Da sinistra il procuratore Giovanni Giorgio, e i colonnelli Paolo Papetti (comandante provinciale della guardia di finanza) e Gianluca Ferraro, comandante del Nucleo di polizia tributaria
(fotoservizio di Guido Picchio)
Fiumi di hashish dal Marocco, droga a buon mercato che una organizzazione composta da 13 persone, tutte marocchine, gestiva in provincia. Finora 11 di queste sono finite in manette, sei negli scorsi mesi, mentre sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi (leggi l’articolo): cinque quelle andate a segno, mentre una deve essere notificata ad una persona che si trova in carcere all’estero e un settimo indagato è ricercato. A quest’ultimo e ad un altro degli arrestati viene contestato anche il reato di sequestro di persona di un componente della banda che venne picchiato con una mazza da baseball perché ritenuto responsabile di aver sottratto 3 chili di stupefacente.
Quattordici mesi di indagine, 40 chili di hashish sequestrati, 13 persone ritenute fare parte di un sodalizio volto allo spaccio di hashish nella nostra provincia. Questi i numeri di una articolata operazione condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Macerata, comandato dal colonnello Gianluca Ferraro e coordinata dal pm Claudio Rastrelli. L’operazione, detta Bagheera (la pantera del Libro della giungla) dal soprannome di uno dei componenti della banda, ritenuto un uomo che agisce con particolare ferocia, “è partita nel gennaio del 2013, abbiamo seguito una serie di informazioni che avevamo” ha detto il comandante provinciale della Finanza, il colonnello Paolo Papetti. I finanzieri hanno così ricostruito l’attività di un sodalizio criminale che faceva entrare hashish a poco prezzo al Marocco, per poi rivenderlo nell’hinterland maceratese. Una volta giunta in Italia, la droga veniva nascosta in buche, realizzate in un campo in contrada Saletta di Recanati. Lì in tutto i finanzieri hanno rinvenuto 10 chili di stupefacente. Per individuare i nascondigli della droga sul terreno, le fiamme gialle hanno seguito, un po’ come nella favola di Pollicino, gli ovuli di hashish che cadevano agli spacciatori nella fretta di andare a prendere la droga.
Individuata la zona, i militari hanno sistemato delle telecamere a infrarossi per riprendere i movimenti degli spacciatori che andavano a seppellire e disseppellire lo stupefacente. Tra le attività tecniche i finanzieri hanno utilizzato anche il monitoraggio di veicoli con Gps, e le intercettazioni telefoniche. E proprio le intercettazioni hanno consentito ai militari di ricostruire la vicenda di uno dei componenti del sodalizio che sul finire dello scorso anno denunciò ai carabinieri di Civitanova di essere stato sequestrato e picchiato. L’uomo, 27enne, in base a quanto emerso, venne sequestrato per due ore in una casa di contrada Saletta di Recanati. E venne picchiato con una mazza (così tanto che ne è rimasto solo il brandello del manico) e ferito con delle forbici. Questo perché gli altri componenti della banda ritenevano che l’uomo si fosse appropriato di 3 chili di hashish e per questo volevano da lui seimila euro (prezzo all’ingrosso dello stupefacente). A compiere questa azione sarebbero stati una delle persone finite in manette ieri e l’uomo che rimane ricercato, detto Bagheera. Nei 14 mesi di operazioni sei persone erano già finite in manette. Tra queste una donna che era andata ai domiciliari dopo essere stata bloccata al porto di Genova, mentre si preparava a scendere da una nave partita dal Marocco con 8 chili di droga nascosti in un trolley. La donna era finita in manette il primo marzo. L’attività d’indagine aveva visto anche un ingente quantitativo di stupefacente sequestrato a Modena, sull’autostrada (15 chili di hashish). Oggi i finanzieri hanno tratto le fila delle indagini dando esecuzione alle 7 ordinanze chieste dalla procura e disposte a tempo di record dal gip Enrico Zampetti. Cinque persone sono finite in manette in una operazione che si è dipanata tra Fermo, Macerata, Mogliano, Recanati, Potenza Picena, Torino e Genova. Resa ricercato l’uomo detto Bagheera, e un’altra persona è già in carcere all’estero. Dei cinque arrestati 4 si trovano in carcere a Camerino, una donna è ai domiciliari.
