di Enrico Maria Scattolini
I PARADIGMI DI FAVO.”E’ stata una vera battaglia”, ha esordito l’allenatore biancorosso nelle interviste post derby. Sul tipo, spulciando dal suo eloquio: ”In questo campionato le battaglie si possono anche perdere, la guerra no.” Però avrebbe dovuto aggiungere che quella contro la Recanatese è stata una sconfitta che probabilmente ha tolto qualcosa ai sogni di successo finale (-).
LA TEMPESTA PERFETTA (-) Ha travolto tutt’e tre le squadre di vertice della classifica. In anticipo, il sabato precedente, per l’Ancona; in corso d’opera per il Termoli a Pesaro e la Maceratese all’Helvia Recina. Il torrenziale diluvio abbattutosi sullo stadio nel secondo tempo ne è stata la scenografica rappresentazione..
DOCCIA GELIDA PER LA MACERATESE, che ha malamente sprecato (-) il bonus del doppio turno interno proprio nel momento più propizio per regolare i conti con il Termoli e mettere il fiato sul collo della capolista, che non riesce ancora a trovare la giusta contraria al “Del Conero”. Difficile che si possa ripetere una simile congiuntura di calendario e di risultati.
IL PROSSIMO TEST CON IL SULMONA, che in diverse condizioni si sarebbe potuto affrontare senza particolari angosce, ora si prospetta invece come uno spauracchio (-). Anche perché: 1) biancorossi lo giocheranno senza gli squalificati Arcolai e Borrelli: il primo ieri espulso, il secondo ammonito in diffida; 2) gli abruzzesi hanno dimostrato, con il successo a Città Sant’Angelo (Angolana), di aver cancellato lo shock della precedente batosta interna subita contro l’Ancona, nonostante le note convulsioni societarie, e si sono accomodati sulla seconda poltrona della graduatoria che sarebbe dovuta invece essere –coram populo -della Maceratese.
LA FILOSOFIA DI FAVO deve allora concedere che, se nel calcio l’incidente di percorso è sempre dietro l’angolo, soprattutto dopo una striscia di nove risultati utili consecutivi (legge dei “grandi numeri”), diventa però difficilmente digeribile mancare certi fondamentali appuntamenti (-).
IL BICCHIERE MEZZO PIENO. A proposito di frasi fatte (-),quella di accontentarsi, a metà, dell’aspetto positivo della vicenda ha trovato d’accordo tutti gli addetti ai lavori biancorossi. Ed anche me medesimo.
PERCHE’? Incominciamo dalla fine. La ripresa del derby ha rilanciato alla grande la Maceratese”. Che avrebbe largamente meritato il pareggio”,come riconosciuto da quel galantuomo di Amaolo. Tre legni, diverse altre occasioni da gol smarrite dai padroni di casa sotto l’acqua battente e due prodigiosi interventi di Verdicchio, il diciottenne portiere leopardiano, sono fatti oggettivi di incontrovertibile significato.
IL QUALE VERDICCHIO(+) ,tanto per aprire un attimo alla cronaca, nelle battute conclusive della frazione iniziale di gioco aveva compiuto il primo miracolo con un’istintiva deviazione di piede opposta ad una rasoiata di Ambrosini sul primo palo, e poi era stato salvato,sul secondo,da un tap- in clamorosamente fallito da Romano.Identica la giocata di Ambrosini a quella di sette giorni indietro con la Jesina e nella stessa situazione di affanno della squadra ,ma diversa la sua finalizzazione,allora vincente, da parte di Gabrielloni.
IL MANCATO SNODO PER L’ERRORE DI ROMANO ha trasformato il prosieguo del match da lineare e promettente , come probabilmente sarebbe stato con il pareggio, in autentica sofferenza e vana speranza(-).Complice anche il cartellino rosso per Arcolai.
