Enzo Marangoni manda a quel paese
Cécile Kyenge e Laura Boldrini

RECANATI - Su Facebook il consigliere regionale ha pubblicato un fotomontaggio di Mussolini con insulti al ministro e al presidente della Camera. Il Pd: "Ignobile campagna diffamatoria contro due donne forti e coraggiose"

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Il post condiviso dal consigliere Marangoni su Facebook

Il post condiviso dal consigliere Marangoni su Facebook

di Filippo Ciccarelli

«Gli italiani muoiono di fame e voi state e voi non fate altro che pensare agli immigrati! Boldrini e Kyenge andate a quel paese voi e gli immigrati!». Recita così il messaggio – per la verità più volgare e sgrammaticato – pubblicato ieri pomeriggio su Facebook dal consigliere regionale di Forza Italia, Enzo Marangoni. Nella foto apparsa sul popolare social network e condivisa dal politico, la frase è messa in bocca a Benito Mussolini, in una delle classiche pose oratorie con il dito indice della mano destra puntato verso l’alto.
Il messaggio è apparso in rete alle 13.56 di ieri, venerdì 3 gennaio, e in poco più di 24 ore ha raccolto 58 “mi piace”, ma anche moltissime critiche espresse dagli amici di Facebook di Marangoni, scandalizzati dalla foto pubblicata.
Non è la prima volta che un politico locale finisce nella bufera per i post pubblicati su Facebook. L’allora assessore ai servizi sociali del Comune di Civitanova Antonella Sglavo, per aver scritto alcuni frasi forti sul social network, tra cui una inneggiante a Mussolini (“Benito, ci vorrebbe” – leggi l’articolo) ha deciso alla fine di rimettere la sua delega dopo che il caso era giunto anche alla ribalta mediatica nazionale.
E proprio il caso Sglavo è stato citato dal consigliere Marangoni in risposta ad alcune persone che hanno criticato il messaggio pubblicato: «Ai 4 sinistrorsi che invece mi criticano, preciso invece che è proprio chi rappresenta le istituzioni (come il sottoscritto, la Boldrini, la Kyenge) che dovrebbe occuparsi, in primo luogo, dei milioni di italiani che vivono in povertà o ai limiti della povertà. Così come è proprio chi rappresenta le istituzioni che dovrebbe ricordarsi anzitutto delle centinaia di italiani (artigiani,

Enzo Marangoni

Enzo Marangoni

piccoli imprenditori, disoccupati) che si sono suicidati per la crisi economica. E’ accaduto anche nella nostra regione, a Civitanova, dove lo scorso anno anno 3 persone si sono tolte la vita per disperazione economico-sociale. I politici debbono occuparsi del popolo italiano (che tra l’altro elegge i politici) e solo dopo di tutti altri popoli. Fatevelo raccontare dall’assessore Sglavo del Pd civitanovese che su fb ha scritto che, in certi casi, ci vorrebbe il Mussolini rappresentato nella foto. L’avete crocifissa per questo: ma voi siete “democratici”… dimenticavo… gli altri invece si devono “vergognare” solo perchè la pensano in modo diverso da voi sinistrorsi. Tutti quelli che la pensano in modo diverso da voi sono “inaccettabili” o fanno “demagogia”. Andate voi a zappare la terra… ma in Africa».
Il ministro Kyenge era già stata al centro di un’altra vicenda che anche in questo caso ha avuto eco nazionale, quando a Macerata è spuntato un manifesto che la invitava a tornare in Congo. Per quella vicenda l’unico ad essere indagato è il coordinatore provinciale di Forza Nuova, Tommaso Golini, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e al quale regionale Marangoni aveva espresso solidarietà via sms (leggi l’articolo).

Tra le prime reazioni politiche c’è quella della sezione di Recanati del Partito Democratico: 
«I social network possono essere, e spesso sono, un importante strumento di partecipazione politica e di democratico scambio di idee, ma a volte capita che qualcuno li trasformi in megafono per messaggi vergognosi e imbarazzanti. Oggi è successo al Consigliere Regionale Enzo Marangoni, recentemente approdato in Forza Italia, movimento in cui deve aver riconosciuto l’ambiente ideale per esercitare il suo non nuovo populismo, la sua interessata antipolitica. Il consigliere Marangoni ha pensato bene di condividere sul suo profilo facebook un indecente fotomontaggio nel quale si vede un esagitato Benito Mussolini che urla insulti alla Presidente della Camera Boldrini e al Ministro Cécile Kyenge, accomunate nell’accusa di ignorare le difficoltà degli italiani e di pensare solo agli immigrati. Un messaggio grave e che non merita nemmeno di essere commentato, che mira a sfruttare l’indubbio momento di difficoltà economica degli italiani per individuare (con una tecnica ben conosciuta dai fascismi di ogni tempo) il nemico nell’altro, nel diverso, nel capro espiatorio; un messaggio che, inoltre, è parte di una ignobile e ingiustificata campagna di diffamazione rivolta verso due donne forti e coraggiose, dalla storia ineccepibile, che rappresentano il meglio che le istituzioni italiane abbiano saputo esprimere in questa difficilissima stagione. Due donne di sinistra, Boldrini e Kyenge, sempre dalla parte degli ultimi, che con orgoglio sosteniamo nel loro difficile lavoro, e difendiamo dagli attacchi pretestuosi e interessati di chi, evidentemente, prova a compensare la mancanza di idee con la viltà dell’insulto gratuito».



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