Scena muta davanti ai poliziotti per la nigeriana, accusata di lesioni, per aver staccato due falangi dell’anulare ad un controllore dell’Apm, martedì della scorsa settimana. La donna, assistita dai suoi legali, gli avvocati Rossano Romagnoli e Rossella Monti, oggi pomeriggio si è avvalsa della facoltà di non rispondere in merito ai fatti che le vengono contestati. La 43enne, L. R. M., alle domande ha scelto di non rispondere, ma una cosa ha tenuto a chiederla agli investigatori. E cioè di visionare le riprese delle telecamere che si trovano nella zona, o sull’autobus, in modo che gli investigatori possano vedere quello che è accaduto alle 11,50 di martedì. E’ allora che la donna si trovava su di un autobus della linea 3, che era fermo a Rampa Zara, a Macerata, in attesa di partire. Sul bus era salito il controllore Vitangelo Corvatta, 56 anni, che doveva controllare i biglietti prima della partenza dell’autobus. Quando aveva chiesto quello della nigeriana, la donna aveva risposto di non averlo. A quel punto l’aveva invitata a raggiungere l’autista e a farsi fare il biglietto. Ne era nata una discussione, e quando la donna e il controllore erano scesi dal bus lei lo aveva aggredito e poi gli aveva dato un morso tremendo al dito anulare della mano sinistra. Un morso di tale forza che gli aveva strappato due falangi. Che i medici dell’ospedale di Macerata non hanno potuto in alcun modo riattaccare. Intervistato sull’episodio, Corvatta aveva detto “quella donna si è comportata come una cannibale, non credevo che si sarebbe arrivati a episodi simili”. Aggiungendo che ora stava valutando se rimettere il patentino da controllore e tornare a fare soltanto l’autista. Una vicenda sulla quale erano intervenuti i sindacati con la richiesta al prefetto di un incontro con le varie forze di polizia e gli enti interessati per trovare modo di tutelare i controllori dei bus da simili episodi.
(Gian. Gin.)
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