“L’attività di indagine si è sviluppata in un lasso di tempo molto contenuto, e in maniera che riteniamo essere completa per sostenere l’accusa – ha detto il procuratore Giovanni Giorgio, complimentandosi con i finanzieri per l’operazione –. La presenza di criminalità straniera nel circondario ha una sua significatività. Purtroppo spesso ci troviamo a dover contrastare fenomeni di una certa gravità, come è in questo caso”. Il procuratore ha poi precisato che l’indagine è stata coordinata dal pm Claudio Rastrelli “che segue in modo stabile questo genere di reati per acquisire una conoscenza della criminalità del settore, che avere la possibilità di diventare un punto di riferimento per le forze dell’ordine”. Il procuratore ha poi voluto ringraziare il colonnello Gianluca Ferraro che presto lascerà Macerata per proseguire la sua carriera con nuovi incarichi, sottolineando l’ottimo lavoro svolto alla direzione del Nucleo di polizia tributaria.
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Si percepisce che da parte della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine (tutte, nessuna esclusa) vi è da qualche tempo una maggiore determinazione nel portare avanti le operazioni antidroga. Complimenti, perché sicuramente le famiglie e tutte le persone oneste stanno facendo e faranno il tifo per voi.
Purtroppo le leggi attuali non aiutano, ed ora, nel disinteresse generale, si sta cercando di nuovo di inserire la cannabis tra le droghe leggere, con il cosiddetto legislatore che sta facendo finta di non sapere che la cannabis attuale è geneticamente modificata ed ha una concentrazione di principio attivo, il THC, di oltre il 50%, a fronte del 2 – 3% di qualche anno fa. Altro che droga leggera, è una bomba, specialmente per gli adolescenti!
Mi unisco al pensiero di Bommarito ed è giusto rigrazie le forze dell’ordine sapendo le difficoltà che ci sono nel portare avanti certe operazioni.
Anch’io mi associo al pensiero dell’avv. Bommarito e spero che Il Signore ci conservi a lungo a Macerata il procuratore Giorgio!
Concordo anche io con Bommarito e mi unisco al plauso e all’apprezzamento per l’opera antidroga messa in atto dalle Forze dell’Ordine.
Aggiungo che oltre alla inopportunità della revisione legislativa, è preoccupante il fatto che la cannabis sia percepita come una cosa innocua, paragonabile quasi alla classica sigaretta del dopo-pranzo….In realtà lo spinello aumenta di 20 volte, rispetto al tabacco da fumo classico, il rischio di contrarre tumori polmonari (e non c’è bisogno di ricordare gli svariati altri effetti in caso di assunzione in dosi elevate, effetti che mettono a rischio la salute e la sicurezza sia di chi la assume sia di chi si trova magari a incrociare in auto per strada un consumatore di tale droga).
…ennesima dimostrazione (se ce ne fosse ancora il bisogno) che l’unica via seria praticabile è la legalizzazione…
Bene vigilare vigilare non solo gli uomini in divisa ma anche noi comuni cittadini cosi che le cose vengo al più presto alla luce.
Giustizia e legalità sono medaglie della speranza di questa nostra ITALIA.
Un doveroso ringraziamento alle forze dell’ordine, ma non va abbassata la guardia assolutamente.
Chiaramente TUTTI nel nostro piccolo dobbiamo contribuire affinché la criminalità organizzata (presente da diverso tempo nella nostra regione) venga emarginata/isolata.
E dovere di ognuno informare, educare e tenere comportamenti seri ……… specialmente con i più piccoli e indifesi.
Sono orgoglioso di vivere nella Macerata in cui opera questo comando della GdF e questo Procuratore. Oggi ritengo sia una giornata memorabile, che auspico fortissimamente inauguri altrettante giornate come questa. Senza cedimenti “romantici” nei riguardi della legalizzazione: perché sarebbe come dire che per risolvere i guai di falso in bilancio basta abolirlo come reato (B. docet)…
Avvocato Bommarito lo vuole capire o no che la percentuale di THC contenuto nei tipi di marijuana più potenti (difficilmente reperibili in Italia) sfiora il 20%, basta con la disinformazione !
Vedete negli stati dove è legale la percentule di THC E CBD nei cartellini delle erbe vendute poi ne riparliamo, non affidiamoci alle ricerche anti-cannabis finanziate dalle più grandi cause farmaceutiche.