Tristan Corbière, “La pipa del poeta”

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Tristan Corbière

Tristan Corbière

 

 

Sono la Pipa d’un poeta,
La sua nutrice, e: gli tengo a bada la Bestia.

Quando le sue accecate chimere
Vengono a sbattergli in fronte,
Fumo… E lui, nel suo delirio,
Non ha più niente da vedere.

… Gli rendo un cieìo, nuvole,
Il mare, il deserto, miraggi;
— Lui vi lascia vagare il suo occhio morto…

E, quando s’addensa la nube,
Crede di vedere un’ombra conosciuta,
— Sento che tra i denti stringe il cannello…

—  Un altro vortice gli scioglie
L’anima, il cappio, la vita!
… E io mi sento spegnere. — Dorme —

…………………………………..

– Dormi ancora: la Bestia s’è calmata,
Fila il tuo sogno fino in fondo…
Amico mio!… il fumo è tutto.
— Se è come dicono che tutto è fumo…

(Parigi. – Gennaio)

 

T. Corbière, da Gli amori gialli, il foglio clandestino, 2008



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