L’Accademia viaggia a mille
con la benedizione di Alda Fendi

MACERATA - Raggiunta una fatidica soglia nel numero degli iscritti, arrivano i soldi per l'auditorium e i locali di piazza Vittorio Veneto. La stilista (premio Svoboda) e Raffaele Curi annunciano un progetto con Dante Ferretti: "Oceano Adriatico", un amarcord in marchigiano. "Il film di Sorrentino? Orribile" dice Raffaele, che pure ha partecipato ai lavori (GUARDA IL VIDEO)

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(In alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)

 

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Da sinistra: la stilista Alda Fendi, la direttrice dell’Accademia Paola Taddei, il regista Raffaele Curi, il presidente dell’Accademia Evio Hermas Ercoli

di Maurizio Verdenelli

Paolo Sorrentino? Molto meglio Ken Russell. “La Grande Bellezza”? “Un film orribile”.  L’anti-italiano è andato in scena per due (splendide) ore all’auditorium Svoboda. Nelle affrescate ‘aule’ -che attendono di essere restaurate entro l’anno- dell’ex chiesa annessa all’Accademia Belle Arti, la crisi è stata tagliata fuori dal pesante portone su via Berardi. Dentro, un nuovo ‘Rinascimento’ finalmente ‘griffato’ Macerata. Tutt’insieme la romana Alda Fendi (“Una mecenate io? No, una missionaria”) erede con le altre quattro sorelle dell’impero dell’Alta Moda fondata 90 anni fa dalla madre Adele; il maceratese (di Potenza Picena) Raffaele Curi, e da Roma pronto a prendere da domani parte al progetto ‘Oceano Adriatico’, Dante Ferretti. C’è tanta Macerata in questa rappresentazione-amarcord di Raffaele e del grande scenografo. Va in scena il 4 aprile a Roma, sulla Tiburtina, negli ex stabilimenti cinematografici De Paolis. E c’è, naturalmente, un po’ di ‘Notte degli Oscar’ in salsa maceratese: quelli di Dante&Francesca naturalmente ma pure quelli di Curi. Il primo con “Il Giardino dei Finzi-Contini” (statuetta a Vittorio De Sica). Il secondo, mancato, con “La Grande Bellezza”. Il ‘vero’ Jepp Gambardella, il regista di tutte le feste che hanno contato e contano nella Capitale,  e cioè il potentino Raffaelle, è finito infatti nei copiosi tagli operati alle 3 ore e mezzo (“Forse 5” dice la Fendi) del filmato originariamente girato da Sorrentino. “E’ stato costruito per vincere l’Oscar, ma di felliniano c’è rimasto ben poco” dice Curi. “Questa te la potevi evitare” lo rabbonisce, materna, Alda Fendi che divide una grandissima amicizia sia con lo stesso direttore artistico della sua Fondazione ‘Esperimenti’ sia con Ferretti. Parole che non riescono tuttavia a ricompensare Curi di quello che ritiene un Oscar ‘sottratto’: “Avevo aperto la mia carriera così bene che quasi ci tenevo a chiudere altrettanto bene: da un Oscar all’altro”. Così di maceratese nel film di Sorrentino è rimasto solo Franco Graziosi.

fendi accademia (4)Tuttavia le altre ‘buone notizie’ emerse, nella giornata particolare (mattina e pomeriggio) con cui oggi si è consumata l’inaugurazione dell’anno accademico, pronubi il presidente Evio Hermas Ercoli e la direttrice Paola Taddei riguardano ancora più direttamente il capoluogo e la sua sfida culturale. La professoressa Taddei, nella mattinata, ha infatti annunciato che l’Accademia ha raggiunto la fatidica quota Mille sul fronte arroventato ed  indicativo (più di una seriazione Istat) delle iscrizioni. “A dimostrazione di un’istruzione di qualità” sottolinea il professor Ercoli.  L’altra ‘buona notizia’ è la cessione da ottobre  – la prima di quella che si preannuncia come una serie ad interessare l’intero edificio con la gestione stessa della soprastante Galleria d’arte – dei piani terra espositivi di palazzo Galeotti (fondazione Carima). Sarà dunque piazza Vittorio Veneto dove s’affaccia  lo storico edificio abitato dalla sorella di papa Mastai-Ferretti, l’epicentro di un’attività culturale a promuovere non Macerata e il suo centro storico che Ferretti, come noto, di recente ha visto con preoccupazione ‘desertico’ . Creando, come noto, sano e stimolante  ‘scandalo’ nell’amministrazione comunale. Curi_Fendi Tertium (stavolta) datum est: così la terza ‘buona’ notizia per l’Accademia e l’Atene delle Marche (così era Macerata) riguarda l’auditorium Svoboda. Dove nel pomeriggio Alda Fendi, in città con la figlia Alessia, ha ricevuto il Premio Svoboda che lei ha voluto condividere con Raffaele Curi annunciando nuove iniziative a Roma alle quali ha invitato la città. Ebbene l’ex bella chiesa sarà ristrutturata entro l’anno- promette il presidente dell’Accademia di Belle Arti.

