD ANCONA - Partiranno dieci pullman diretti al capoluogo di regione scelto per la manifestazione indetta contro il Jobs Act e in favore del reddito sociale e del salario minimo europeo. Protesta questa mattina dei Jolly Roger e Sisma davanti alle sedi delle agenzie interinali

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La sede di Menpower di Civitanova con lo striscione

La sede di Manpower di Civitanova con lo striscione affisso dal Centro Sociale Jolly Roger

di Carmen Russo

Picchetti di protesta davanti alle sedi dell’agenzia interinale Manpower. Così questa mattina i centri sociali delle Marche hanno manifestato a Macerata e a Civitanova con lo slogan “#iononlavorogratis”. Un dissenso contro chi funge da ufficio di collocamento che hanno portato davanti alle sedi gli aderenti di Jolly Roger e Sisma. Sei ragazzi del centro sociale civitanovese hanno affisso un manifesto “Gratis non è lavoro” alla sede Manpower di via Edmondo de Amicis e hanno distribuito volantini contro il ruolo che l’agenzia di lavoro interinale sta compiendo per Expo 2015.
Picchettare le Manpower è «Un elemento simbolico ma significativo – scrivono in una nota i Centri Sociali Marche – perché risulta tra gli Official Premium Partners, coloro che gestiranno il reclutamento dei ‘volontari’».
La protesta dei picchetti è stata fatta in vista dello sciopero generale che si terrà venerdì 12 ad Ancona a partire dalle 9 da corso Carlo Alberto. La manifestazione è stata indetta contro il Jobs Act, in favore del reddito sociale e il salario minimo europeo. In tanti parteciperanno anche dal maceratese allo sciopero generale, capeggiati dai sindacati Uil, Cgil e l’organizzazione sindacale Adl (Associazione Diritti Lavoratori) Cobas.
Circa 10 pullman e quindi circa 500 persone partiranno dalla provincia per raggiungere il capoluogo di regione e unirsi alla manifestazione. «Molti inoltre aderiranno allo sciopero ma non parteciperanno attivamente alla manifestazione – ha detto il segretario generale della Cgil di Macerata Daniel Taddei – Verranno comunque mantenuti i servizi assistenziali di pubblica utilità, nella sanità e nei trasporti, così come previsto dalla legge. Questa manifestazione è necessaria vista anche la drammatica situazione sia occupazionale che generale. Ma sono sempre i lavoratori e quindi la fascia più debole, ad essere colpiti. La quantità dei partecipanti alla manifestazione – ha proseguito Taddei – non dà giustizia a quanti sono realmente d’accordo con noi. Il primo a pagare lo sciopero è il dipendente e molti non si possono permettere né di perdere un giorno di paga né di poter subire conseguenze più pesanti come la perdita del lavoro, in vista della proposta di licenziamenti individuali».
Corso Carlo Alberto sarà dunque un contenitore di tutti i lavoratori che protesteranno contro la precarietà. Per raggiungere Ancona si potrà partire da Camerino, Castelraimondo, Cingoli, Civitanova, Macerata, Matelica, Muccia, Porto Potenza Picena, Porto Recanati, Recanati, San Severino, Tolentino e Trodica.



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