Un corteo per dire no al Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, è stato organizzato dai tifosi della Maceratese prima dell’inizio della partita con la Jesina, vinta poi 3-1 dai biancorossi (leggi l’articolo). La tifoseria si è data appuntamento al Monumento ai Caduti, in piazzale Della Vittoria, alle ore 13: da lì è partito il corteo che poi ha raggiunto lo stadio Helvia Recina. La protesta, è scritto in un volantino, nasce contro «la chiara presa di posizione che viene dall’alto col solo intento di distruggere l’intero movimento ultras. A Macerata, tra Daspo e notifiche in corso, si contano 25 tifosi ai quali è stato imposto il divieto alle manifestazioni sportive. La partita – è scritto sempre nel volantino – non è un’opera lirica a cui assistere passivamente, e lo stadio non è un teatro o un cinema: qui si è coinvolti in prima persona con le sorti della propria squadra, secondo un processo di fusione che porta le due entità a vincere o perdere insieme». Durante la partita la tifoseria della Maceratese ha esposto lo striscione con su scritto “Daspo volant, ultras manent” mostrato durante la manifestazione. Tutto si è svolto in modo pacifico e senza disordini, e i tifosi sono arrivati regolarmente e in orario per il match, su cui ha vegliato un imponente schieramento di forze dell’ordine. Anche durante e dopo la gara, comunque, non ci sono stati incidenti di alcun genere tra le opposte tifoserie. Al posto dei consueti striscioni e delle pezze che solitamente vengono appesi sulla rete della curva, i tifosi hanno esposto solo striscioni di sostegno ai tifosi diffidati.
(f.c.)
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fra poco,, anche chi si accende una sigaretta, se visto rischia la diffida.