«No alla vendita delle farmacie, bene comune, non del Comune». Ora è anche la Cgil ad essere contraria all’ipotesi di cedere una delle farmacie comunali ( leggi l’articolo) e interviene nel dibattito cittadino Daniel Taddei, segretario generale della Cgil di Macerata. «L’azienda in questione è in salute e nonostante il perdurare della grave crisi economica – dice Taddei – che attanaglia i consumi, presenta un fatturato in graduale crescita. Nel mese di giugno scorso ha aperto un nuovo punto vendita nella zona commerciale di via Einaudi, le cui potenzialità sono ancora tutte da esprimere. Inoltre i risultati di bilancio non devono essere l’unico metro di giudizio per valutare la funzione di farmacie che, in quanto comunali, sono pubbliche, e quindi svolgono funzioni sociali e sono queste ultime che ne motivano l’esistenza». Attualmente la
società partecipata del Comune possiede 6 farmacie comunali e i bilanci in questi anni hanno avuto alterne vicende pur chiudendo in attivo nel 2013 con un utile di 22 mila euro. Ma la difesa da parte della Cgil va oltre la parte finanziaria ed economica e perora la causa delle farmacie come bene pubblico da salvaguardare. «Da sempre, le farmacie comunali svolgono un ruolo primario come calmiere dei prezzi – continua Taddei – un’eventuale svendita, seppur parziale, agevolerebbe interessi di pochi a discapito di tutti i Civitanovesi ».
(l.b.)
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All’interno del comune neanche una penna se non ve la portate da casa è la vostra e invece trattate non solo le farmacie, ma tutta Civitanova come se per il tempo che rimarrete al potere fosse a disposizione dei vostri capricci. Non avete ancora capito, o meglio fate finta di ignorare che tutto quello che decidete, deliberate,determinate lo dovete fare nell’interesse e per il bene dei cittadini. Sono due anni che fate tutto il contrario e sia la Prefettura che già da un bel pezzo avrebbe dovuto mettervi qualche paletto, e la Procura che non so se sta indagando su tutte le storture da voi create, va comunque troppo lenta. Ci sono cose talmente chiare, così evidenti che anche un cieco, sordo e muto saprebbe riconoscere come il frutto di una politica dissennata, rovinosa e incostituzionale. Che cosa aspetta ad esempio la Prefettura ad intervenire dal momento che ha il compito di prevenire disordini che vedo sempre più probabili vista l’esasperazione a cui la cittadinanza fa spesso riferimento sia per il clima nazionale ma sopratutto per l’uragano che i signori dell’amministrazione civitanovese stanno stimolando.. La farfalla è già un bel pezzo che ha battuto le ali.
VENDESI FARMACIE COMUNALI, QUESTO E’ IL VOSTRO PALAZZETTO A COSTO ZERO!
30 FAMIGLIE CON 1 LICENZIATO!
CGIL e il centrodestra civitanovese a braccetto 🙂
Per anni hanno privatizzato tutto ciò che di pubblico si poteva privatizzare. Dicevano che il privato funzionava meglio a costi inferiori del pubblico. Sembra che questo concetto sia fallito. Il privato fa i suoi interessi, sempre. E quando non può farli in Italia, va all’estero, abbandonando i suoi concittadini nella miseria. Allora, occorrerà ritornare ad una produzione pubblica, che garantisca il lavoro e la sopravvivenza dei cittadini. Ecco che vedo positivamente la lotta della CGIL per l’occupazione e spero che il gruppo dei dissenzienti di Civati abbiano il coraggio di uscire dal PD per costruire un cartello politico – pur nelle diversità – con Sel e i dissenzienti di M5S per dare una risposta politica ai gravi problemi dei lavoratori.
Basterebbe questo ultimo commento per capire il ruolo della CGIL nella sinistra italiana… Non so perché mi rievoca il Bertinotti di qualche anno fa, che tanto del bene fece alla destra italiana!! Oramai il sindacato si muove solo a tutela dei privilegi dei dipendenti pubblici, senza porsi il problema se la loro difesa ad oltranza può o meno creare problemi al resto dei cittadini.
Il ruolo sociale sacrosanto che devono svolgere le farmacie comunali, per esempio, si deve svolgere con 6 (dico 6!!!) farmacie comunali o basterebbero anche meno? La vendita delle farmacie non significa chiusura, ma privatizzazione. Per cui i dipendenti continuerebbero a lavorare, ma sotto altro padrone, forse più efficiente e con maggiori pretese di efficienza: e’ questo il timore?!?!?
Il walfare cittadino passa anche attraverso i servizi erogati dalle Farmacie Comunali.Servizi che possono essere ancora ampliati .La sostanza è che le Farmacie Comunali vivono da troppo tempo una vita finanziaria stentata che purtroppo non accenna a migliorare. Chi ha gestito e gestisce le Famacie Comunali e il titolare di queste il Comune attraverso chi governa non ha mai analizzato fino in fondo i perchè di queste situazioni ne ha dato mai risposte e tanto meno indirizzi concreti per superare la situazione in cui versano.La risposta a questa situazione non è la vendita che potrebbe diventare una svendita di un pezzo del sistma della Farmacie Comunali ma quando quello di renderle anche economicamente produttive e calmeriatrici del mercato parafarmaceutico e non solo.Considerare le Farmacie Comunali una sorta di bancomat come pensano settori della maggioranza e della Giunta da attivare ogni qual volta si vorrebbe è una vecchia politica.Una politica e una scelta che non condividiamo.Il dibattito sulle Farmacie Comunali riporta all’attualità tutta la questione delle Aziende Parteciopate del Comune. Aziende Partecipate che secondo il Programma Elettorale del cemtro sinistra dovevano subire una sorta di “dimagramento” controllato attraverso l’Accorpamento delle stesse in una o due Aziende Pluriservizi. Un processo che avrebbe permetto di attivare sinergie,contenimento della spesa ordinaria,il taglio dei Consiglii di Amministrazione,delle Presidenze,dei Revisori dei Conti,ecc. con effetoo benifico anche per le casse delle Partecipate.La città ha bisogno di interventi di manutenzione,di infrastrutture e se oggi per realizzare un intervento La Giunta vende una Farmacia domani cosa si venderà?
Ma per quali astrusi motivi in certe città le Farmacie pubbliche, nonostante la crisi, fanno incredibili utili (e restano aperte 24h per 365 giorni l’anno) ed in altre città queste Farmacie pubbliche rendono al di sotto delle aspettative??
Ma GAVINO GENGIS FAN CLUB, siete voi nuovi amministratori che avete portato le farmacie da 5 a 6. E adesso dici che sono troppe? A voi non manca la coerenza, manca proprio la stabilità psicologica.
Tipico discorso da manuale. Le funzioni sociali sono quelle di sistemare qualche poltrona, come tutti gli enti pubblici nostrani. I servizi sono quelli che offrono tutte le farmacie: le chiederei a quale discapito andremmo in corso, se non quello di non sentire più i continui battibecchi sui turni delle ferie.