Una giornata dunque ‘particolare’ che nella mattinata aveva visto con le relazioni di Ercoli e della Taddei,  gli interventi (‘L’eterno e immutabile’) di Adele Cappelli e Stefano Velotti e della presidente della Fondazione Museo Plart (in esposizione in Accademia alcune opere) Maria Pia Luchetti con il prof. Antonello Tolve.
Il pezzo forte, nel pomeriggio con una ‘regina’ dell’Alta Moda, in ossequio al tema della stessa inaugurazione dell’anno accademico: “Indemodables”/Il presente dell’Arte tra Moda e Design.  Un tema che Alda Fendi (entusiasta delle Mura di Macerata) ha tenuto, in fondo, a sublimemente smentire: “La Moda non è Arte”. Tuttavia è “La Grande Bellezza” di Macerata a tenere banco. In sala, bella come allora, c’è Laura Mogianesi, la top model marchigiana, che sfilò nell’84, insieme con altre ‘divine’, sul palco dello Sferisterio a Accademia_Macerata_Premio_Svoboda_Alda_Fendi (4)conclusione della ‘scandalosa’ Boheme di Russell. E il pensiero vola a quegli anni, con le Fendi in scena e Raffaele Curi, ‘regista’ dell’evento e grande intrattenitore, pierre inimatibile ed inimitato per un biernnio, a fianco di Carlo Perucci e Davide Calise. Dice Alda Fendi: “Siamo stati a fianco di Visconti, Fellini, Menotti (al festival di Spoleto Curi ha lavorato per 18 anni, ricorda lei) ma l’esperienza con Ken è stata speciale”. Ricorda Raffaele: “L’anno prima, Russell, a Spoleto aveva mostrato  già tutto il suo ‘genio’ in Butterfly con quella lattina di Coca cola ‘finale’ che si trasforma nella Bomba su Hiroshima…”. “Fu un’esperienza eccitante” ribadisce la Fendi. Coglie la palla al volo, Ercoli per chiedere un voto plebiscitario a favore di Curi ’regista allo Sferisterio’, inducendo la stessa Taddei a chidere conferma alla presente onorevole Paola Mariani nella sua qualità di vicepresidente della Provincia. Un po’ d’imbarazzo, ma in fondo cosa avrebbe bisogno di più lo Sferisterio se non di queste due grandi ‘eccellenze (Dante&Raffaele) anche se non propriamente ‘cresciute in casa’. Per quanto riguarda Curi, a scoprire il suo talento da regia e sceneggiatore fu un …certo Martin Scorsese, pronubo Dante Ferretti: “Dovevamo fare ‘Galileo Galilei’ con uno stuolo di tutte stelle a cominciare da Di Caprio, con lo stesso papa in scena, poi s’oppose il cardinale O’Connor e il cattolicissimo regista siculo-americano disse ‘obbedisco’”. Dice di lui,  Alda Fendi: “Trasforma  i sogni in realtà”. Ed Ercoli: “Intorno a Curi, a Roma tutta la nobiltà a chiedere un pass”. Lui (che ha scritto al modo di monsignor Della Casa un trattato sull’accoglienza) ha però un scatto: “L’aristocrazia? Chi la vuole più?! Ora rappresento pure  asopratutto in periferia”. In effetti Raffaele è ormai un post Gambardella, sempre giovane, al passo con i tempi. Anche se non dimentica quelli passati. Nei suoi film per la Fondazione Fendi, insieme con le grandi ‘firme’ a cominciare dal ballerino Roberto Bolle, ha voluto infatti accanto a se i Alda_Fendigrandi amici del tempo dei ‘Finzi-Contini’: Dominique Sanda e Lino Capolicchio.

“Le nostre produzioni che sono viste, ognuna, da almeno diecimila persone –sottolinea Alda Fendi- sono anticonvenzionali, antiistituzionali: cerchiamo di rendere tutto poeticamente”. “Da una soluzione, l’enigma” dice Raffaele mentre Alda invita tutti a Roma. Dove? Alla Basilica Ulpia  (112 dc) recuperata e restaurata sotto piazza Navona e soprattutto dal settembre 2015 a ‘Reapaire/Repere quando sarà inaugurato in via De Cerchi, dalla Bocca della Verità all’Arco di Giano, il nuovo palazzo (sei piani) progettato con Jean Nouvel. “Ci sarà anche una friggitoria per grilli’ ride Raffaele. Tuttavia da domani si pensa all’Oceano Adriatico, ai ricordi dell’eterno ragazzo da Potenza picena. “Ci sarà tutta la costa marchigiana, da San benedetto del Tronto al Conero, le mie ‘estati’ da ragazzo”. E ai ricordi di Dante Ferretti, quando per vedere i film gratis al Cinema Arena (all’aperto) utilizzava un’ ingegnosa combinazione di specchi. Non erano quelli di Svoboda, come noto, ma erano certamente prodromici ai Premi Oscar del grande scenografo.

 



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