ED ALLORA I RESTANTI CINQUANTUNO MINUTI (TANTI CON IL RECUPERO) di cuore ,generosità ed anche di lampi(nella pioggia) di bel gioco non hanno evitato ai biancorossi la prima dolorosa capitolazione casalinga.Favo(+),dalla panchina,li ha sostenuti con due interventi significativi:(a)al quarto d’ora l’arretramento in terza linea di Pietropaolo, al posto dell’incolpevole Donzelli ,per il via libera a Gabrielloni(che poi avrebbe colpito due pali)sulla fascia sinistra;(b)la sostituzione di Conti(infortunato?)con Ruffini alla mezz’ora.
MA REALIZZATI IN RITARDO?Secondo me,sì.Non tanto come tempistica nella correzione della formazione iniziale, quanto piuttosto come errore…genetico d’impostazione della stessa(-).Nel senso che Gabrielloni-quattro reti in dodici partite e poi pericolosissimo pure nello scampolo di derby giocato-mai avrebbe dovuto assaggiare la panchina.E Ruffini fin dall’avvio avrebbe meritato il campo nell’architettura di uno schieramento con un ‘93(Russo),due ’94 (il rientrante Ciocca ed appunto Gabrielloni) ed un ‘95(Pietropaolo terzino).
E’ STATO INVECE SCELTO IL MODULO A DUE PUNTE bloccato,nel primo tempo, dalle linee serrate della Recanatese (+),nonostante il tentativo maceratese di allargare il raggio della sua azione con l’impiego di Ambrosini e Cavaliere larghi, quasi in prossimità dei long-lines.Che fin da subito ha però agevolato il lavoro distruttivo dei leopardiani i cui “centrali difensivi-come ha sottolineato Amaolo negli spogliatoi-,liberi di muoversi,hanno potuto avanzare ed aumentare la densità di centrocampo a proprio favore.”Nonché,a mio giudizio,anche raddoppiare la marcatura sulle fasce,in aiuto ai due giovanissimi terzini Spinaci e Brugiapaglia.
ALLORA VIENE DA CHIEDERSI se un palleggiatore come Ruffini non sarebbe stato utile ,fin da subito,in mezzo a tanto traffico(+).
MA E’ INUTILE ARROVELLARSI perché probabilmente la partita,com’è ormai tradizione con la Recanatese ,aveva il destino segnato sin dall’inizio (-). “Oggi non avremmo segnato neanche se l’avessimo potuto fare con le mani”,ha commentato capitan Arcolai fra il serio e lo sconsolato.
MANI USATE INVECE DALLO STOPPER RECANATESE quando,nel primo tempo, ha mollato uno spintone a Cavaliere lanciato verso Verdicchio,in piena area giallorossa.L’arbitro,per la verità,ha fischiato:ma per…ammonire il centravanti maceratese, reo di aver toccato il pallone con un braccio nel conseguente scivolone a terra(-).Il danno e la beffa.
LO STESSO GOSETTO DI SCHIO non ha visto invece niente nella circostanza dell’espulsione di Arcolai(-).Che ha raccontato: “Mi si è avvicinato con il cartellino rosso dopo un normale contatto di gioco fra me e Galli.Di fronte al mio stupore ,mi ha detto che lui non si era accorto di niente,ma che doveva ugualmente spedirmi fuori perché glielo aveva segnalato il suo assistente.”
LA SCENEGGIATA DI GALLI(-) In realtà a tradire tale Bottiglia di Campobasso(guardalinee) sono stati i contorcimenti di dolore dell’attaccante recanatese,appena sfiorato(-).Un bell’attore.
