Novembre, la nebbia, i suoi ultimi pensieri. Li ha affidati ad una poesia Gian Mario Maulo, l’ex sindaco di Macerata morto ieri dopo una malattia all’età di 71 anni (leggi l’articolo). Eccole le sue ultime parole appuntate e divulgate dalle figlie Sara e Ortensia su Facebook che scrivono: «La poesia che papà aveva deciso di inviarvi oggi».
Albero di vita
Non amo il vento in cima alla collina
e novembre gravido di nebbia nella tomba
né i crisantemi densi di paura
sbocciati ai vivi e subito recisi:
vorrei per manto di riposo un prato
e un albero di ulivo con le braccia
da orante e le radici immense;
non abito parole di bronzo
e loculi in cemento armato:
la mia casa è una lingua di fuoco
attinta al cero della pasqua
a primavera
quando la morte
non recide la vita ma la compie
Il funerale dell’ex sindaco si terrà domani (lunedì 3 novembre) alle 15 nella chiesa Santa Madre di Dio. I familiari chiedono non fiori ma opere di bene.
Tanti i commenti in ricordo di Gian Mario Maulo sia sulla sua bacheca facebook che in calce all’articolo di Cronache Maceratesi di cui lui era un assiduo commentatore sin dalla nascita del giornale.
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Siento mucho la muerte de Maulo, pido a Dios que lo reciba en su Reino…
Aldilà di come la si pensi politicamente, se n’è andato un signore da signore: possa riposare in pace nella esemplare serenità che ha sempre dimostrato fino all’ultimo.
Persona esemplare nella vita e nella politica . Lontanissino dai frastuoni e dalle sirene , aperto al confronto ed al dialogo e , soprattutto , alla amicizia nei confronti di tutti , è riuscito sempre a dare una impronta personale , di apertura e i libertà alle scelte amministrative di cui godiamo i benefici .
Grazie Giammario ; sei stato un grande .
Avv. Giuseppe Pigliapoco
Indimenticabili il suo sorriso (dietro al quale non nascondeva certo la sincerità), l’eloquio pacato (che non serviva a dissimulare la fermezza dei principi e dei propositi), l’integrità morale, la lungimiranza di progressista illuminato, la spiritualità profonda che gli permetteva di coniugare senso civico e Fede, l’allergia per la retorica ed il luogo comune.
Ancora ricordo con gratitudine e ammirazione, quel sabato del 1996, in cui nonostante fossero le 14,30 e non avessi pranzato, mi hai ricevuto col sorriso, hai ascoltato i miei problemi di cittadina in difficoltà e hai pure trovato una soluzione per alcuni, da lì a poco tempo. Da allora non c’è stato un Natale in cui non arrivassero i tuoi auguri insieme ad una nuova poesia. Un uomo giusto, un uomo buono, un uomo col cuore di Gesù. E’ stato un grande privilegio averti conosciuto ed oggi è un giorno triste, anche se sono certa che stai già sorridendo agli angeli, passeggiando per i verdi prati, conversando con Gesù.