IL NASO ROTTO DI ARCOLAI. Quale reazione avrebbe dovuto allora avere,nella caduta, il difensore biancorosso sceso in campo con il setto nasale fratturato?Che ha chiosato: “Ho giocato a mio rischio e pericolo.Una bazzecola,comunque, rispetto a quello mi è accaduto ad Urbania.” Dieci fratture al volto?”Di più, una ventina”ha tenuto a precisare Arcolai. Che ha concluso con tono deciso :” Salto Sulmona e guarisco completamente.”(+)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
concordo in pieno sul fatto che Gabrielloni non deve essere lasciato fuori.se partiva titolare credo che avremmo visto un’altra partita.
questa sconfitta fa male per tanti motivi.spero solo che si assorba al piu’ presto altrimenti saranno tempi difficili visto pure il calendario che ci aspetta.dopo Sulmona riceveremo infatti il Giulianova e poi a Fano.e l’inizio del girone di ritorno con il trittico Termoli-Fermo-Citano’ e piu’ vicino di quanto si pensi.
ma credo in mister Favo.speriamo bene…..
una sconfitta ci sta,ovvio,ma perche’ proprio ieri?!?
Duole dirlo ma è l’ennesimo treno perso nella storia del calcio Maceratese… forse preferiamo la cara vecchia littorina che però non va mai lontano!
Forse sarò l’unico,ma la Maceratese a me è piaciuta,sopratutto nella seconda fase di gioco….Abbiamo preso 3 pali,il portiere recanatese ha compiuto due veri miracoli,un rigore non concesso,uno contro molto discutibile,a mio parere….La squadra leopardiana ci ha sempre dato filo da torcere,ma non mi sembra sia mancato l’impegno;forse siamo stati troppo nervosi,e non abbiamo giocato sulle fasce laterali,preferendo ai cross le incursioni centrali,ora,il mister Favo dovrà tranquillizzare i ragazzi e caricarli,per andare a fare il colpaccio a Sulmona,cosa questa che ritengo possibile,come la vittoria della recanatese contro i dorici…..forza vecchio cuore biancorosso!!!!!!!!!!!!!
“sogni di successo finale”???? ……..ma quissi che s’e’ messi sulla testa?????…onamado’ toh!!!! certo che l’aria fina de lo cocuzzulo fa brutti scherzi……..
@Gengis Khan: almeno a noi è concesso di sognare…a voi solo incubi puzzettoni!!!
Incubi puzzettoni ???…..di cosa di cacca di piccione????…ahahah
Un autentico Cabarettista mancato il ns. Inclito Gengis (e) ! Un genio dell’umorismo sottratto alla ribalta teatrale!
Più probabilmente solo un povero frustrato.
Siamo onesti!?
Con la Jesina abbiamo giocato male e vinto immeritatamente e con la Recanatese un primo tempo ancora peggiore. Sotto ritmo, prevedibili
e senza il giusto approccio.
La contro prova l’ha plasticamente offerta il secondo tempo all’arma bianca pur se sfortunato.
Quello è e deve essere il piglio di una squadra convinta dei propri mezzi e degli obbiettivi posti.
Nessuno mi toglie dalla testa che invertendol’ordine dei fattori (tempi giocati) il prodotto -stavolta – sarebbe cambiato assai e
Francamente mi sorprende,in questi interventi, la carenza di giudizi e valutazioni sulle scelte di Favo.Ad esempio il modulo a due punte(Jesina e Recanatese) ed il perdurante sacrificio di Ruffini. Anche con Ciocca fra i pali.
Caro Scattolini personalmente – pur avendo espresso già altre volte il punto di vista tattico da puro anacoreta della materia – prescindo da quando circa vent’anni orson o ammirai l’Udinese dello zingaro Giovanni Galeone impartire un’autentica lezione di calcio all’Ancona ed in casa loro giocando senza punte di ruolo, con Fausto Pizzi finto centravanti è Paolo Poggi a sx e non ricordo chia dda a infilarsi come burro sulle fasce e negli spazi aperti dai centrali di casa risucchiati come pesciolini dal pendolo del Pizzi suddetto!!
Unautentico capolavoro!
Corsa, idee e tanto agonismo! Sommessamente!
E soprattutto prescindo quando palesemente il PROBLEMA è di approccio e mentalità.
Se il problema come è sta lì, non ci sta tattica che ti salvi! l